IL GIALLO DELLE COPPIE ROMANE: VANNO IN UCRAINA PER PARTORIRE! - LA PROCURA INDAGA SULL'ANOMALO PICCO DI NASCITE A KIEV: DAL 2009 SONO 250 - C'È IL SOSPETTO CHE SIANO VIAGGI AD HOC PER AGGIRARE IL DIVIETO SULL'UTERO IN AFFITTO - LA STORIA

-

Condividi questo articolo


Lorenzo De Cicco per “il Messaggero”

 

UTERO IN AFFITTO UTERO IN AFFITTO

Nel palazzone davanti al Tempio di Portuno che ospita l'Anagrafe di Roma, c' è una pila di 40 fascicoli, cresciuta solo nell' ultimo anno. Ma si arriva a 250, forse anche di più, facendo partire il conteggio dal 2009, quando queste strane trasferte verso Kiev hanno avuto inizio.

 

Funziona così: partono in due - coppie regolarmente sposate - tornano in tre, anzi più spesso in quattro, perché il più delle volte si tratta di parti gemellari. I documenti ucraini, validati dalla diplomazia italiana, sono formalmente puliti, nel senso che le coppie romane risultano a tutti gli effetti i «genitori naturali» dei bambini nati a Kiev. E così ai funzionari dell'Anagrafe capitolina non resta che trascrivere tutto nei registri comunali.

 

UTERO IN AFFITTO UTERO IN AFFITTO

Ma qualcosa non torna in questa storia di viaggi di donne romane, teoricamente al nono mese di gravidanza, che si imbarcano verso un paese che dal 2014 è coinvolto in una guerra civile, con le partenze programmate sempre a ridosso del parto, e i ritorni a stretto giro di posta, appena i bambini sono nati. Nei verbali che le autorità italiane a Kiev spediscono agli uffici del Campidoglio (e in Procura), una spiegazione non si trova.

 

Le coppie non svelano mai il motivo della trasferta. Decidono sempre di «non rispondere», come viene annotato poi nei documenti ufficiali. L'idea che si sono fatti i funzionari dell'Anagrafe romana è la più scontata: che tutte le coppie, quasi 250 nell' ultimo decennio e in numero sempre maggiore, siano ricorse all'utero in affitto, pratica che in Italia non è considerata legale e che in Ucraina è permessa. Tutti i casi, per questo, sono stati segnalati alla Procura di Roma.

 

UTERO IN AFFITTO UTERO IN AFFITTO

La prima inchiesta, partita nel 2016, ha portato a un processo che è ancora in corso. Si tratta di una materia penalmente spinosa, anche perché di recente diverse sentenze hanno permesso il riconoscimento dei figli anche ai genitori non biologici, pensiamo alle coppie gay. Qui però c' è di mezzo la falsificazione di documenti ufficiali.

 

Anzi, «l' alterazione dello stato civile», il reato contestato due anni fa a sei genitori iscritti nel registro degli indagati. Le tre coppie però non sono mai arrivate davanti al giudice. Sono andati a dibattimento, invece, i tre membri dell' organizzazione che gestiva le trasferte. Per loro il pm aveva ipotizzato anche un reato ben più grave, l' associazione a delinquere. Il servizio offerto, come hanno ricostruito le indagini, va dalla consulenza iniziale, alla pianificazione dei viaggi a Kiev fino alla falsificazione dei documenti, in modo da far risultare i bimbi come figli naturali delle coppie.

 

IN AUMENTO

«Il numero di romani che registra bambini nati a Kiev non è mai stato così alto - rivela a Il Messaggero una fonte qualificata dell' Anagrafe di Roma Capitale - solo nell' ultimo anno siamo arrivati a quasi 40 registrazioni, ma se ne contano a centinaia da quando questo fenomeno ha avuto inizio, nel 2009».

UTERO IN AFFITTO UTERO IN AFFITTO

 

Tutte le richieste vengono annotate, spiega la stessa fonte, perché i documenti che arrivano da Kiev sono formalmente «ineccepibili». «L' unica cosa che possiamo fare è segnalare il caso alla Procura. E le segnalazioni partono anche dal Consolato italiano in Ucraina». Le indagini, in ogni caso, non sembrano avere fermato un business che negli ultimi anni sembra essersi ingrossato e che muove milioni di euro da tutto il mondo. Il costo di un utero in affitto in Ucraina, a seconda delle agenzie, può variare dai 30 ai 50 mila euro.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MAMMA! MORMORA LEONARDINO… - L’AFFETTUOSO INCONTRO TRA LA VEDOVA DEL VECCHIO, NICOLETTA ZAMPILLO, CON IL VIVACISSIMO FIGLIO LEONARDO MARIA, IN DECOLLO PER LA “FEBBRE DEL SABATO SERA” MILANESE: "CHIODO" AL POSTO DEL DOPPIOPETTO MANAGERIALE - DAL 27 GIUGNO 2022, SONO TRASCORSI OLTRE DUE ANNI DALLA SCOMPARSA DI DEL VECCHIO E LA GUERRA SULL’EREDITÀ TRA GLI 8 EREDI SI E’ INGARBUGLIATA DEFINITIVAMENTE QUANDO È ESPLOSO IL CASO DEGLI SPIONI MILANESI DI EQUALIZE SRL, DOVE TRA I CLIENTI PIU’ DOVIZIOSI SBUCA LEONARDINO CHE ‘’VORREBBE MONITORARE IL FRATELLO MAGGIORE CLAUDIO DEL VECCHIO E UN CONSULENTE CHE STA VICINO A UNA DELLE SUE SORELLE, PAOLA DEL VECCHIO…”

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...