protesta contro i borseggiatori a venezia
Alessandro Gonzato per ''Libero Quotidiano''
protesta contro i borseggiatori a venezia con le loro foto
Hanno protestato nel cuore di Venezia, da Riva degli Schiavoni sotto al monumento equestre dedicato a Vittorio Emanuele II, a piazza San Marco, ai piedi della basilica, mostrando le foto di decine di borseggiatori e di venditori abusivi. I loro volti, messi in fila uno dietro l' altro, sono stati incollati a dei cartelloni arancioni.
protesta contro i borseggiatori a venezia
Li hanno potuti vedere tutti, turisti e residenti, anche se a quest' ultimi, quelle facce, sono ben note da un pezzo. I commercianti e gli ambulanti regolari della città, preoccupati per la loro insicurezza e per l' impunità di cui gode certa marmaglia, hanno voluto mettere alla gogna, seppur in effigie, chi negli anni li ha ridotti in queste condizioni. Con il primo vero caldo della stagione hanno sfilato per calli e campielli. Hanno sfidato delinquenti e abusivi senza paura di ritorsioni.
Hanno scandito slogan di protesta e hanno occupato i luoghi simbolo.
protesta contro i borseggiatori a venezia con le loro foto
«Amiamo Venezia, se non possiamo protestare denunciateci» recitava uno striscione. Fortunatamente, ed è proprio il caso di dirlo, la manifestazione, pur non autorizzata, non ha avuto strascichi giudiziari. E sarebbe stato davvero il colmo, perché qui le persone da punire, e severamente anche, sono altre. Come, ad esempio, chi sfrutta i neonati per farsi scudo e derubare i passanti.
protesta contro i borseggiatori a venezia con le loro foto
E a Venezia è ormai prassi che i piccoli vengano usati dalle madri o dalle sorelle per impietosire la gente, per tentare di intenerire il cuore di chi, magari avvicinatosi per donare una monetina, si vede poi portare via il portafogli. «Servizi sociali dove siete?» c' era scritto su un altro cartellone di denuncia, sotto alle fotografie di giovani donne coi propri bambini in braccio. «Sono sempre le stesse», dice un esercente, indicandole. «Anche se la polizia le arresta in flagrante passano un paio di ore in commissariato e poi tornano libere di fare ciò che facevano prima. Così di certo non si può andare avanti».
Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, lo sa bene: «Siamo costretti a rilasciarle. Se la cavano con una denuncia a piede libero. Ci ridono in faccia.
Ci sentiamo presi in giro, è evidente. Chiediamo al governo di dare poteri ai sindaci, almeno per i reati minimi, quelli legati alla microcriminalità. Ho già parlato con Alfano», ha proseguito Brugnaro.
protesta contro i borseggiatori a venezia con le loro foto
«Il ministro aveva preparato un disegno di legge, ma in questo modo gli ho detto che andremmo troppo per le lunghe. La soluzione è quella di estrapolare due o tre norme dirette per intervenire il più velocemente possibile». E poi c' è l' abusivismo.
Tra commercianti regolari e irregolari la tensione è alle stelle. Pochi giorni prima della manifestazione i primi, stufi di dover combattere vanamente contro la concorrenza sleale, a San Marco - nella zona delle prigioni - avevano posizionato i propri carretti in modo da oscurare completamente le postazioni degli abusivi, provocando la loro reazione. Sono volati insulti e ci sono stati spintoni. Si è sfiorata una mega rissa. Soltanto l' intervento dei carabinieri ha fatto sì che tornasse un minimo di calma. Ma scene simili, a Venezia, sono diventate la normalità.
foto dei borseggiatori a venezia
foto dei borseggiatori a venezia
L' amministrazione comunale, nel disperato tentativo di arginare il fenomeno, ha chiesto al governo di poter convertire le multe comminate agli irregolari - soprattutto vucumprà - in fermi di polizia. E il perché è evidente se è vero, com' è vero, che dei 24 milioni di euro di sanzioni comminate agli abusivi nel 2015 dai vigili, il Comune ha introitato zero. Ed era prevedibile.
«Non è possibile» aggiunge Brugnaro «che tu possa vendere della merce senza avere la minima autorizzazione. Questa gente viene qui da tutto il mondo, se ne frega, dopo poco capisce benissimo che qui non funziona niente e dunque chiama da noi pure gli amici. Questa cosa deve finire. In un anno abbiamo raddoppiato i sequestri di merce contraffatta, ma non basta».
Già.
Su altri cartelli i cittadini gridano «all' invasione». Protestano «contro le statue viventi che pretendono fino a dieci euro per una foto minacciando i turisti». C' è poi un' altra scritta: «Attenti al trucco». Sopra, la faccia di quindici truffatori.