“IL GIUDICE MI HA DETTO CHE IL TEMPO LAVORA CONTRO DI ME, CHE I CADAVERI SI DECOMPONGONO” – IL VIDEO-DENUNCIA DI LYUDMILA, LA MADRE DI ALEKSEI NAVALNY, CHE DOPO ESSERE RIUSCITA A VEDERE “CLANDESTINAMENTE” IL CADAVERE DEL FIGLIO, È STATA MINACCIATA: SE NON ACCETTA LE CONDIZIONI IMPOSTE DALLO STATO, OVVERO QUELLO DI FARE UN FUNERALE SEGRETO, “LORO POTREBBERO FARE QUALCOSA AL CORPO” - “MA IO VOGLIO CHE VOI ABBIATE LA POSSIBILITÀ DI SALUTARLO” – IPOTESI CHE IL CREMLINO NON ACCETTERÀ MAI VISTO CHE… VIDEO

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Estratto dell’articolo di Fabrizio Dragosei per il “Corriere della Sera”

 

lyudmila navalnaya 4 lyudmila navalnaya 4

Possiamo solo immaginare lo sforzo che ha dovuto compiere Lyudmila, la madre di Aleksei Navalny, per mantenersi calma e quasi distaccata mentre registrava il video diffuso ieri, dopo che finalmente gli inquirenti le hanno permesso di vedere il corpo del figlio morto. Sì, perché secondo quanto dice lei stessa, l’hanno minacciata, trattandola nella maniera più crudele possibile.

 

Se non accetta le condizioni imposte dallo Stato, cioè di fare un funerale segreto, loro «potrebbero fare qualcosa al corpo». Per spingerla ad acconsentire, il giudice inquirente ha poi aggiunto con fredda brutalità: «Sa, il tempo lavora contro di lei; i cadaveri si decompongono».

 

alexei navalny 1 alexei navalny 1

Lyudmila ha fatto sentire la sua voce dopo essere stata per quasi 24 ore negli uffici del Comitato investigativo a tu per tu con giudici e funzionari. Solo all’ultimo sarebbe stato permesso al suo avvocato di entrare. Questo dopo che la sera prima, «clandestinamente» l’avevano portata all’obitorio a vedere il suo ragazzo.

 

Poi la proposta. Ha raccontato la donna: «Vogliono che tutto sia fatto segretamente senza una cerimonia di addio: hanno intenzione di portarmi al margine di un cimitero, davanti a una tomba appena scavata e dirmi: "Qui giace suo figlio". Io, però, non lo accetto.

Voglio che voi, ai quali Aleksei è caro, abbiate la possibilità di salutarlo per l’ultima volta».

[…]

 

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È chiaro che il Cremlino non darà mai il permesso per un funerale pubblico. L’occasione si trasformerebbe in una clamorosa manifestazione di dissenso, sia pur silenziosa. I collaboratori del politico deceduto («per cause naturali», dice ora il certificato ufficiale) stanno rilanciando l’idea che aveva avanzato Navalny stesso: che tutti gli oppositori vadano a votare a mezzogiorno in punto di domenica 17 marzo per contestare, anche se senza parlare per non essere arrestati, le elezioni presidenziali che riconfermeranno Putin con una maggioranza clamorosa.

 

[…]

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