ITALIA INVASA DA ZANZARE E ZECCHE. CI MANCANO SOLO LE CAVALLETTE, MA ARRIVERANNO ANCHE LORO: “AVREMO PIÙ CASI DI DENGUE E FEBBRE DEL NILO” - IL CENTRO EUROPEO PER IL CONTROLLO DELLE MALATTIE PARLA DEL RISCHIO LEGATO ALLE PIOGGE E AL CALDO DI QUESTE SETTIMANE - COME PROTEGGERCI DA QUESTA INVASIONE ESTIVA? ELIMINARE LE FONTI DI ACQUA STAGNANTE, USARE LE ZANZARIERE E…

-

Condividi questo articolo


Estratti da open.online

 

zanzara zanzara

Zanzare e zecche, in Italia c’è una vera e propria invasione. A dimostrarlo le prime rilevazioni degli Istituti zooprofilattici italiani: le prime sono triplicate, mentre le seconde si stanno diffondendo sia in città che in collina. Sono 34 i morti su 723 casi di infezione da West Nile contati lo scorso anno in Italia a causa del comune esemplare Culex. La zanzara comune, spiega oggi a La Stampa Gianni Rezza, epidemiologo e direttore della Prevenzione al ministero della Salute, è diventata portatrice del virus «attraverso gli uccelli provenienti dall’Africa centrale. Nell’80% dei casi non da alcun sintomo, in un 19% provoca febbre ma che in un caso su cento genera encefaliti con esiti anche mortali». Rezza ricorda che il virus non si trasmette da uomo a uomo ma il caldo e le piogge di questi ultimi giorni aumentano la proliferazione degli esemplari.

 

 

Zanzara Zanzara

 

La diffusione geografica

La direttrice dell’Ecdc, il Centro europeo per il controllo delle malattie, Andrea Ammon lancia l’allarme sulle pagine del quotidiano torinese: «Negli ultimi anni abbiamo assistito a una diffusione geografica di specie di zanzare invasive in aree precedentemente non colpite in Europa».

 

E ancora: «Se continua così possiamo aspettarci di vedere più casi e morti possibili per malattie come Dengue, Chikungunya e febbre del Nilo occidentale. Gli sforzi devono concentrarsi sui modi per controllare le popolazioni di zanzare, migliorare la sorveglianza e applicare misure di protezione individuale». Finora l’ISS ha registrato tre casi di positività al West Nile a Catania, Ravenna e Varese. Probabilmente perché non stimolate a spostarsi avendo ancora grosse riserve d’acqua a disposizione. Il numero di zanzare però, spiegano gli esperti sulle pagine de La Stampa, data l’ondata di caldo è destinato a crescere.

 

 

(...)

 

Le due zecche presenti in Italia

ZECCHE ZECCHE

Non solo, sempre Rezza spiega come in Italia esistano in due tipi differenti di zecche, per esempio. «Quella del cane, propria dei climi secchi e caldi, come quelli di Sicilia e Sardegna, che può dare febbre e la cosiddetta malattia esantematica del Carducci, che si cura con gli antibiotici. In Italia è poi diffusa, soprattutto nel Triveneto, la zecca del bosco, che in alcuni rari casi può portare l’encefalite e che di solito prolifera intorno ai 400-600 metri, con il caldo anche a quote superiori». Come proteggerci da questa invasione estiva? Lo spiega l’Ecdc: eliminare le fonti di acqua stagnante, usare larvicidi ecologici, usare le zanzariere (trattandole con insetticidi), usare repellenti per gli insetti e indumenti a copertura di tutto il corpo.

Zanzara tigre Zanzara tigre

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

SULLA RAI ELLY NON SI È FATTA INFINOCCHIARE – IL MOTIVO CHE HA SPINTO SCHLEIN ALL’AVENTINO, OLTRE ALLA MANCATA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DI VIALE MAZZINI, RIGUARDA LO STATO DELL’ARTE DEL PD – IL DUPLEX BOCCIA-FRANCESCHINI PUNTAVA A PIAZZARE UN PRESIDENTE DI GARANZIA CHIAMATO GIOVANNI MINOLI. UN NOME SU CUI ERA STATO TROVATO UN ACCORDO CON GIORGIA MELONI, GRAZIE AI CONTATTI DEL MARITO DI NUNZIA DE GIROLAMO CON GIAMPAOLO ROSSI – MA LA SEGRETARIA MULTIGENDER SI È RIFIUTATA DI PRENDERSI IN CARICO UN “INAFFIDABILE” COME IL MULTI-TASKING MINOLI – IL PROBLEMA DI ELLY È CHE NON HA NESSUN UOMO DI FIDUCIA IN RAI. PIUTTOSTO CHE INFILARSI IN QUEL LABIRINTO PIENO DI TRAPPOLE, HA PREFERITO CHIAMARSI FUORI – LA MOSSA DI NARDELLA: HA LANCIATO LA SUA CORRENTE PER STOPPARE FRANCESCHINI, CHE PUNTA A PASSARE IL TESTIMONE ALLA MOGLIE, MICHELA DI BIASE...

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...