Gi. Fr. Per “il Messaggero”
Mentre in Italia si procede con accordi con i sindacati che appena una settimana fa hanno portato ad aumenti in busta paga e bonus, negli Stati Uniti il colosso dell'e-commerce Amazon continua a contrastare con tutti i mezzi (legali) l'ingresso delle rappresentanze dei lavoratori nelle sue filiali. Ieri ad Albany, vicino New York, i dipendenti di Amazon hanno clamorosamente bocciato l'Amazon Labour Union, il sindacato che avrebbe voluto le loro deleghe per trattare con i vertici aziendali: a votare contro il sindacato sono stati in 406 contro i 206 a favore.
Lo riporta il Washington Post. Negli Usa vigono norme per le quali il sindacato per entrare in azienda deve avere l'ok della maggioranza dei lavoratori in azienda. Quest' anno è la seconda sconfitta per i sindacalisti.
Anche in Alabama il colosso di Jeff Bezos è riuscito a evitare che il sindacato si facesse largo tra pacchi e scaffali. Non è stato così invece nella filiale di Staten Island dove ad aprile scorso il Labour Union ha ottenuto il consenso dei lavoratori: quasi sul fil di lana, però, visto che a gradire la rappresentanza sindacale sono stati 2.654 dipendenti, mentre 2.131 hanno detto di non averne bisogno. In pratica poco più della metà (il 55%) dei lavoratori Amazon ritiene che il sindacato in azienda sia utile. Su oltre 1.000 stabilimenti Amazon negli Stati Uniti solo tre finora hanno votato per il sindacato e due lo hanno bocciato.
amazon labor union 4 amazon labor union 3 christian small amazon labor union 2 christian small amazon labor union 4 christian small amazon labor union 1