IERI OGGI E IDOMENI (MA NON LI MENI) - LA POLIZIA GRECA SGOMBERA IL CAMPO PROFUGHI DI IDOMENI, AL CONFINE CON LA MACEDONIA. 400 AGENTI PER TRASFERIRE 8.400 MIGRANTI, IN GRAN PARTE CLANDESTINI - IL PORTAVOCE DEI RIFUGIATI: “NON E' STATA USATA LA FORZA”

Era uno dei simboli della crisi dei migranti: il campo di Idomeni verrà sgomberato interamente. All’interno venivano praticati il traffico degli esseri umani, lo spaccio di droga, e la prostituzione. La maggior parte dei migranti saranno espulsi…

Condividi questo articolo


Sergio Rame per “IlGiornale.it

 

IDOMENI SGOMBERO IDOMENI SGOMBERO

La polizia greca entra nella zona franca di Idomeni. Un campo profughi che è cresciuto, di giorno in giorno, come una vera e propria città abusiva. Atene, da mesi sotto il peso di una ondata migratoria incontenibile, ha deciso di sgomberare il campo profughi di Idomeni, il più grande del Paese e dell'Europa.

 

IDOMENI SGOMBERO IDOMENI SGOMBERO

Le autorità greche hanno dato il via a una operazione che sarà sì graduale, ma servirà a portare l'ordine in un centro di accoglienza che ormai ospita 8.400 immigrati, la maggior parte dei quali sono clandestini e dovrebbero quindi essere espulsi.

 

Il campo di Idomeni si trova al confine con la Macedonia. Da quando il governo di Skopje ha deciso di tirare su un muro per fermare l'invasione, la Grecia si è trovata a dover accogliere migliaia di immigrati in arrivo dalla Turchia. Ben presto, all'interno del campo di Idomeni, ha trovato rifugio una popolazione di oltre 8.400 persone.

IDOMENI SGOMBERO IDOMENI SGOMBERO

 

In una zona franca, dove la legge molto spesso non ha valore, prolificano il traffico degli esseri umani, lo spaccio di droga, la prostituzione e le violenze. Così questa mattina è scattata una maxi operazione, venti unità di polizia anti-sommossa per un totale di circa 400 agenti, per sgomberare l'intera zona (guarda la gallery).

 

IDOMENI SGOMBERO IDOMENI SGOMBERO IDOMENI SGOMBERO IDOMENI SGOMBERO IDOMENI SGOMBERO IDOMENI SGOMBERO

Gli immigrati sono stati trasferiti in campi organizzati e allestiti appositamente. "La polizia non ha usato la forza", ha assicurato il portavoce per la crisi dei rifugiati, Giorgos Kyritsis, avvisando che lo sgombero potrebbe durare anche "dieci giorni".

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MAMMA! MORMORA LEONARDINO… - L’AFFETTUOSO INCONTRO TRA LA VEDOVA DEL VECCHIO, NICOLETTA ZAMPILLO, CON IL VIVACISSIMO FIGLIO LEONARDO MARIA, IN DECOLLO PER LA “FEBBRE DEL SABATO SERA” MILANESE: "CHIODO" AL POSTO DEL DOPPIOPETTO MANAGERIALE - DAL 27 GIUGNO 2022, SONO TRASCORSI OLTRE DUE ANNI DALLA SCOMPARSA DI DEL VECCHIO E LA GUERRA SULL’EREDITÀ TRA GLI 8 EREDI SI E’ INGARBUGLIATA DEFINITIVAMENTE QUANDO È ESPLOSO IL CASO DEGLI SPIONI MILANESI DI EQUALIZE SRL, DOVE TRA I CLIENTI PIU’ DOVIZIOSI SBUCA LEONARDINO CHE ‘’VORREBBE MONITORARE IL FRATELLO MAGGIORE CLAUDIO DEL VECCHIO E UN CONSULENTE CHE STA VICINO A UNA DELLE SUE SORELLE, PAOLA DEL VECCHIO…”

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...