Arthur Chu per http://www.thedailybeast.com
Dopo l’attentato di Parigi dello scorso 13 novembre la foto di Veerender Jubbal, un ragazzo Sikh (non musulmano!) che vive a Toronto, è circolata in rete e su alcuni media internazionali come quella di uno degli attentatori. La notizia era una bufala ma, per poco che sia circolata sui media internazionali, ha avuto un effetto distruttivo a lungo termine (viviamo nell’era di Google!) sulla vita del giovane.
il quotidiano spagnolo la razon
Perché Veerender Jubbal si è meritato tutto questo? Per una storia di video game, a quanto pare. Jubbal ha infatti oltre 12mila follower su twitter e tra le sue attività preferite ci sono anche le recensioni dei video giochi. Un giorno ha criticato una pubblicità di “Far Cry 3” in cui un uomo bianco occidentale mette in ginocchio un uomo dalla pelle scura, bollandola come “razzista”. Per lui è stata la fine.
Veerender Jubbal è finito nel mirino di alcuni fanatici di Far Cry che hanno iniziato a distruggere la sua reputazione sui social network e a rendere la sua vita il quanto più difficile possibile. Il ragazzo ha ricevuto minacce da alcuni membri del gruppo “GamerGate” oltre che a insulti razzisti. Dopo gli attentati di Parigi, un utente di “GamerGate” ha deciso di photoshoppare la sua foto e rilanciarla sul web, dove migliaia di altri utenti, complici o meno, l’hanno rilanciata a loro volta.
veerender jubbal denuncia la foto photoshoppata
Il problema sta nel fatto che questi “scherzi” che hanno ripercussioni fortissime sulla vita delle persone sono legalmente difficili da perseguire data la difficoltà a rintracciare la vera identità di chi li compie. L’unico deterrente rimane quindi il buonsenso delle persone e la loro responsabilità morale.