S. Gra. per "la Verità"
i quattro poliziotti che si sono suicidati dopo l'assalto a capitol hill
È salito a quattro il numero di poliziotti che, dopo essere intervenuti per sedare l'irruzione in Campidoglio lo scorso 6 gennaio, si sono tolti la vita. L'ultimo, in ordine tempo, è il quarantatreenne Gunther Hashida: in attività dal 2003, è stato trovato morto nella sua abitazione il 29 luglio. Il Washington Dc Metropolitan police department ha inoltre recentemente riferito di un altro suicidio, riguardante l'agente Kyle DeFreytag, trovato senza vita lo scorso 10 luglio. Ventiseienne, costui aveva iniziato la sua attività presso il dipartimento nel novembre del 2016.
Questi due suicidi si sono aggiunti ad altri due, avvenuti all'inizio dell'anno. Il 26 gennaio, il capo della Metropolitan police, Robert J. Contee, riferì infatti in un'audizione alla Camera dei rappresentanti che due agenti di lungo corso, Jeffrey Smith e Howard Liebengood, «si erano tolti la vita all'indomani di quella battaglia [l'irruzione in Campidoglio, ndr]». Oltre ai quattro suicidi, bisogna infine rammentare anche la morte di Brian Sicknick, agente rimasto ferito durante l'assalto e morto il 7 gennaio a causa di un ictus. Ricordiamo che circa 140 funzionari di polizia abbiano riportato ferimenti nel corso dell'irruzione, mentre tra i dimostranti si sono registrate quattro vittime.
Sembra altamente probabile che questi suicidi siano una conseguenza di traumi dovuti ai fatti dell'Epifania. La scorsa settimana, il Washington Post ha per esempio riferito che svariati agenti intervenuti al Campidoglio stiano soffrendo di disturbi psicologici, parlando in particolare di un «miscuglio di traumi fisici ed emotivi». «Alcuni agenti che sono stati aggrediti il 6 gennaio hanno manifestato sintomi diversi o in peggioramento nelle settimane e nei mesi successivi, indicando che potrebbero aver subito lesioni più gravi di quanto inizialmente creduto», ha riportato la testata.
Resta comunque preoccupante che questa scia di suicidi stia proseguendo, soprattutto alla luce del fatto che in tre casi su quattro si trattava di agenti con oltre dieci anni di servizio alle spalle. In tutto questo, ricordiamo che, al momento, sono 552 le persone accusate in relazione agli eventi dell'Epifania: di queste 27 si sono dichiarate colpevoli. Nel frattempo, un rapporto bipartisan del Senato ha messo in luce, lo scorso giugno, alcune delle gravi falle presenti nella sicurezza del Campidoglio il 6 gennaio. Come riassunto all'epoca da Politico, i senatori hanno innanzitutto riscontrato dei problemi nelle attività di intelligence, criticando inoltre le agenzie federali e i vertici della polizia del Campidoglio.
Adesso il compito di far luce è passato a una commissione della Camera dei rappresentanti appositamente istituita: una commissione che ha avviato le audizioni lo scorso 27 luglio, ascoltando quattro funzionari di polizia presenti agli eventi del 6 gennaio. Il problema è che quest' organo è già finito preda di uno scontro politico: nei giorni scorsi, la Speaker della Camera, Nancy Pelosi, ha infatti bloccato due dei cinque componenti repubblicani che erano stati scelti dal capogruppo dell'elefantino, Kevin McCarthy.
Quest' ultimo, per tutta risposta, ha ritirato l'intera delegazione da lui nominata, accusando l'asinello di partigianeria. Risultato: la commissione parlamentare è adesso costituita da sette deputati democratici e due repubblicani (di comprovata fede antitrumpista), tutti designati dalla Pelosi. Una situazione che certo non favorisce la costruzione di un clima bipartisan su una questione delicata come l'irruzione in Campidoglio.
michael fanone 3 howard liebengood assalto a capitol hill 1 michael fanone 2 assalto a capitol hill 3 scontri a capitol hill daniel hodges scontri capitol hill 1 poliziotti a capitol hill michael fanone 1 michael fanone