Miriam Kramer per "www.axios.com"
Aziende e governi di tutto il mondo stanno correndo al riparo per capire come ripulire lo spazio dalla spazzatura prodotta dall'uomo.
Perché è importante: il timore, è che sempre di più, i piccoli satelliti lanciati nello spazio possano diventare essi stessi spazzatura una volta completate le loro funzioni. Eliminare la spazzatura richiede nuove tecnologie e gli esperti affermano che i regolamenti e le politiche devono essere chiarite per evitare che se ne accumuli sempre di più.
Al momento, la NASA stima che ci siano centinaia di migliaia di cianfrusaglie non tracciabili in orbita attorno alla Terra che minacciano i satelliti operativi e persino le persone nello spazio.
Cosa sta succedendo: le aziende stanno iniziando a capire quale tecnologia sia necessaria per rimuovere dall'orbita detriti e satelliti guasti.
Il mese scorso, la sonda ELSA-d di Astroscale è stata lanciata in missione per testare la sua tecnologia progettata per attaccarsi a un pezzo di spazzatura, lanciarlo indietro verso la Terra e farlo bruciare in modo innocuo quando entra nell'atmosfera.
Northrop Grumman ha usato la sua missione MEV-2 questo mese per attraccarsi a un satellite in orbita, al fine di prolungarne la sua vita e impedirgli di diventare spazzatura spaziale più velocemente.
«Da un punto di vista tecnologico, lo sviluppo della manutenzione dei satelliti e del relativo ecosistema contribuirà alla fattibilità dei concetti di rimozione attiva dei detriti» ha detto ad Axios Ian Christensen della Secure World Foundation.
Uno dei principali ostacoli per ripulire la spazzatura spaziale è capire chi è responsabile della rimozione dei detriti e come regolarlo.
Un nuovo studio della Aerospace Corporation condiviso in esclusiva con Axios raccomanda che se una società vuole rimuovere un certo satellite guasto o un pezzo di spazzatura dall'orbita, dovrebbe semplicemente chiedere prima il permesso - un modo per evitare la spinosa questione di creare un quadro internazionale intorno alla rimozione dei detriti, almeno per ora.
«Una volta che un proprietario della spazzatura spaziale dà il permesso a qualcuno di rimuoverlo, molte cose possono essere risolte con il regime normativo esistente» ha detto Josef Koller, uno degli autori del nuovo articolo.
Il quadro generale: gli esperti sperano che l'amministrazione Biden crei nuove politiche che aiuteranno a limitare la creazione di spazzatura spaziale man mano che sempre più giocatori inviano i loro satelliti nello spazio.
«I primi quattro anni di questa amministrazione Biden devono includere un'azione sui detriti» ha detto Luc Riesbeck di Astroscale US. I rapporti ora suggeriscono che, al fine di mantenere certe orbite attorno alla Terra sicure per i nuovi satelliti nei prossimi anni, sarà necessaria una pulizia attiva, con aziende e paesi che rimuovono i detriti.
E questo diventa ancora più urgente in quanto aziende come SpaceX continuano a lanciare in orbita centinaia di satelliti che vengono minacciati dalla spazzatura spaziale e che potrebbero diventare loro stessi un giorno inattivi.
Al momento non è ancora chiaro se sia un mercato remunerativo per le aziende che potrebbero impegnarsi nella rimozione. Le domande sulla responsabilità della pulizia in orbita rimangono e la tecnologia deve ancora dimostrarsi efficace in scenari di vita reale.
Il prossimo anno o due dimostreranno se queste aziende saranno in grado di fare soldi e chi sarà disposto a pagarle per rimuovere la spazzatura dallo spazio.
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