Franca Giansoldati per “il Messaggero”
Papa Francesco ha scelto il momento più simbolico per il sacerdozio, la Messa in Coena Domini, per riabilitare al mondo il cardinale Angelo Becciu. Nove mesi fa lo aveva umiliato, punito e gli aveva tolto alcune prerogative cardinalizie a seguito di una inchiesta sul palazzo di Londra, in base a informazioni che ancora devono essere confermate. In attesa della chiusura delle indagini (condotte alla magistratura vaticana) Papa Francesco nella tarda serata di ieri è andato di persona a casa dell'ex prefetto della congregazione dei Santi per celebrare con lui la celebrazione che ricorda il momento in cui Gesù istituì leucarestia, il sacerdozio e il comandamento dell'amore fraterno.
«Non mi aspettavo questo momento, sono ancora commosso» sussurra il cardinale Becciu con un filo di voce. Per lui la fine di un incubo. Tutto si è sviluppato in modo imprevisto proprio mentre nella basilica vaticana il rito ufficiale (disertato dal Papa) veniva affidato al cardinale Re. Nel frattempo Papa Francesco stava telefonando a Becciu chiedendogli dove avrebbe celebrato la messa.
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«Gli ho risposto che celebravo nella mia cappellina con le mie tre suore e alcune focolarine amiche e lui mi ha detto che si sarebbe aggiunto». Pochi minuti dopo il Papa suonava alla porta. Nella cappellina spartana l'atmosfera era di incredulità. Al momento della predica il Papa ha abbracciato idealmente Becciu, parlando dello sconfinato amore di Cristo e della sua capacità di perdonare. In Vaticano la notizia non è stata commentata ufficialmente («non confermiamo notizie di impegni privati del Papa ma non sembra strano un gesto di paternità così grande, in un giorno come questo»). Ora per il cardinale Becciu non resta che attendere l'esito delle indagini e, nel caso, il ripristino delle sue funzioni.
Cecilia Marogna e Becciu Giovanni Angelo Becciu becciu