FUMO NEGLI OCCHI – A PARIGI DOZZINE DI TERAPISTI SI SONO SPECIALIZZATI NELL’IPNOSI, ATTIRANDO CENTINAIA DI TABAGISTI DISPERATI. COSTO 250 EURO PER 2 ORE E MEZZO. MA SE FUNZIONA DAVVERO I FUMATORI COMUNQUE RISPARMIERANNO UN SACCO DI SOLDI, CONSIDERANDO QUANTO COSTA UN PACCHETTO DI BIONDE IN FRANCIA: ALMENO 10 EURO. E MACRON VUOLE AUMENTARE ANCORA LE TASSE…

-

Condividi questo articolo


 

 

sigaretta accesa sigaretta accesa

Francesco De Remigis per “il Giornale”

 

Il saliscendi dei prezzi delle sigarette in Francia non s' arresta neppure di fronte a una pandemia mondiale. Tanto che, dopo l' ultima modifica di questa settimana, c' è chi a Parigi prova a correre ai ripari. «Smettere di fumare attraverso l' ipnosi» è la promessa di una dozzina di terapisti specializzati. Pronto, infatti, il pionieristico «ospedale» per curarsi dalla dipendenza da fumo. Aprirà le sue porte mercoledì ed è già boom di curiosi (e disperati).

 

Centre europeen d' Arret du Tabac par l' Hypnose Centre europeen d' Arret du Tabac par l' Hypnose

Si tratta del sedicente Centre européen d' Arrêt du Tabac par l' Hypnose (Ceath) che propone ai fumatori di smettere in una singola sessione, lasciandosi semplicemente ipnotizzare. Aperto 7 giorni su 7, dalle 7 alle 22, potrebbe rivoluzionare la vita di una capitale che da tempo ha dichiarato guerra ai mozziconi lasciati a terra, infliggendo multe ai più distratti anche per scoraggiare il fumo; per la verità, verbalizzate in percentuali minime.

 

CICCHE DI SIGARETTA CICCHE DI SIGARETTA

I due fondatori di questo «centro», unico in Francia e persino in Europa, sono gli ex fumatori Corinne Saillet (insegnante di teatro) e il compagno Franck Fournier, che promettono: «In 2 ore e per 250 euro non fumerai più. Senza bacchetta magica, senza polvere di perlimpinpin (immaginaria formula dalle supposte virtù), ma per ipnosi terapeutica», lo slogan acchiappa-clienti. Anzi, «pazienti».

 

IPNOSI PER SMETTERE DI FUMARE IPNOSI PER SMETTERE DI FUMARE

Vent' anni di aumenti vertiginosi dei prezzi delle sigarette in Francia non hanno infatti scoraggiato un vizio che già nel 2018 vedeva il 25% della popolazione adulta permetterselo ogni giorno. I fumatori quotidiani sarebbero oggi molti di più, se si considerano i minori. E pure il presidente della Repubblica Emmanuel Macron si concede di tanto in tanto una sigaretta quando «Brigitte non c' è».

 

EMMANUEL MACRON CON LA MASCHERINA EMMANUEL MACRON CON LA MASCHERINA

Dall' elezione a capo dello Stato, la tassa sul tabacco è però aumentata già dieci volte con Macron all' Eliseo. Al punto che si parla di crociata anti-fumo del presidente in carica. A settembre 2017, quattro mesi dopo l' insediamento, gli allora ministri della Salute (Agnès Buzyn) e dell' Azione di governo (Gerald Darmanin, oggi all' Interno), svelarono i dettagli del nuovo piano che fece sobbalzare i francesi. L' obiettivo? Portare un pacchetto di sigarette a 10 euro entro il 2020.

 

sigarette sigarette

Traguardo raggiunto il 1 marzo, in piena epidemia da coronavirus, quando Marlboro, la marca di sigarette più venduta in Francia, ha aumentato di 60 centesimi il prezzo facendo cifra tonda. Ma non è finita: un ulteriore più 40 centesimi sarebbe previsto per novembre. Il Covid ha però suggerito una spinta al ribasso, convincendo molti marchi a rivedere le tariffe per sostenere il potere d' acquisto.

 

pacchetti sigarette 13 pacchetti sigarette 13

Alcuni hanno limato i prezzi. Ma non Marlboro. Da questa settimana, coincisa con la riapertura delle scuole, la confezione da 20 Lucky Strike Red è scesa per esempio a 9,40 euro (rispetto a 9,60); Vogue L' Originale Verte Select costa 9 e mezzo (invece di 10,1), le Benson & Hedges Gold 9,50 (non più 9,60).

In leggero aumento il pacchetto di Corset Blanche che viene 9 euro e 30 (rispetto ai 9,20 precedenti). Nessuna variazione per le ultradiffuse Marlboro Reds: 10 euro tondi (a febbraio costava 9 euro e 30). Cifra a cui milioni di fumatori devono ormai sottostare, a meno che il «centro» parigino che promette di liberare dal vizio ipnotizzando non faccia miracoli.

 

Sibeth Ndiaye con sigaretta in bocca Sibeth Ndiaye con sigaretta in bocca

«Non si fa smettere di bere un alcolista prescrivendo 3 shot di vodka al giorno», dicono i fondatori del Ceath, criticando l' uso di «cerotti», gomme alla nicotina, sigarette elettroniche, prescritti per disincentivare il fumo, mentre vengono imbottiti con lo stesso veleno.

 

Quando anche in Francia si fece largo l' ipotesi che la nicotina potesse svolgere un ruolo positivo rispetto al Covid-19 - «è come se il tabacco proteggesse da questo virus attraverso la nicotina», disse ad aprile il capo del comitato scientifico, Jean François Delfraissy - la crociata dell' Eliseo per scoraggiare i francesi ad accendersi l' ultima clope non arretrò. E se a Parigi si prova a ricorrere ai ripari attraverso il subconscio, in Francia i produttori fissano nuovi prezzi.

SIGARETTA SIGARETTA

 

Lo Stato può incoraggiare aumenti variando le tasse, che rappresentano oltre l' 80% del prezzo finale, ma Macron non lo fa. Ogni produttore decide di mantenere, tagliare o aumentare i propri margini. Con un presidente che dà il buon esempio non facendosi beccare quasi mai a fumare in pubblico. A maggio fece clamore l' allora portavoce del governo Sibeth Ndiaye, sorpresa a fumare dalle telecamere prima di un' intervista tv. Sigaretta sulle labbra, la buttò sul ridere.

SIGARETTA SIGARETTA Sibeth Ndiaye e Macron Sibeth Ndiaye e Macron lanciafiamme per sigaretta lanciafiamme per sigaretta

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

SULLA RAI ELLY NON SI È FATTA INFINOCCHIARE – IL MOTIVO CHE HA SPINTO SCHLEIN ALL’AVENTINO, OLTRE ALLA MANCATA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DI VIALE MAZZINI, RIGUARDA LO STATO DELL’ARTE DEL PD – IL DUPLEX BOCCIA-FRANCESCHINI PUNTAVA A PIAZZARE UN PRESIDENTE DI GARANZIA CHIAMATO GIOVANNI MINOLI. UN NOME SU CUI ERA STATO TROVATO UN ACCORDO CON GIORGIA MELONI, GRAZIE AI CONTATTI DEL MARITO DI NUNZIA DE GIROLAMO CON GIAMPAOLO ROSSI – MA LA SEGRETARIA MULTIGENDER SI È RIFIUTATA DI PRENDERSI IN CARICO UN “INAFFIDABILE” COME IL MULTI-TASKING MINOLI – IL PROBLEMA DI ELLY È CHE NON HA NESSUN UOMO DI FIDUCIA IN RAI. PIUTTOSTO CHE INFILARSI IN QUEL LABIRINTO PIENO DI TRAPPOLE, HA PREFERITO CHIAMARSI FUORI – LA MOSSA DI NARDELLA: HA LANCIATO LA SUA CORRENTE PER STOPPARE FRANCESCHINI, CHE PUNTA A PASSARE IL TESTIMONE ALLA MOGLIE, MICHELA DI BIASE...

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...