C’è un emendamento al decreto Agosto che sarà discusso in aula nei prossimi giorni ma che fa già discutere. Perché stoppa le nuove aperture di ristoranti almeno fino al 31 dicembre 2021. A firmarlo il senatore del Pd Dario Parrini che chiede la sospensione dell’efficacia della legge Bersani sulle liberalizzazioni e quindi il blocco dell’apertura di nuove attività nel settore della ristorazione fino alla fine dell’anno prossimo.
Ma le polemiche e le proteste sono già iniziate: «Non era questo che intendevamo quando pensavamo che l’emergenza Covid avrebbe potuto aiutarci a guardare al futuro» spiega Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, l’associazione che riunisce la produzione agricola e l’industria alimentare e della distribuzione.
«La ristorazione è un settore vitale legato a doppio filo all’agroalimentare — ha precisato Scordamaglia — e la lenta ripresa si sta riverberando sul comparto con numeri importanti -60% sul vino, -45% per i formaggi e -30% sui salumi di qualità - ben vengano quindi misure come i 600 milioni a fondo perduto per gli esercizi di ristorazione che acquistano prodotti alimentari 100% Made in Italy.
No invece a una mentalità e a metodi dirigisti che mortificano l’iniziativa privata». Secondo il consigliere delegato si ripropone uno schema che si sperava superato e che vuole proteggere l’esistente bloccando l’evoluzione e l’innovazione. «È profondamente sbagliato - dicono ancora da Filiera Italia - pensare di tutelare l’occupazione attuale bloccando per anni la nuova».
E conclude Scordamaglia: «Equivale a mettere la testa sotto la sabbia aspettando che passi la tempesta, non è questo il modo per rilanciare settori strategici della nostra economia ed affrontare la modernizzazione del Paese».