COS’È IL “METODO YARA” USATO NELL’OMICIDIO DI SHARON VERZENI? – GLI INVESTIGATORI HANNO INIZIATO A PROFILARE IL DNA DEGLI ABITANTI DI TERNO D’ISOLA, LA CITTADINA IN CUI È STATA AMMAZZATA LA BARISTA 33ENNE. È LO STESSO METODO USATO PER L’ASSASSINO DI YARA GAMBIRASIO: ALL’EPOCA VENNERO PROFILATI 22MILA DNA – PERCHÉ IL FIDANZATO SERGIO RUOCCO NON È INDAGATO: L’ALIBI DI FERRO, I RACCONTI DEI VICINI E…

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1. OMICIDIO SHARON VERZENI, PROFILATO IL DNA DEGLI ABITANTI DI TERNO D’ISOLA (COME PER YARA)

Estratto dell’articolo di Monica Coviello per www.vanityfair.it

 

SHARON VERZENI SHARON VERZENI

Come per l’omicidio di Yara Gambirasio, anche per scoprire chi ha ucciso Sharon Verzeni, accoltellata per strada, a Terno d'Isola, in provincia di Bergamo, dopo la mezzanotte del 30 luglio, gli investigatori hanno iniziato a profilare il Dna di diversi abitanti della cittadina, in particolare quelli che abitano in via Castegnate, dove è avvenuto il delitto.

 

sharon verzeni 4 sharon verzeni 4

Le profilazioni continueranno anche nei prossimi giorni, e i residenti di Terno d’Isola sono favorevoli a questo tipo di indagine. […]  il caso di Yara Gambirasio, 13enne scomparsa nel novembre 2010 e ritrovata morta tre mesi dopo in un campo a Chignolo d'Isola, che dista solo tre chilometri da Terno d’Isola, vennero profilati più di 22 mila Dna. […]

SERGIO RUOCCO SERGIO RUOCCO

 

2. SHARON VERZENI, PERCHÉ IL COMPAGNO SERGIO RUOCCO NON È INDAGATO: ALIBI DI FERRO E NESSUN PASSO FALSO

Estratto dell’articolo di Maddalena Berbenni per www.corriere.it

 

«Se fosse stato lui, dovrebbe avere assoldato un sicario». La scorsa settimana, un investigatore del caso Verzeni ha usato una battuta per rispondere all’insistente domanda: «Ma siamo proprio sicuri che il compagno non c’entri?». Se lo sono chiesti tutti, un po’ perché di fronte a una giovane donna uccisa con modalità così feroci (quattro pugnalate con un grosso coltello) la cronaca insegna che è innanzitutto nella cerchia dei legami più stretti che va cercato il bandolo della matassa. E un po’ perché nella vita senza angoli bui di Sharon Verzeni — almeno per quanto affiorato finora — è difficile scorgere piste alternative nell’ambito delle relazioni.

sharon verzeni sharon verzeni

 

L'interrogatorio e gli aspetti da verificare 

Dopo le cinque ore di interrogatorio come persona informata sui fatti, martedì, al comando provinciale dei carabinieri di Bergamo, l’idea di chi indaga su Sergio Ruocco, nella sostanza, resta la stessa e, sempre che non irrompano colpi di scena, una vera svolta appare lontana. Nessun passo falso, per l’idraulico 37enne di Seriate, nessun elemento che abbia fatto sorgere sospetti rilevanti [...]

sharon verzeni 3 sharon verzeni 3

 

Ruocco è stato raggiunto dai carabinieri, nella villetta di via Mario Merelli, poco dopo la morte della compagna, all’ospedale Papa Giovanni XXIII. «Sentivamo litigare la coppia che occupava l’appartamento precedentemente e infatti si sono lasciati, ma con Sergio e Sharon in tre anni non è mai capitato, a stento si sentiva la televisione», ha chiarito la vicina pugliese del piano di sotto, svegliata dagli investigatori quella notte stessa. Lo hanno fatto con tutti coloro che avrebbero potuto udire grida o discussioni. Nessuno ha testimoniato in tal senso, mentre ai giornalisti tutti descrivono l’idraulico come una persona disponibile, talmente benvoluto dal suo titolare che quando la mattina dell’omicidio non si è presentato al lavoro e il suo telefono risultava spento, lo ha cercato negli ospedali e poi a casa.

sergio ruocco sergio ruocco

 

Un altro riscontro che scagionerebbe Ruocco è arrivato dalle due telecamere utili del complesso residenziale di via Merelli. Quella pubblica riprende solo Sharon allontanarsi dal cancellino del 28/E e nell’altra privata, sul lato posteriore, dove una siepe separa le villette dalla strada sterrata tra i campi verso Bonate Sopra, Ruocco non c’è. Se avesse scavalcato, probabilmente avrebbe lasciato segni e si sarebbe anche solo graffiato. È stato fatto spogliare e non aveva nemmeno eventuali ferite da colluttazione (come la vittima, del resto) oppure tagli alle mani. L’abitazione, poi, è stata perquisita e sequestrata, il suo cellulare e gli altri dispositivi informatici portati ad analizzare. In attesa di verifiche più approfondite, nemmeno da lì si ricaverebbero appigli.

 

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Possibile che l’idraulico sia stato così abile da scivolare fuori casa e rientrare senza lasciare tracce? Ma soprattutto: se avesse voluto uccidere la compagna, che senso avrebbe avuto farlo in una strada centrale del paese, dove sarebbe bastato un inquilino affacciato a una finestra per farlo arrestare? E il movente? La coppia aveva appena terminato il corso per fidanzati in parrocchia e contava di sposarsi nel 2025 [...] 

 

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Non sarebbe stato così puntuale sulle camminate della ragazza, per esempio sugli orari e sui giorni in cui usciva, tanto che è stato verificato dalle telecamere, fra le altre cose, che nelle tre sere precedenti all’omicidio era rimasta a casa e che non c’era una vera sistematicità in quegli allenamenti. I carabinieri sembrano convinti, però, che lui, a una certa ora, se ne andasse a dormire, come afferma di avere fatto l’ultimo lunedì.

 

In coda, va rimarcato l’attaccamento e la fiducia mostrati dalla famiglia Verzeni, dal primo momento al fianco di questo ragazzo che parla a bassa voce e sfoga la tensione nelle mani.

 

 

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