Da “il Messaggero – Cronaca di Roma”
Tre sputi in faccia e sulla borsa con la scritta in yiddish. Questo perché pensavano che lei, una professoressa di storia medioevale ed ebraica all' Università di Pisa, fosse ebrea. A denunciare i fatti avvenuti a Roma, in un post su Facebook, è la stessa docente, Alessandra Veronese, che non nasconde il suo sgomento per l' accaduto. Tutto accade giovedì scorso intorno alle 13, racconta la professoressa: ad agire, come hanno riferito alcuni testimoni, è un uomo che ha tatuata su un avambraccio una svastica.
«Un tizio, con croce uncinata sul braccio, mi si avvicina e mi sputa in faccia - è il post scritto da Alessandra Veronese - Io sono rimasta così allibita che non ho neppure reagito. Ho poi capito che probabilmente lo ha fatto perché avevo una borsa di tela del corso di yiddish fatto a Tel Aviv. Prove di antisemitismo. Che schifo».
TORTA CON SVASTICA NELLA SEDE DI FORZA NUOVA
Lo sconosciuto, spiega, le ha sputato tre volte, sul volto, sulla borsa e sul trolley che aveva con sé. La professoressa ha poi diffuso sui social ciò che le è accaduto perché «volevo che si sapesse, volevo raccontarlo ai miei amici: mi è sembrato un gesto così grave, enorme».
Del quale non è riuscita a capire subito il motivo, altrimenti «gli avrei assegnato un bel calcione. Invece ero confusa: i testimoni mi hanno detto che aveva la svastica, che era un fascista conosciuto nella zona, non nuovo ad aggressioni di quel tipo». La docente universitaria ha sporto denuncia e la Digos indaga. «Quello sguardo carico di odio e disprezzo che mi ha rivolto quell' uomo brizzolato sulla cinquantina, non lo dimenticherò alla svelta», dice.
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