TRA IVA AL 22% E LE ACCISE, LA COMPONENTE FISCALE DEI CARBURANTI IN ITALIA VALE IL 56,6% DEL PREZZO DELLA VERDE E IL 51,8% DEL DIESEL ED È LA PIÙ ALTA DI TUTTA EUROPA – IL CODACONS VUOLE DENUNCIARE IL MINISTERO DELL’ECONOMIA E DIFFIDA A CONGELARE GLI INTROITI DELLE ACCISE: “E’ APPROPRIAZIONE INDEBITA” - IL GOVERNO DRAGHI, DA MARZO A NOVEMBRE 2022, TAGLIO’ L’ACCISA DI 25 CENTESIMI AL LITRO, UN PROVVEDIMENTO CHE IL GOVERNO MELONI NON HA RIFINANZIATO – L’INUTILE RUOLO DI “MISTER PREZZI” CHE HA POCHI POTERI PER FERMARE LA CORSA DEI LISTINI

-

Condividi questo articolo


BENZINA, IN ITALIA LE TASSE PIÙ ALTE I CONSUMATORI: RIDURRE LE IMPOSTE

benzina a 2,7 euro al litro all area di servizio Villoresi ovest sull A8 - 15 agosto 2023 benzina a 2,7 euro al litro all area di servizio Villoresi ovest sull A8 - 15 agosto 2023

Estratto dell’articolo di Fausta Chiesa per il “Corriere della Sera”

 

Oltre un euro sulla benzina, per l’esattezza 1,061 euro, e 921 centesimi sul gasolio. Tra Iva al 22% e accise, la componente fiscale dei carburanti in Italia vale il 56,6% del prezzo della verde e il 51,8% del diesel ed è la più alta di tutta Europa: la più elevata in assoluto per il gasolio e la seconda per la Super, dove il nostro Paese è secondo dopo la Finlandia. Con le quotazioni di petrolio e prodotti raffinati che sono salite nelle prime due settimane di agosto anche i prezzi alla pompa sono aumentati.

 

NUOVI CARTELLONI CON IL PREZZO MEDIO DI BENZINA E DIESEL NUOVI CARTELLONI CON IL PREZZO MEDIO DI BENZINA E DIESEL

Di quanto lo sanno bene gli italiani che si sono messi in viaggio e che ieri, in base ai dati diffusi dal ministero delle Imprese si sono ritrovati con la verde a 2,019 euro di media e il gasolio a 1.928 in autostrada, mentre nella rete stradale ordinaria si spende meno — 1.939 euro in media per la benzina e 1.827,7 euro per il diesel — ed è per questo che il primo consiglio per risparmiare è quello di fare il pieno in città, per quanto possibile.

NUOVI CARTELLONI CON IL PREZZO MEDIO DI BENZINA E DIESEL NUOVI CARTELLONI CON IL PREZZO MEDIO DI BENZINA E DIESEL

In Europa Secondo l’associazione delle imprese di categoria (raffinazione, logistica, distribuzione) i rialzi recenti dipendono dall’aumento delle quotazioni internazionali. […]

 

Dunque il problema sono le tasse, quel combinato di accise e Iva che fa lievitare il prezzo. Anche ieri le associazioni dei consumatori sono tornate all’attacco. Il Codacons ha annunciato la volontà di fare una denuncia contro il ministero dell’Economia e delle Finanze con «diffida a congelare gli introiti delle accise, 2,2 miliardi, che rappresentano un’appropriazione indebita e una speculazione da aggiotaggio nei confronti dei consumatori». L’altro ieri l’associazione aveva annunciato denunce a 104 Procure e alla Guardia di Finanza. L’appello generale è tagliare subito le accise. […]

fila per fare benzina 5 fila per fare benzina 5

 

Le accise per lo Stato sono tasse fondamentali per far quadrare i conti. Tanto che nessun governo è intervenuto in maniera strutturale sulla questione. L’ultimo provvedimento è del governo Draghi, poco dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina e la crisi con la Russia che è uno dei maggiori esportatori di greggio: da marzo a novembre 2022 ha introdotto uno sconto dell’accisa di 25 centesimi al litro, che valevano complessivamente 30,5 centesimi considerando l’Iva. Un provvedimento che il governo Meloni non ha rifinanziato e che è terminato a gennaio 2023. […] In Italia l’88% delle merci che arriva sugli scaffali viaggia su strada e l’aumento dei carburanti potrebbe avere un effetto sulla spesa. […]

BENZINA - QUANTO INCASSA LO STATO DALLE ACCISE BENZINA - QUANTO INCASSA LO STATO DALLE ACCISE

 

2 - LO STRANO CASO DI MISTER PREZZI, POCHI POTERI PER FERMARE I LISTINI

Estratto dell’articolo di Antonella Baccaro per il “Corriere della Sera”

 

Se potesse parlare, Benedetto Mineo, palermitano, classe 1961, amministratore delegato di Equitalia fino al 2013, poi passato a dirigere l’Agenzia delle Dogane sotto il governo giallo-rosso, dal 2021 nominato Mr Prezzi, forse renderebbe comprensibile il grosso equivoco in cui si è cacciato l’esecutivo Meloni.

 

L’equivoco di voler tornare, in un contesto che è completamente cambiato, ai tempi del Cip, il vecchio Comitato interministeriale prezzi, nato nel dopoguerra per dirigere un’economia a pezzi e resuscitato poi negli anni 70, per raffreddare l’aumento dei prezzi determinato dal rincaro del petrolio. […]

Se Mineo potesse parlare, forse spiegherebbe, come ha fatto a chi lo conosce bene, che negli altri Paesi europei (tranne la Svizzera, ndr ), la figura di Mr Prezzi praticamente non esiste. In Francia, ad esempio, si procede per protocolli, come quello anti-inflazione che dal primo ottobre, per un trimestre, coinvolgerà, su iniziativa di Urso, la grande distribuzione operante in Italia, in uno sforzo di calmierare i prezzi su alcuni articoli del carrello della spesa e di prima necessità. Anche qui, per ora, c’è una lettera d’intenti e molto scetticismo.

 

BENEDETTO MINEO BENEDETTO MINEO

E che dire del caro-carburanti e dell’espediente del prezzo medio esposto? Secondo alcuni, la mossa avrebbe indotto chi finora era sotto quell’asticella a toccarla, sortendo l’effetto opposto. In questo caso Mr Prezzi ha introdotto un rigoroso monitoraggio giornaliero. Perché questo può fare il Garante dei prezzi: accendere i fari e relazionare al governo che poi prende le proprie decisioni. Oppure far giungere l’esito delle proprie osservazioni al Garante per la Concorrenza, che in questo tentativo di fermare la speculazione avrebbe un ruolo determinante.

 

IL VALORE DELLE ACCISE SULLA BENZINA IN ITALIA IL VALORE DELLE ACCISE SULLA BENZINA IN ITALIA

Se Mineo potesse parlare, chiarirebbe che, in fondo, il suo potere è solo moral suasion e che, per esercitarlo su tutti gli attori in campo, questo governo lo ha dotato di strumenti straordinari, come quello di sanzionare chiunque ometta di trasmettergli i dati richiesti. Poteri che però finora non ha dovuto mai esercitare. […] se Mineo potesse parlare, probabilmente non si lamenterebbe del fatto che per «giocare» su tutti questi tavoli e altri ancora, la sua struttura è recentemente passata da una persona, lui stesso, a sei, compresi uno statista e un economista. […] il ruolo di Mr Prezzi non è retribuito, avendo già uno stipendio che gli deriva dall’incarico di segretario generale del ministero delle Imprese. Che è anche la ragione per cui molto probabilmente non lo sentiremo parlare.

PREZZO DEI CARBURANTI E ACCISE PREZZO DEI CARBURANTI E ACCISE

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

SULLA RAI ELLY NON SI È FATTA INFINOCCHIARE – IL MOTIVO CHE HA SPINTO SCHLEIN ALL’AVENTINO, OLTRE ALLA MANCATA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DI VIALE MAZZINI, RIGUARDA LO STATO DELL’ARTE DEL PD – IL DUPLEX BOCCIA-FRANCESCHINI PUNTAVA A PIAZZARE UN PRESIDENTE DI GARANZIA CHIAMATO GIOVANNI MINOLI. UN NOME SU CUI ERA STATO TROVATO UN ACCORDO CON GIORGIA MELONI, GRAZIE AI CONTATTI DEL MARITO DI NUNZIA DE GIROLAMO CON GIAMPAOLO ROSSI – MA LA SEGRETARIA MULTIGENDER SI È RIFIUTATA DI PRENDERSI IN CARICO UN “INAFFIDABILE” COME IL MULTI-TASKING MINOLI – IL PROBLEMA DI ELLY È CHE NON HA NESSUN UOMO DI FIDUCIA IN RAI. PIUTTOSTO CHE INFILARSI IN QUEL LABIRINTO PIENO DI TRAPPOLE, HA PREFERITO CHIAMARSI FUORI – LA MOSSA DI NARDELLA: HA LANCIATO LA SUA CORRENTE PER STOPPARE FRANCESCHINI, CHE PUNTA A PASSARE IL TESTIMONE ALLA MOGLIE, MICHELA DI BIASE...

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...