Marco Gasperetti per il Corriere della Sera
POGGIBONSI - DONNA SI DA' FUOCO DOPO LA TRUFFA DI UN SANTONE
Nella lettera di addio, indirizzata ai carabinieri della sua città, Tiziana la tabaccaia, ha scritto poche righe, strazianti. Cariche anche di vergogna e di dolore, per essere stata raggirata da quel santone e dai suoi adepti e aver perso 250 mila euro, frutto di una vita di lavoro e di sacrifici, che avrebbe voluto lasciare ai due figli.
Le avevano promesso, il santone e la sua setta, che avrebbero guarito il marito, un uomo di 72 anni. E che finalmente in famiglia sarebbero tornate gioia e serenità. Tiziana, 62 anni, un negozio di tabaccheria in centro storico a Poggibonsi, provincia di Siena, ha cercato di riavere il denaro indietro quando ha capito di essere stata truffata approfittando del suo desiderio di aiutare il marito. Ha lottato sino alla fine.
POGGIBONSI - DONNA SI DA' FUOCO DOPO LA TRUFFA DI UN SANTONE
Poi, ieri mattina, ha deciso di farla finita. Con la sua auto ha raggiunto il Cassero, l'antica fortezza che si trova nella parte alta della cittadina in un luogo isolato, e alle 8 in punto ha deciso di morire con il fuoco. Si è cosparsa di alcol etilico e con un accendino si è data fuoco.
Non è morta subito. Un uomo, che stava facendo jogging, ha tentato di salvarla. Ha cercato qualcosa in un cestino dell'immondizia, ha trovato solo una busta di plastica e con quella, a fatica ma miracolosamente, è riuscito a spegnere le fiamme. Poi ha chiamato i soccorsi. La donna è stata trasportata al centro ustionati di Pisa dove è morta per le gravissime ustioni.
I carabinieri della compagnia di Poggibonsi, al comando del maggiore Sergio Turini, hanno già identificato i presunti responsabili che apparterrebbero a una setta di guaritori. Al vertice un santone straniero che pare avesse già avuto denunce e condanne. La banda dei guaritori aveva dato consigli non solo per curare il marito ma anche per togliere influenze malvage al resto della famiglia.
Tiziana aveva pagato una fortuna, convinta e plagiata dal santone e poi, quando si era ravveduta chiedendo la restituzione del denaro, in cambio aveva ottenuto ancora promesse e infine silenzi.
Nella lettera indirizzata al comandante dei carabinieri, Tiziana scrive di vergognarsi molto per quello che ha fatto e racconta come si sono svolti i fatti. Chiede anche perdono ai familiari per essere stata raggirata e fornisce alcune indicazioni per trovare i responsabili.
Gli investigatori hanno già presentato una denuncia per truffa aggravata contro il santone e i suoi complici, alcuni dei quali italiani.
Ma non si esclude che le accuse possano allargarsi ai reati di associazioni per delinquere e forse anche all' istigazione al suicidio.
Tiziana la tabaccaia era molto conosciuta a Poggibonsi, «benvoluta da tutti», e il suo negozio era anche un luogo dove fare due chiacchiere.
«Era una donna buona e sensibile, amava la famiglia più di se stessa. Forse non ha avuto la forza di denunciare tutto ai carabinieri - racconta un'amica -. Se lo avesse fatto ora sarebbe ancora viva».