“DORMITE E RILASSATEVI NEL VIAGGIO DI RITORNO” - È QUANTO CONSIGLIAVA L’ERASMUS STUDENT NETWORK AI PASSEGGERI DEL BUS - NEL MODULO DI ISCRIZIONE ALLA GITA SI DECLINAVA OGNI RESPONSABILITA’ "SE UNO STUDENTE SUBISCE DANNI, LESIONI O INCIDENTI” -

Tutto era messo nelle mani degli organizzatori, come si fa in qualunque gita studiata da terzi. Organizzatori che a loro volta si affidavano alla Autocares Alejandro per il trasporto. In tutto più di 300 studenti su 5 diversi pullman...

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Giacomo Talignani per www.huffingtonpost.it

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"Erasmus student network declina ogni responsabilità se uno studente subisce danni, lesioni o incidenti". Era una delle clausole inserite nel format di iscrizione per andare alla festa di Valencia dall'associazione di studenti nata a Bruxelles nel 1989 e che oggi conta una rete di migliaia di ragazzi in tutto il mondo, occupandosi di scambi culturali.

 

Era una delle tante postille di "Termini e condizioni" che si trovavano sotto forma di un piccolo link alla fine del lungo programma di divertimento organizzato proprio dalla Esn. Si pagava intorno ai 20 euro, così come hanno fatto le studentesse Francesca Bonello, Elisa Valent,Valentina Gallo, Elena Maestrini, Lucrezia Borghi, Serena Saracino e Elisa Scarascia Mugnozza, e tutto era organizzato, compresa questa contraddizione: inscrivendosi si declinava ogni responsabilità da incidenti e al contempo nel programma le persone erano invitate a rilassarsi e "dormire nel ritorno a Barcellona".

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Mettendo dunque tutto nelle mani degli organizzatori, come si fa in qualunque gita studiata da terzi, organizzatori che a loro volta si affidavano alla Autocares Alejandro per il trasporto. In tutto più di 300 studenti su 5 diversi pullman.

 

Il programma sulla "notte di fuoco" di Valencia, la grande festa di Las Fallas, in rete non si trova più. C'è invece quello del 2015 dove si possono leggere "termini e condizioni". In quello del 2016, a cui hanno aderito le studentesse italiane morte nell'incidente di Tarragona, Esn invitava a partecipare al grido di "“Hola, gente guapa!". C'era il ritrovo fissato per sabato 19 alle 6.15 in plaza Espanya.

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Da lì i bus della Alejandro sono partiti per arrivare 5 ore dopo a Valencia. In mezzo come da programma varie attività culturali e artistiche, la grande festa e poi domenica 20 marzo il ritorno, fissato alle 3.30: "In bus per dormire, mentre torniamo a Barcellona". A Barcellona 13 studenti non torneranno mai. Altri 34 sono rimasti feriti nell'incidente.

 

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Al momento, la causa, sarebbe quella di un errore umano dell'autista 63enne del bus. Forse un colpo di sonno. Ricoverato, deve ancora finire l'interrogatorio con la polizia. E' indagato per l'omicidio di 13 persone e il ferimento di molte altre. Oltre alle ragazze italiane sono decedute anche due tedesche, una romena, una uzbeka, una francese e una austriaca. Le vittime erano tutte tra i 19 e i 25 anni. E' ancora da chiarire chi durante il tragitto indossasse o meno le cinture di sicurezza ma, fanno sapere dalla polizia, diversi studenti che le indossavano si sono salvati.

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ESN al momento ha espresso le sue condoglianze a tutte le vittime. Ancora non si parla, se verranno accertate, di responsabilità. Come organizzatori della trasferta quelli dell'Erasmus network chiedevano a tutti i dati personali, il pagamento e un atteggiamento consono: declinate anche le responsabilità in caso di problemi con le autorità per abuso di droga. Chiunque non rispettava i patti poteva essere "espulso" dal viaggio.

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