Simone Canettieri per “il Messaggero”
A descrivere il clima ci pensa il protagonista. O forse la vittima. «Chi pensa che io mi stanchi del M5S ha sbagliato. Ma sono stanco che qualcuno che sta nelle retrovie venga al fronte a darmi una pugnalata». Luigi Di Maio, immerso nelle crisi in Libia, usa questa metafora per raccontare l' aria che tira tra i grillini. Il capo politico si muove dunque negli scenari di guerra delle milizie pentastellate. Come si volta c' è una trincea.
enrica sabatini davide casaleggio max bugani
Quella più complicata riguarda il mondo parallelo di Davide Casaleggio. Le dimissioni da socio di Rousseau di Max Bugani anticipate dal Messaggero hanno creato un duplice effetto. La perdita del pioniere grillino, ora in Campidoglio con la sindaca di Roma Virginia Raggi, arriva dopo mesi di incomprensioni con Di Maio sulla linea politica del Movimento, a partire dall' Emilia Romagna.
DAVIDE CASALEGGIO MASSIMO BUGANI
Anche se nel caso di Bugani che rimarrà nell' associazione ci sono scelte di opportunità etica, lavorando come libero professionista nel mondo del digitale. Il problema è restare uniti: e così si spiega la conferma del coinvolgimento di Alessandro Di Battista e Paola Taverna nella creatura di Davide Casaleggio.
Una mossa dalla duplice lettura: da una parte così si negano le tensioni tra i vertici (Di Maio in testa) e il figlio di Gianroberto, dall' altra il capo politico fa trapelare un messaggio di unità specialmente con Dibba, togliendolo così dalla schiera dei pugnalatori. Stesso discorso per la vicepresidente del Senato che, dopo aver benedetto il documento anti-Luigi e anti-Rousseau dei ribelli di Palazzo Madama affermando di conviderlo al 99%, rientra così nei ranghi.
di battista taverna lombardi i deputati m5s romani
SILENZI TATTICI
Avvolta dal più classico dei silenzi tattici: deve capire se a marzo potrà sfidare il capo politico agli stati generali o comunque entrare nella cabina di regia per affiancarlo. Le grandi manovre sono in corso. E tutti i big pesano le parole nel grande risiko dei riposizionamenti. Il tema della scissione rimane nell' aria: alla Camera altri 4 deputati sono pronti allo strappo per seguire l' ex ministro Lorenzo Fioramonti e il suo progetto Eco.
luigi di maio a madrid con virginia saba MARINELLA PACIFICO 1
In queste ore c' è tensione anche in Senato: in molti danno per imminente il passaggio di Marinella Pacifico alla Lega. Sarebbe il quarto colpo per Matteo Salvini. La senatrice pontina seppur in regola con le restituzioni da tempo si sfoga con i colleghi del Carroccio. Nel dubbio è la compagna di banco di Stefano Lucidi, ex grillino passato appunto con il Capitano. Di Maio in generale sa che altri addii, a cavallo delle regionali in Emilia Romagna, sono all' orizzonte.
MEME SU LUIGI DI MAIO E IL DITO MEDIO A MATTEO SALVINI luigi di maio incontra beppe grillo a roma1
Ecco perché torna a ribadire: «Chi non è d' accordo con il M5S, chi non se la sente di continuare è giusto che lasci, ma si deve dimettere e non passare al Gruppo misto». Una pia utopia che al momento non fa proseliti. Tra i problemi all' orizzonte, oggetto di sfide tra mozioni a marzo, c' è proprio il collocamento del Movimento: nell' alveo del centrosinistra (come preferiscono gran parte dei parlamentari in versione contisti e soprattutto Beppe Grillo) oppure al centro come ago della bilancia del parlamento (idea del capo politico?
STEFANO LUCIDI AL TELEFONO CON BEPPE GRILLO
) Di Maio e i suoi fedelissimi stroncano gli ardori verso i dem: «Fare un' alleanza con il Pd in futuro? Il sistema elettorale su cui stiamo lavorando è proporzionale dunque correremo da soli anche alle prossime politiche».
Un modo per allontanare le spinte di molti verso un patto strutturale. Dice Emanuele Dessì, senatore ribelle e uno dei tre firmatari del documento anti-vertici: «Con il Pd dobbiamo costruire una casa comune, ciascuno con le proprie diversità e dunque senza fusioni. Ma insomma, serve una casa appunto, non un monolocale dove stare da soli, come vorrebbe, magari qualcuno».
emanuele dessi' virginia raggi
Intanto il conto alla rovescia è iniziato: le regionali in Emilia Romagna e Calabria incombono. Di Maio pensa a una mossa per anticipare comunque le critiche che gli finiranno addosso. Nessuna dimissione, ma sicuramente un' accelerazione, se ce la farà, di una nuova guida del partito più collegiale. L' aria appunto non è delle migliori. E il ministro degli Esteri mette le mani avanti: «Le regionali non influiranno sul governo».
emanuele dessi alessandro di battista emanuele dessi' MASSIMO BUGANI MARINELLA PACIFICO 2 LUIGI DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO - PIETRO DETTORI