1. L’INCIDENTE MORTALE SOTTO IL TUNNEL DELL’ALMA, A PARIGI, CHE FA FATTO FUORI DODI AL FAYED E L’EX PRINCIPESSA REALE DIANA, COLPEVOLE DI ESSERE INCINTA DI UN MUSULMANO, SAREBBE STATO PROVOCATO DA UN UOMO DEI CORPI SPECIALI BRITANNICI CHE, SU UNA MOTO, CON UN FUCILE-FLASH, ACCECO’ HENRI PAUL, L’AUTISTA DELLA MERCEDES 2. L’AUTISTA ERA UN COLLABORATORE (PIÙ O MENO CONSAPEVOLE) DEI SERVIZI BRITANNICI? 3. FRANÇOIS LEVISTRE, CHE STAVA GUIDANDO SOTTO IL TUNNEL DAVANTI ALLA MERCEDES, RACCONTÒ AI GIUDICI FRANCESI DI AVER VISTO NELLO SPECCHIETTO POSTERIORE UN UOMO IN MOTO TAGLIARE LA STRADA ALLA MERCEDES E POI UN LAMPO DI LUCE E LO SCHIANTO 4. LE AFFERMAZIONI SULL’ASSASSINIO DI DIANA GIUDICATE UNA “BRAVATA MISTIFICANTE” INVENTATE DA UN EX GUARDIA DEL CORPO REALE, CONSIDERATO UNA “MINA VAGANTE”

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Claudio Gallo per La Stampa

DIANA E DODIDIANA E DODI

Entrano anche le Sas, i commando britannici, nel calderone del racconto della morte di Diana, principessa del Galles, risollevando la nuvola opaca della teoria del complotto sulla notte di quel 31 dicembre 1997. Il testimone di un recente processo a un sergente delle Sas, condannato per detenzione illegale di armi, avrebbe detto ai suoceri che l'incidente mortale di «Lady Di» sarebbe stato provocato da un uomo dei corpi speciali britannici. Scotland Yard sta valutando le informazioni ma l'inchiesta non è stata riaperta.

Lady Diana e Dodi al FayedLady Diana e Dodi al Fayed

Su una linea molto simile furono le rivelazioni di Richard Tomlinson, ex agente dello spionaggio inglese, che testimoniò anche al processo in Francia. Tomlinson ha raccontato di aver visto al quartier generale del Mi6 un piano per uccidere l'allora presidente serbo Slobodan Milosevic che ricordava stranamente il modo in cui Diana morì sotto il tunnel dell'Alma, a Parigi. Si trattava di accecare l'autista di un'auto in corsa sotto un tunnel con un fucile-flash usato dalle truppe speciali.

L'ex agente sostenne che Henri Paul, l'autista della Mercedes su cui viaggiavano la principessa e Dodi al Fayed, era un collaboratore (più o meno consapevole) dei servizi britannici. Paul è tutt'ora considerato da tutte le inchieste, francesi e britanniche, come l'unico responsabile dell'incidente, perché guidava completamente ubriaco. La tesi che fosse un agente è stata sposata anche dal padre di Dodi, il miliardario egiziano Mohamad al Fayed, ex proprietario di Harrods, nel suo disperato tentativo di dimostrare l'assassinio del figlio.

Nel corso dell'Operazione Paget, l'indagine di Scotland Yard, si è successivamente stabilito che il piano per uccidere con l'accecamento esisteva davvero, anche se non era diretto a eliminare Milosevic ma un altro leader serbo mai nominato. Tomlinson però come testimone valeva poco, perché avanzava soltanto congetture. A dare qualche credibilità alla sua tesi arrivò il signor François Levistre, che stava guidando sotto il tunnel davanti alla Mercedes. Levistre raccontò ai giudici francesi di aver visto nello specchietto posteriore un uomo in motocicletta tagliare la strada alla Mercedes e poi un lampo di luce e lo schianto.

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La scrittrice americana di polizieschi Patricia Cornwell ha condotto sulla morte di Diana una sua contro-indagine, andata in onda sulla Abc. Secondo lei i segni lasciati dall'auto di Diana sull'asfalto non indicano una frenata ma uno scarto improvviso. La polizia francese - ha fatto notare - non ha mai analizzato le suole delle scarpe di Paul per vedere se avesse all'ultimo frenato.

Ma come ha fatto Levistre a vedere tutti quei particolari nello specchietto mentre guidava su una rampa abbastanza impegnativa? È l'unico infatti ad averli visti, la moglie che era con lui non s'è accorta di nulla. Il fatto che fosse pregiudicato ha contribuito (forse ingiustamente) a rendere i suoi ricordi irrilevanti agli occhi dei giudici.

L'unico che potrebbe raccontare esattamente i fatti è la guardia del corpo Trevor Rees-Jones, sopravvissuto allo schianto. Nell'urto però ha battuto forte la testa, il chirurgo gli ha ricostruito il volto con 150 pezzi di titanio, e ora di quella notte non ricorda più nulla.

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Al centro del mistero c'è ovviamente Henri Paul, l'autista, viceresponsabile della sicurezza del Ritz da dove Diana partì per l'ultimo viaggio. Dai filmati delle telecamere dell'albergo non sembra ubriaco fradicio come indicherebbe la quantità di alcol trovata nel suo sangue. Il padre di Dodi ha sempre sostenuto che gli esami ematici fossero stati falsificati. I test sono stati rifatti tre volte, sempre con gli stessi risultati.

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Non c'è la minima prova che fosse un collaboratore del Mi6 e pare che abbia intrattenuto rapporti di basso livello con i servizi francesi, cosa normale per il lavoro che faceva. Resta inquietante che Lord Stevens, responsabile dell'Operazione Paget, abbia detto ai parenti nel 2006 che Henri non era ubriaco e aveva bevuto solo due drink. Peccato che nel rapporto diffuso qualche settimana dopo si dicesse esattamente il contrario.

Dodi al Fayed e Lady DianaDodi al Fayed e Lady Diana

Si parlò molto al tempo dell'incidente di una Uno bianca che avrebbe strisciato la Mercedes sotto il tunnel. La polizia francese non l'ha mai trovata ma Al Fayed ha sostenuto che fosse di Jean Paul Andanson, un fotogiornalista francese che si è ucciso nel 2000 in circostanze poco chiare. Ogni cosa porta con sé un'ombra che può ribaltarne il significato: è la forza delle teorie del complotto.

 

 

 

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