1 - ALTRO CHE PARITÀ E QUOTE ROSA IL PD SCHIERA LE «OMBRELLINE»
Valeria Braghieri per “il Giornale”
Ah, ecco cosa intendono quelli del Pd per «governo ombra»...Ministri, governatori e rettori sul palco alla Badia celestiniana di Sulmona mentre concionano del futuro dell' Abruzzo in Europa, e un piccolo esercito di ragazze, in piedi dietro di loro (seduti), con gli ombrelli aperti, a proteggerli da sole e pioggia. Zitte, mute, ferme a osservare il dibattito, il «laboratorio delle idee Fonderia D' Abruzzo» da una prospettiva offesa. Con gli zigomi arrossati da una mistura di calura e imbarazzo e le sopracciglia aggrottate per la muta lotta interiore.
Perché va anche detto che ciascuno di noi è responsabile, anche se non necessariamente colpevole, di ciò che gli succede. Una scena, che nemmeno Marguerite Duras. Una scena che aguzza la rabbia. Ma cosa avranno pensato gli organizzatori optando per le sei ombrelline? Perché ricorrere a una tensostruttura, quando posso avere una laureanda?
Perché affittare un tendalino, se posso assoldare una trentenne? Chi avrà approvato la scaletta sapendo che c' era un guaio in programma? Dell' illuminata tavola rotonda facevano parte, tra gli altri: il ministro alla Coesione territoriale, Claudio De Vincenti, il governatore della Regione, Luciano D' Alfonso, il governatore dell' Emilia, Stefano Bonaccini. E poi giornalisti, professori...
Comodi, sprofondati nelle poltroncine di plastica bianca, protetti dalle intemperie, in qualunque forma si presentassero. (Altra genia rispetto al macho Putin, impettito e impassibile sotto al temporale durante le commemorazioni dei caduti nella Grande Guerra Patriottica). Nessuno dei concentratissimi oratori si è occupato, tantomeno preoccupato, di quelle signorine solerti. Nemmeno quando la scena è stata chiara, perché all' inizio era talmente surreale da passare paradossalmente inosservata, e il silenzio attorno è diventato rumoroso.
I maschi seduti e le femmine in piedi a fare ombra, che davvero nel Pd il mondo proceda con questo rovescio? Quello che alle donne non dicono Cosa avranno raccontato a queste sei speranzose discepole, con tanto di accredito al collo, per convincerle a recitare in un ruolo tanto assurdo? «Controra, compagni»?
«Questo è un partito di massa e di massaie»? Avranno cercato di persuaderle del fatto che essere lì, su quel palco, contemporaneamente significasse essere lì insieme, loro e i loro esponenti politici di riferimento? Chissà cosa le avrà mosse a restare immobili dietro quei gentiluomini seduti.
Giusto l' illogicità che le donne sanno portare a vette supreme. Osservare le immagini di quella scena ci ha convinti di varie cose, una peggiore dell' altra, tra cui: che la fantasia ci fa difetto; che quelle esaltate del '68 si sono tolte il reggipetto per niente, procurandosi inutili lividi sulle ginocchia; che definitivamente i maschi non esistono, (noi non abbiamo mai sottovalutato il fatto che in spagnolo «uomo» si pronuncia «hombre»); che le donne hanno fatto malissimo a considerarsi salve. E arrivate. Arrivate un corno.
Un parasole aperto catapulta le signore indietro di cent' anni: fa ombra alle quote e pure al rosa. Ombre rosse, infatti. Ma perché, benedette ragazze, quando vi hanno (speriamo improvvisamente) ingaggiate per l' ingrato compito, quando vi hanno rivolto questa proposta indecente di riparare le migliori teste pensanti dell' Abruzzo, invece che aprirne uno, non avete risposto con il gesto dell' ombrello?
2 - COM' È UMANO IL PD...USA LE SCHIAVE
Filippo Facci per “Libero quotidiano”
È inutile che rognate, la comunicazione ormai funziona così, lo volete capire? Caro presidente dell'Abruzzo Luciano D' Alfonso, caro ministro Claudio De Vincenti, caro presidente dell' Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e cari tutti-gli-altri che avete partecipato a questo incontro tutto piddino a Sulmona: è inutile che organizzate un incontro, appunto, e lo titolate pomposamente «idee e nuove visioni per il futuro della regione Abruzzo in Europa» se poi cadete in errori del genere, perché così dimostrate che di «idee e nuove visioni» non avete capito niente.
È tutta una sciocchezza, una cazzata, lo sappiamo tutti, ma provate a ragionare: voi, a quest'incontro, potreste anche aver detto le cose più intelligenti del mondo (diciamo così) ma poi no, non potete farvi fotografare in quel modo, seduti sul palco con accanto delle signore e una ragazzina che reggono degli ombrelli per ripararvi dal sole: come delle geishe, come delle schiave da satrapìa orientale, o come le signorine-immagine ai box della Formula Uno.
Erano volontarie? Chi se ne frega, è chiaro che la notizia diventa quella e solo quella. E dovevate saperlo, dovevate immaginarlo: qualcuno ha subito ironizzato sulle «ombrelline del governatore» e le boldrini d' Italia son subito esplose come un sol uomo, anzi donna: anche perché le femministe di vieto stampo ce le avete ancora tutte voi, sono tutte nel Pd, che vi aspettavate?
Ed ecco che sono subito intervenute le varie professioniste della parità di genere, e la consigliera di parità della Regione Abruzzo, e la presidente della Commissione pari opportunità della Regione, tutte a straparlare di «peggior modello di cultura patriarcale» e scemenze del genere: ma ve lo siete meritato.
Caro presidente D' Alfonso, avete cercato di metterci una pezza (un ombrello) e avete parlato di «non-notizia», di «boutade estiva» solo perché a un certo punto, durante un paio di dibattiti, c' era semplicemente da riparare i relatori dalla pioggia (al mattino) e poi dal sole (nel pomeriggio) perché il palco era scoperto, fine; avete spiegato che alcuni volontari dotati di ombrello si sono attivati autonomamente, avete detto, e casualmente erano donne. È forse servito, presidente? A quel punto era finita.
Il giorno dopo, durante la conferenza stampa conclusiva della manifestazione, a Pescara, del bilancio del convegno non gliene fregava più niente a nessuno: i cronisti volevano parlare solo degli ombrelli, perché funziona così. Ed è anche la ragione per cui il presente articolo compare su questo giornale: perché la notizia sono gli ombrelli, non voi che ve la cantate.
Le «nuove visioni per il futuro» sono già nel presente, come dimostra il fatto che uno come Massimo Bugani, che al Comune di Bologna presiede il gruppo consiliare grillino, si è messo ad aprire un ombrello in aula (ah ah) e poi ha subito postato l' immagine sul suo profilo Facebook, rivolgendosi al presidente dell' Emilia Romagna con queste parole: «Bonaccini vergognati! Inspiegabile il silenzio delle donne del Pd davanti all' immagine del presidente riparato da alcune signore che reggono ombrelli alle sue spalle». Capito, Bonaccini? Capito, D' Alfonso?
E questo grillino, questo genio, racconterà in giro che lui in questo modo fa politica: e l' incredibile è che, in certa misura, ha pure ragione: così come è vero che quell' immagine con gli ombrelli - la vostra - ha fatto politica a sua volta.
È la civiltà dell' immagine, bellezze: ecco la visione e il futuro, dell' Abruzzo e non solo. E stiamo tacendo del mondo femminista, che ne ha subito approfittato per intasare l' etere e il web con una strabordante quantità di scemenze che voi - colpevoli - avete autorizzato: le avete aperte voi, le gabbie, ora arrangiatevi. E le donne-accessorio, e le donne-oggetto, e le donne riempi-lista, e il sessimo: oddio chi le ferma più, adesso. Volevate il convegno serioso sulle visioni e sul futuro. Beccatevi il gesto dell' ombrello.