1.MAXI-TRUFFA LANDE: RIONDINO E RIZZITELLI DAVANTI AL GIUDICE: ABBIAMO PERSO TUTTO
Federica Angeli per “la Repubblica - Roma”
Gianfranco Lande e i suoi legali
L’AUDIZIONE dei testimoni “vip” truffati dal Madoff dei Parioli, ascoltati nell’aula Occorsio del tribunale, nell’ambito del processo per la truffa colossale messa in piedi da Gianfranco Lande e dai suoi 4 complici, è stata a tratti, commovente. Dopo Paolo Guzzanti, Enrico Vanzina e l’ex calciatore Stefano Desideri, ieri è stato il giorno di Ruggero Rizzitelli, Giacomella Milena Ferretti e di Davide Riondino, l’unico che, nel dramma di aver perso tutto il suo patrimonio è riuscito a strappare un sorriso. «Ero proprio il cliente ideale per essere truffato perché dopo aver consegnato loro i miei soldi, mi sono sempre disinteressato dell’andamento degli interessi sui miei risparmi ».
Per il resto, sollecitati dall’interrogatorio del pubblico ministero Luca Tescaroli che ha istruito tutti i procedimenti contro il mago della stangata dei Parioli, i racconti dei testimoni hanno tutti un comune denominatore: investimenti sbagliati e senza ritorno. Con un patrimonio accumulato negli anni svanito nel nulla. L’autore David Riondino è stato il primo ad essere ascoltato e ha ricostruito tutta la storia di una truffa di cui lui, come altre migliaia di clienti, è rimasto vittima.
Drammatico, perché attraversato da un pianto che faticava a fermarsi, il racconto dell’attaccante degli anni ‘80 Ruggiero Rizzitelli. Che considerava un fratello il broker Roberto Torregiani, tanto da avergli persino fatto tenere a battesimo il figlio. A lui, a occhi chiusi, ha affidato tre milioni di euro. Il tesoro della sua carriera calcistica che si è polverizzato dietro la promessa di interessi mai ricevuti. E ora non sa davvero come tirare avanti: «Non ho più nulla. tranne piccoli prelievi ho perso tutto».
L’audizione si è chiusa con Giacomella Milena Ferretti, una ex nobile, padre ambasciatore al Cairo e madre diplomatica. Anche il suo racconto molto toccante. «Per me tutto questo è stato un dramma. Ho investito 900mila euro provento della vendita di un immobile alla figlia dall’ex presidente del consiglio Dini e questa somma l’ho investita in Eim sulla base delle rassicurazioni di Castellacci de Villanova (uno degli altri broker complici di Gianfranco Lande)». Oltre a quei novecentomila euro ne ha investiti altri 90mila euro e mai più ha rivisto né la prima né la seconda somma. «Ho subito un vero e proprio dramma familiare, sono sul lastrico e sono anche stata sfrattata dalla casa da cui vivevo non avendo più come pagare l’affitto né di che vivere con i miei due figli».
Vip e nobili truffati ad arte, senza alcuna speranza di rivedere mai tutti i soldi investiti se non di racimolare qualcosa, alla fine del processo, essendosi costituiti parte civile. Una speranza, quella di riavere indietro almeno una qualche briciola, per poter tirare avanti. Perché quanto raccontato ieri dai tre testimoni ha fatto chiaramente emergere la situazione di disagio economico in cui oggi, per aver creduto a una favola, sono costretti a vivere.
2. RIONDINO: ERO UN CLIENTE PERFETTO. MI HA TRADITO
F.A. per “la Repubblica”
«ERO il cliente perfetto per questo tipo di truffa perché non ho mai chiesto nulla indietro per anni. Dagli estratti conto che avevo a disposizione risultava che avevo diritto ad ottenere una somma di un milione 265mila euro, somma che non ho mai visto”.
L’interrogatorio di Davide Riondino nell’aula Occorsio del Tribunale di Roma inizia a metà mattinata.
«A consigliarmi di investire i miei risparmi fu Sabina Guzzanti. Fu lei a suggerirmi il nome di Roberto Torregiani. Consegnai a Torregiani — prosegue l’attore e autore — inizialmente 150 milioni delle vecchie lire frutto della vendita di una casa. Poi, negli anni, ho dato gli ho consegnato altre somme di danaro, per un totale di 450 mila euro. Ho perso tutti i miei soldi».
«Il deus ex machina dell’intera vicenda - conclude - era Lande e me l’aveva detto Torregiani, ho avuto anche dei colloqui con lui. Non sapevo che le società non erano abilitate alla raccolta e risparmio dell’investimento».
3. RIZZITELLI: GLI HO AFFIDATO 3 MILIONI, MI HA ROVINATO
F.A. per “la Repubblica”
«HO CONOSCIUTO ROBERTO Torregiani quando avevo 20 anni — racconta dal banco dei testimoni tra le lacrime Ruggero Rizzitelli — e abbiamo stretto un rapporto intenso, tanto che è stato il padrino di mia figlia, trascorrevamo le vacanze insieme ed era diventato uno di famiglia. Mi fidavo ciecamente di lui e mi sono totalmente affidato a loro. Dal 1989 al 2000 ho affidato al gruppo Lande tra i 2,5 e i 3 milioni di euro. Tutto quello che avevo guadagnato nella mia carriera di calciatore », ha detto.
«Oggi non ho più nulla, tranne piccoli prelievi ho perduto tutto». Si asciuga gli occhi e continua a rispondere alle domande del pubblico ministero. «Insieme a Torregiani e a Gianfranco Lande ho creato una società nell’isola di Man e avevamo stipulato un accordo che prevedeva lo sfruttamento della mia immagine pubblica. In questa mia veste sono stati fatti contratti con la Lotto e con l’Adidas, e il denaro è stato trasferito estero su estero. Come potevo immaginare fosse tutto finto?».