“MA ILARY VIENE SCALZA?”; “IO, PER SICUREZZA, IL MIO ROLEX NON L'HO PORTATO”- BATTUTE TRA CANCELLIERI E AVVOCATI AL PRIMO ROUND DELLA GUERRA DEL GUARDAROBA TRA TOTTI E LA BLASI – IL "PUPONE" E L’EX BALLERINA NON SI SONO PRESENTATI IN UDIENZA - ALLA FINE IL MAGISTRATO SI È RISERVATO DI DECIDERE COME PROCEDERE. IN TEORIA SAREBBE ANCORA POSSIBILE UNA CONCILIAZIONE, MA AL MOMENTO PARE ARDUA, DATI I RAPPORTI OSTILI TRA LE PARTI LA SFIDA BORSETTE VERSUS ROLEX È SOLTANTO UNA PROVA GENERALE DELLA VERA BATTAGLIA: QUELLA PER LA...

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Estratto dell’articolo di Valeria Di Corrado e Alessia Marani per il Messaggero

 

totti ilary totti ilary

Si è consumato ieri mattina nell'aula 107 del Tribunale di Roma il primo round della guerra del guardaroba, combattuta tra Francesco Totti e Ilary Blasi a colpi di borse, scarpe, gioielli e orologi fatti sparire dalla mattina alla sera. Come prevedibile la coppia, che ha annunciato la separazione l'11 luglio scorso, non si è presentata in udienza.  Alla fine il magistrato si è riservato di decidere come procedere: se mantenere in un'unica causa le pretese dei due coniugi o se procedere con due giudizi distinti. 

 

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Fuori dall'aula si sono presentate cancelliere incuriosite: «Volevo vedere se c'era Ilary e se veniva scalza», ha ironizzato una di loro. Siparietto anche tra le due squadre di legali, sia sulle borse indossate (Hermés l'avvocatessa della Blasi e Louis Vuitton quella di Totti), sia sugli orologi: «Io, per sicurezza, il mio non l'ho portato», ha scherzato un avvocato. Sarà un caso, ma dai balconi del palazzo adiacente a quello del tribunale di viale Giulio Cesare sventolano bandiere giallorosse.

 

Ed ecco apparire davanti alla cancellata anche qualche giovane tifoso che spera di vedere Francesco. Un ragazzo mostra la maglietta numero 10: «Ma c'è? Si è visto? Sto qua apposta». E mentre un giudice era impegnato a risolvere la diatriba tra Totti e Ilary per riavere i loro costosissimi accessori, fuori dal Tribunale un capannello di parenti delle vittime del crollo del ponte Morandi manifestava nell'«ombra» per la class action da 4,5 miliardi a cui hanno aderito 11 mila liguri.

 

 

TOTTI ILARY LA GUERRA DEI ROLEX TOTTI ILARY LA GUERRA DEI ROLEX

TOTTI-ILARY

Fulvio Fiano e Giovanna Cavalli per il “Corriere della Sera”

 

Borsette contro Rolex, per adesso la partita tra Francesco Totti e Ilary Blasi è finita con un anonimo 0 a 0, ovvero con un nulla (o quasi) di fatto. Né il Capitano né la conduttrice dell’Isola dei Famosi si sono presentati in aula. Dopo appena 50 minuti di confronto tra i rispettivi avvocati — Antonio Conte e Annamaria Bernardini de Pace per lui, Alessandro Simeone per lei — il giudice della settima sezione civile del tribunale di Roma, Francesco Frettoni, si è riservato di decidere se aprire un’istruttoria, sentendo interessati e testimoni. Probabilmente lo farà a stretto giro.

 

Nel frattempo si leggerà la lunga lista di beni contesi consegnata da entrambi i contendenti. In teoria sarebbe ancora possibile una conciliazione, ma al momento pare piuttosto ardua, dati i rapporti ostili tra le parti.

 

BERNARDINI DE PACE 5 BERNARDINI DE PACE 5

Ilary, che ha promosso l’istanza di reintegra, pretende l’immediata restituzione di borsette di lusso, 100 paia di scarpe firmate, accessori e gioielli, insomma tutto il contenuto della maxi-cabina armadio nella villa all’Eur svuotata dall’ex marito in sua assenza. Più la Smart argento, intestata a Totti, ma che considera sua. E già che c’è pure la residenza di famiglia.

 

Francesco invece reclama indietro la prestigiosa collezione di una decina di Rolex sottratti dalla cassetta di sicurezza in cui erano custoditi con un blitz di Ilary (che non era cointestataria, aveva soltanto la delega) e del padre Roberto, che l’ha accompagnata in banca. L’ex Letterina sostiene che il marito glieli avrebbe regalati, lui nega.

 

ALESSANDRO SIMEONE ALESSANDRO SIMEONE

Due Daytona sono gli esemplari di maggior valore, pezzi rari, venduti unicamente a celebrità e per cui c’è una lista di attesa di tre anni. Preziosi come opere d’arte, impossibili da trovare sul mercato. In tutto si parla di oltre 1 milione di euro. Il ratto degli orologi svizzeri sarebbe avvenuto a metà giugno, un mese prima dell’annuncio della separazione dell’11 luglio. Quando ancora si sperava in un accordo.

 

Adesso tutto è molto più complicato, anche perché la sfida Borsette versus Rolex è soltanto una prova generale della vera battaglia: quella per la separazione giudiziale. I ricorsi sarebbero stati infine presentati. Ma con i tempi della giustizia, se ne parlerà nella primavera del 2023.

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