Francesco Rigatelli per “La Stampa”
Medici di base e farmacie sono pronti a garantire la possibilità, decisa dal ministero della Salute, della somministrazione concomitante del vaccino anti-Covid e di quello antinfluenzale, ma come del resto è già accaduto l'anno scorso molte Regioni risultano in ritardo nell'approvvigionamento di quest'ultimo.
«L'unica Regione che ha iniziato la distribuzione dei vaccini antinfluenzali ai medici di famiglia è la Campania, che sarà seguita dalla Regione Lazio a partire dal 5 ottobre», rivela Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei medici di medicina generale. E aggiunge: «Stiamo andando a rilento e questo può pesare sulla capacità di programmare la vaccinazione».
Secondo una ricognizione della Federazione, le forniture arriveranno il 12 ottobre in Basilicata; dopo il 15 in Piemonte, Lombardia, Friuli, Umbria e Bolzano; il 18 in Valle d'Aosta; dal 20 nelle Marche; dal 25 in Emilia Romagna, Calabria e Sicilia; a novembre in Toscana. Per le restanti Regioni ai medici di base non è stato comunicato ancora nulla.
Anche le farmacie che già effettuano le immunizzazioni anti-Covid potranno svolgere le co-vaccinazioni, ma sono sempre in attesa dei rifornimenti. Il vaccino antinfluenzale va ripetuto annualmente e le dosi ordinate dalle Regioni quest'anno sono state 19 milioni, superando il record di 17 milioni registrato nel 2020.
«Il fatto che l'anno scorso non abbiamo avuto la circolazione dell'influenza - spiega Scotti - potrebbe diventare un elemento che sfavorisce. Abbiamo una popolazione più allargata di persone che non hanno avuto contatto con le varianti circolanti nella stagione precedente, che saranno in parte presenti anche in questa. Questo amplia la platea dei vulnerabili».
La somministrazione concomitante può riguardare i soggetti a cui è consigliata la vaccinazione antinfluenzale, come ad esempio anziani e persone considerate «fragili», che devono ricevere la terza dose, ma anche la prima o la seconda. Sempre sulla terza dose di vaccino è prevista oggi una riunione dell'Ema, che potrebbe portare a indicazioni sull'utilità e sul tipo di persone per cui risulta opportuna.
E diventa sempre più concreta la possibilità di un aggiornamento dei vaccini attualmente disponibili per contrastare il diffondersi delle varianti del virus. Ci lavora per esempio Biontech: «Una nuova formulazione potrebbe essere necessaria il prossimo anno per proteggere dalle mutazioni - afferma l'amministratore delegato Ugur Sahin -, ma per ora non è urgente. A metà del prossimo anno, invece, la situazione potrebbe essere diversa».
Cresce pure l'attesa per la pillola anti-Covid annunciata dall'azienda Merck, per cui sarà chiesta l'autorizzazione alla Fda e che l'immunologo Anthony Fauci definisce «dai risultati impressionanti». Intanto, il quadro epidemico in Italia rimane stabile: ieri sono stati 2.968 i casi positivi (sabato erano 3.312), 33 le vittime (sabato erano 25), 431 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, in calo di uno rispetto a sabato, e 2.991 i ricoverati nei reparti ordinari ovvero 66 meno di ieri.