LA “BERSAGLIERA” MARCIA SUL COLLE! - GINA LOLLOBRIGIDA SCRIVE UNA LETTERA SFOGO A MATTARELLA: “NON VOGLIO ESSERE TRATTATA COME UN’INCAPACE, VISTO CHE NON LO SONO. SARO’ COSTRETTA A LASCIARE L’ITALIA” - A MANDARLA FUORI DI TESTA E’ LA DECISIONE DEL SUO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO, STEFANO AGAMENNONE, DI NOMINARE (SENZA AVERLA CONSULTATA) UN NUOVO LEGALE CHE LA RAPPRESENTI NEL PROCESSO PENALE IN CUI È COINVOLTA PER...

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Elvira Serra per il “Corriere della Sera”

 

gina lollobrigida gina lollobrigida

La Bersagliera se ne va. O lo farà «se qualcuno di serio non prende in mano la situazione» (e se il suo cuore «dovesse ancora resistere a queste ingiustizie»). Lo sfogo è di Gina Lollobrigida - attrice, scultrice, pittrice, fotografa: l'ultima Diva che ci è rimasta - che in una lettera a Giovanni Grasso, consigliere per la stampa del capo dello Stato, chiede di informare Sergio Mattarella «di quanto sta accadendo».

 

Scrive: «Ho lavorato e rappresentato l' Italia nel mondo per oltre 70 anni, per avere un trattamento ignobile. Oggi a 92 anni credo di meritare un po' di tranquillità e non di essere trattata come una persona incapace, visto che non lo sono. Ho aspettato per anni perché credevo nella giustizia italiana. Mi sbagliavo e adesso hanno esagerato».

 

LA LETTERA DI GINA LOLLOBRIGIDA AL QUIRINALE LA LETTERA DI GINA LOLLOBRIGIDA AL QUIRINALE

A far perdere la pazienza e la voglia di restare nel nostro Paese alla Lollo, la studentessa delle Belle arti di Subiaco che ha conquistato Hollywood e fatto girare la testa a registi e attori di ogni età, è la decisione del suo amministratore di sostegno, Stefano Agamennone, di nominare senza averla consultata un nuovo legale che la rappresenti nel processo penale in cui è coinvolta come persona offesa per l' ipotesi di circonvenzione di incapace. Agamennone ha anche chiesto un inventario dei beni presenti nella sua villa romana sulla Appia Antica.

gina lollobrigida gina lollobrigida

 

Poiché quest' ultimo provvedimento è esecutivo, e poiché l' artista non si sogna di aprire la porta ad alcun delegato del Tribunale, Agamennone avrà facoltà di far intervenire polizia, carabinieri ed eventualmente un fabbro (per forzare il cancello). «Non ci sto a essere trattata come una criminale a casa mia», racconta al Corriere con toni tutt' altro che concilianti.

 

«E non capisco perché questo signore voglia un inventario di beni sui quali non ha la gestione, visto che è stato nominato solo per la tutela del mio patrimonio immobiliare e societario». A procurarle l' amarezza maggiore, però, è il «licenziamento» del suo vecchio legale per il processo penale che ha al centro delle indagini Andrea Piazzolla, il 32enne che da più di 10 anni la assiste nella vita quotidiana e che forse è riduttivo definire assistente o manager, quanto piuttosto «figlioccio»: di fatto uno di famiglia. Così il 13 febbraio, alla prossima udienza in Tribunale, Gina si troverà rappresentata da un avvocato che non ha scelto e che non ha ancora avuto il piacere di conoscere.

gina lollobrigida gina lollobrigida

 

«L'amministratore di sostegno era stato nominato dal giudice tutelare a febbraio del 2019. La signora Lollobrigida poi ha presentato un reclamo, che è stato respinto dalla Corte d'Appello, e successivamente ha proposto ricorso in Cassazione. Quindi allo stato è legittimo che l'amministratore svolga l'incarico che gli compete: quello di gestire gli atti di straordinaria amministrazione concernenti la gestione societaria e il patrimonio immobiliare dell' attrice», spiega l' avvocato Filippo Maria Meschini, che da anni segue la Bersagliera nelle questioni civili.

adirano aragozzini e gina lollobrigida adirano aragozzini e gina lollobrigida

 

«Quello che non ci aspettavamo è che l' amministratore chiedesse un ampliamento dei suoi poteri e soprattutto che il giudice tutelare glielo concedesse. Un provvedimento profondamente ingiusto, perché lo stesso Tribunale ha giudicato Gina Lollobrigida nel pieno possesso delle sue capacità mentali».

 

Agamennone, da noi cercato più volte per telefono, non ha ritenuto opportuno rilasciare dichiarazioni. E adesso la Lollo si affida a Mattarella: «Come mai nel mio caso gli articoli 2-3-4 della Costituzione Italiana vengono letteralmente calpestati? È per caso un ringraziamento di fine carriera? Se qualcuno non prende in mano la situazione sarò costretta a lasciare l' Italia». Ieri pomeriggio dalla segreteria di Grasso è arrivata una richiesta di approfondimenti.

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