Da repubblica.it
Volantini 'a luci rosse' per rendere impossibile la vita della ex moglie del suo compagno, messa così nel mirino di sconosciuti che continuavano a chiamarla notte e giorno per gli annunci 'hot'. Confermata dalla Cassazione - per questa vicenda con 'scena del crimine' nel grande raccordo anulare di Roma - la condanna a un anno di reclusione, senza concessione delle attenuanti, nei confronti di una romana 58enne che ha perseguitato la ex moglie del suo compagno.
Lasciava volantini con annunci eroticì nei bagni di tutti gli autogrill dell'anello autostradale, corredati di indirizzo completo e cellulare della ignara donna 'reclamizzata'. Sui 'depliant' campeggiava la foto della vittima con la figlia adolescente, ritratte al mare in costume, accompagnata dalla scritta "paghi una prendi due, prezzi speciali, massima riservatezza, si riceve a casa per appuntamento", in uno dei quartieri storici della Capitale, con via, numero civico e interno ben specificati, e allegato il recapito telefonico cui rivolgersi.
"Le molestie sono state arrecate dall'imputata con ripetuta diffusione di volantini nei bagni di vari autogrill, azioni", scrivono gli ermellini nel verdetto per atti persecutori, "che hanno realizzato una molestia indiretta (reiterati contatti telefonici da parte di persone in cerca di prestazioni sessuali) ma subdola e particolarmente intrusiva nella vita privata e di relazione" della vittima.
La donna bersagliata da stalking infatti, sottolinea la Cassazione, "si è trovata non solo messa alla berlina (insieme alla figlia minorenne) ma improvvisamente destinataria di profferte sessuali non volute da parte di sconosciuti che conoscevano il numero telefonico e l'esatta ubicazione della abitazione". A inchiodare la colpevole sono state le telecamere di videosorveglianza degli autogrill che la hanno immortalata mentre scendeva dalla sua auto rossa, vestita con soprabiti poi sequestrati nel suo guardaroba, e la hanno filmata mentre entrava nei bagni senza utilizzare i servizi ma depositando i volantini, come poi ricostruito anche da una addetta alle pulizie e dal responsabile di un autogrill.
La foto riprodotta, con madre e figlia in costume, è stata trovata dalle forze dell'ordine nella perquisizione della casa dell'ex marito e della nuova compagna. L'uomo ha cercato, senza successo, di difendere l'imputata affermando di escludere che potesse aver preso la foto dato che lui la custodiva "in un mobile di suo uso esclusivo" nel quale conservava la documentazione della causa per l'affidamento della figlia minorenne. Tutto inutile: per gli ermellini gli elementi indiziari raccolti sono "gravi, precisi e concordanti".