GENI IN FUGA – BERLINO DEDICA UN MUSEO AI GRANDI ESILIATI: BRECHT, FREUD, MANN, EINSTEIN E IL MEZZO MILIONE DI PERSONE COSTRETTE A SCAPPARE DAL REGIME NAZISTA – ENTRO IL 2025 NASCERÀ IL “MUSEO DELL’ESILIO”, INTORNO ALLA VECCHIA STAZIONE ANHALTER BAHNHOF, DA DOVE PARTIVANO I TRENI PER AUSCHWITZ – L’IDEA È PARTITA CON UNA LETTERA DEL NOBEL HERTA MUELLER A ANGELA MERKEL, MA A LAVORARE SARANNO SOPRATTUTTO I PRIVATI

-

Condividi questo articolo


Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”

 

anhalter bahnhof 8 anhalter bahnhof 8

Thomas Mann lo chiamava "l' asma del cuore". È il dolore dell' esilio, il destino che colpì innumerevoli ebrei e oppositori del regime costretti dai nazisti a scappare, ad abbandonare i loro Paesi d' origine. Secondo alcune stime, si trattò di mezzo milione di persone - 360mila tedeschi, 140mila austriaci. C' è ormai un' ampia letteratura su Marlene Dietrich e Billy Wilder e la Hollywood dei tedeschi e degli austriaci.

 

bertolt brecht bertolt brecht

O sulla colonia dei Brecht, dei Mann, dei Feuchtwanger e degli Adorno che trascorsero il dodicennio più buio della storia tedesca sulla costa californiana, tra Pacific Palisades e Santa Monica. E tra quelle centinaia di migliaia di esuli, fuggiti non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo, ci sono ovviamente geni come Walter Gropius, Hannah Arendt, Hedy Lamarr, Albert Einstein o Siegmund Freud.

 

thomas mann thomas mann

In Germania, Paese attentissimo alla memoria storica e soprattutto alla ricostruzione dei crimini del nazismo, mancava finora un museo dedicato all'"asma del cuore", alle sofferenze e alle vite gli esuli - come dimenticare Stefan Zweig che si tolse la vita all' estero o Willy Brandt che fu meschinamente accusato di aver trascorso gli anni del nazismo in Norvegia.

 

E così la capitale che più di ogni altra è abituata a mostrare al mondo le cicatrici del Novecento, Berlino, ha deciso di dedicare finalmente un museo a questo importante pezzo di storia tedesca e austriaca.

 

albert einstein albert einstein

La scintilla è una lettera del 2011 di un' illustre esule, il Nobel della letteratura Herta Mueller, ad Angela Merkel. Allora la scrittrice scappata a Berlino trent' anni fa dalla Romania di Ceaucescu, scrisse alla cancelliera che «in nessun luogo di questo Paese esiste un posto che possa spiegare il significato dell' esilio attraverso il racconto di singoli destini. I pericoli della fuga, la vita sofferta nell' esilio, l' estraneità, la paura e la nostalgia di casa».

 

Secondo la grande scrittrice cresciuta nella minoranza tedesca in Romania, «un Museo dell' Esilio potrebbe aiutare i giovani a capirne il significato. Sarebbe un esercizio di educazione alla partecipazione».

 

anhalter bahnhof 2 anhalter bahnhof 2

Entro il 2025 i terreni intorno all' Anhalter Bahnhof, la vecchia stazione sud di Berlino da cui partivano i treni per l' estero ma anche quelli per Auschwitz, ospiterà 4.000 metri quadri di video e documenti, comprese interviste che gli organizzatori stanno svolgendo in questi mesi agli esuli ancora vivi.

 

Finora al progetto per un Museo dell' Esilio si sono messi a lavorare a testa bassa soprattutto i privati. Il fondatore della casa d' aste Villa Grisebach, Bernd Schultz, che lo ritiene «un progetto del cuore» e ha già investito sei milioni di euro per avviare la fondazione. E la squadra che si è buttata a capofitto nel progetto, e che, a parte Schultz, conta altri cervelli illustri.

anhalter bahnhof anhalter bahnhof

 

C' è l' ex direttore del meraviglioso museo della Storia tedesca ed ex assessore alla Cultura della capitale, Christoph Stoelzl e le note curatrici Meike-Marie Thiele e Cornelia Vossen.

 

anhalter bahnhof 1 anhalter bahnhof 1

Schultz ha raccontato al quotidiano Tagesspiegel che dal 1965 colleziona arte e che «in centinaia di viaggi a New York, in California, a Londra e ovunque nel mondo ho incontrato esuli, le loro collezioni, le loro perdite, i loro destini - e il debito che abbiamo nei loro confronti. L' esilio fa parte della memoria collettiva di questo Paese. Chi può ricordare al giorno d' oggi, ad esempio, che Lucian Freud era nato a Berlino?».

anhalter bahnhof 3 anhalter bahnhof 3 anhalter bahnhof 7 anhalter bahnhof 7 anhalter bahnhof 6 anhalter bahnhof 6 anhalter bahnhof 5 anhalter bahnhof 5

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

COME MAI L’OPA OSTILE DI UNICREDIT SU BANCO BPM HA TERREMOTATO I NEURONI LEGHISTI? IL MINISTRO DEL MEF GIORGETTI HA SUBITO ALZATO LE BARRICATE: L'OPA È STATA "COMUNICATA, MA NON CONCORDATA COL GOVERNO", MINACCIANDO ADDIRITTURA LA GOLDEN POWER, COME SE UNICREDIT FOSSE DI PROPRIETÀ CINESE - ANCOR PIÙ IMBUFALITO È SALVINI: “UNICREDIT ORMAI DI ITALIANO HA POCO E NIENTE: È UNA BANCA STRANIERA, A ME STA A CUORE CHE REALTÀ COME BPM E MPS CHE STANNO COLLABORANDO, SOGGETTI ITALIANI CHE POTREBBERO CREARE IL TERZO POLO ITALIANO, NON VENGANO MESSE IN DIFFICOLTÀ" – ECCO IL PUNTO DOLENTE: L’OPERAZIONE DI ORCEL AVVIENE DOPO L'ACCORDO BPM-MILLERI-CALTAGIRONE PER PRENDERSI MPS. COSI’ IL CARROCCIO CORRE IL RISCHIO DI PERDERE NON SOLO BPM, STORICAMENTE DI AREA LEGHISTA, MA ANCHE MPS, IL CUI PRESIDENTE NICOLA MAIONE È IN QUOTA LEGA…

FLASH! - AVVISATE IL VICE PRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI, CHE DOPO IL SUO INCONTRO CON MELONI SÌ È PUBBLICAMENTE ALLINEATO AL GOVERNO NELLA SCONTRO CON I MAGISTRATI SUGLI IMMIGRATI, IL CONTRARIO DI CIÒ CHE PREVEDEREBBE IL SUO RUOLO DI GARANTE DELL’AUTONOMIA E DELL’INDIPENDENZA DELL’ORDINE GIUDIZIARIO, L’IRRITAZIONE DI MATTARELLA, PRESIDENTE DEL CSM, È COMPLETA. E AL PROSSIMO CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, IL CAPO DELLO STATO AVREBBE IN MENTE DI PARTECIPARE DI PERSONA…