Federico Boni per www.gay.it
L’ultima volta che hai assaggiato un uccello, quando è stato? “Il 25 marzo dello scorso anno, compleanno di Mina“. Quindi più di un anno che non vedi sventolarli davanti? “No no li vedo e li tocco anche, ma non vado nella profondità del rapporto. Non c’è la conclusione del getto finale“. Ho capito, ma qualche pompinetto sarà scappato da un anno a questa parte?
Dopo aver risposto a queste introduttive domande di Giuseppe Cruciani, Platinette, all’anagrafe Mauro Coruzzi, è intervenuta nel corso della trasmissione radiofonica La Zanzara per criticare il DDL Zan. Già in passato Platinette si era detta contraria a leggi contro l’omotransfobia, ma sul DDL attualmente in discussione al parlamento aveva sempre evitato di metterci bocca.
Fino a questa diretta in cui Cruciani, con la sua proverbiale delicatezza che da sempre lo contraddistingue, ha così introdotto l’argomento: “Siccome ci stanno rompendo i coglioni su questo DDL come se fosse la salvezza di tutti gli omosessuali che vengono picchiati, io voglio portare avanti una grande battaglia, perché le leggi già ci sono“. Ed è qui che Coruzzi ha affondato il colpo.
È una legge che discrimina. Non siamo come i panda, a rischio estinzione. Finisce per discriminare, come dice la Concia. Se passasse mai che l’utero in affitto è una regola praticabile, è una forma di offesa per le donne.
Qui è intervenuto Davide Parenzo, per far notare a Platinette come la gestazione per altri nulla c’entri con il DDL Zan, ma Coruzzi ha insistito: “Non sono contrario al DDL ma mi sembra una limitazione della libertà espressiva“, suscitando ancora una volta l’ira di Parenzo, che ha ribadito come la legge già approvata alla Camera non sia in alcun modo liberticida.
“La legge non cambia l’etica“, ha continuato Platinette. “Una legge che dovrebbe introdurre nelle scuole il concetto di diversità di genere, inteso come l’unico praticabile. È una legge pretestuosa e discriminante verso altre categorie di persone. Come nei confronti delle donne“.
Il teatrino con Cruciani, contrario al DDL rispetto a Parenzo, è proseguito con domande chiaramente provocatorie. “Se a te gridano fr*cio di merda in strada, porti questo in tribunale?“, ha domandato il conduttore.
“Non ci penso nemmeno, me n’ero accorto già da solo“, ha replicato Coruzzi. “Usare l’espressione “essere gay non è normale ed è contronatura”, è possibile che uno possa andare in tribunale per una cosa del genere?“, ha insistito Cruciani. “Questa sarebbe una perdita di tempo per la magistratura“, ha risposto Platinette, che è poi tornata ad attaccare il DDL.
“La discriminazione a favore degli omosessuali penalizza le donne. Le leggi non cambiano i comportamenti. C’è una morale conservativa in questo DDL. L’Italia non è un Paese omofobo, è un Paese pieno di cretini che pestano dei ragazzi che si baciano per strada. Ma c’è già una legge. Ciò che mi spaventa di questo DDL Zan è la limitazione del concetto di libertà espressiva“, ha concluso Coruzzi, al termine di 14 minuti radio sinceramente agghiaccianti.
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