Giuseppe Spatola per “Libero Quotidiano”
L'appello è muto, senza parole. Una disperata richiesta di aiuto scandita sui social con un video subito diventato virale. Due minuti intensi coperti dalle ferite messe in primo piano e scanditi dallo scorrere di cartelli. La drammaticità della storia di William Pezzulo, il giovane di Travagliato (Brescia) sfigurato dall' ex fidanzata Elena Perotti la sera del 22 settembre 2010, quando gli lanciò un secchio d' acido con l' aiuto del complice Dario Bertelli, è tutta in questo appello malinconico.
I due aggressori sono stati condannati in via definitiva (otto anni lei, dieci lui) ma non hanno mai risarcito la vittima del milione di euro deciso dai giudici bresciani. Ed ora, con il conto dell' avvocato arrivato a complicare ancora di più la fragile esistenza di William (29 mila euro più altri due da saldare a parcella), il ragazzo si è passato una mano sul cuore affidando alla rete tutta la sua rabbia. «Non ho più soldi - ha ammesso William -. Mio padre ha sostenuto tutti i costi grazie alla liquidazione e del risarcimento non è arrivato nulla. Mi sento abbandonato da tutti. Come posso fare a raccogliere il denaro per saldare l' avvocato e magari continuare a curarmi?».
L'idea lanciata dal video-appelli è quella di aprire un crowdfunding che consenta a William e alla sua famiglia di tirare un sospiro di sollievo e non pensare al futuro che appare a tinte sempre più fosche. Dal giorno dell' agguato William Pezzulo è disabile al cento per cento, ha perso l' occhio destro, mentre dal sinistro vede solo le ombre. Per non parlare del volto completamente sfigurato dall' acido e delle ferite che ricoprono il corpo al novanta per cento.
IL CASO DI WILLIAM PEZZULO - ELENA PEROTTI
«Mi sono sottoposto a 30 interventi chirurgici e dovrò affrontarne altrettanti - ha spiegato William chiedendo al popolo del web di trovare una soluzione alla sua vicenda -. Ho pensato a una raccolta fondi, la mia sarebbe una raccolta di solidarietà. I miei aggressori non possono risarcire e io ne pago le conseguenze sia fisiche che morali».
IL CASO DI WILLIAM PEZZULO - DARIO BARTELLI
Non solo. Anche la mala burocrazia ci ha messo il becco, visto che pure il fondo europeo istituito per casi come il suo prevede che per accedere ai fondi di solidarietà la famiglia che richiede aiuto debba avere un reddito non superiore agli 11 mila euro annui. E così anche il possibile "aiuto" europeo è sfumato, senza possibilità alcuna di accedere anche a un solo centesimo del "fondo di solidarietà".
Il padre di William, infatti, malgrado sia pensionato ha un reddito superiore a quello previsto dal regolamento. E quindi niente linea di credito. «Spero che la gente capisca la mia situazione e quella di tante altre persone che vivono il mio stesso incubo - conclude William - sconsolato da un sistema che non mi ha tutelato sono costretto a inventarmi una soluzione per saldare debiti che avrebbero dovuto pagare altri...».
Intanto, mentre William cerca disperatamente aiuto per racimolare almeno i 29 mila euro per saldare gli avvocati, il tribunale dei minori di Brescia ha dichiarato lo stato di adottabilità di entrambi i figli minori - di tre anni e mezzo e 15 mesi - di Elena Perotti. L' ex fidanzata di William, 28 anni, è stata condannata in via definitiva a otto anni di carcere per lesioni gravissime.
IL CASO DI WILLIAM PEZZULO - ELENA PEROTTI
Da tempo entrambi i figli vivono lontano dalla madre per volere del tribunale, che aveva adottato un provvedimento provvisorio in attesa della sentenza depositata ieri. «I miei figli sono stati definiti adottabili quando le mie capacità genitoriali non sono mai state messe in dubbio - si è difesa la donna -. Ora me li vedo togliere. Mia nonna, mio zio e i genitori di mio marito si sono resi disponibili a prendersene cura».
IL CASO DI WILLIAM PEZZULO - ELENA PEROTTI