“E’ UNA BUONA IDEA”, “NO, E’ SOLO SNOB” - LA SOSTA VIETATA IN PIAZZETTA DIVIDE PORTOFINO. IL SINDACO HA ISTITUITO DUE “ZONE ROSSE” IN CUI SI PUÒ PASSEGGIARE MA NON CI SI PUÒ FERMARE, PER EVITARE INGORGHI DI TURISTI - “MA QUALE SICUREZZA, VOGLIONO FAR TORNARE IL BORGO UN LUOGO D’ÉLITE” – LO SCRITTORE MAURIZIO MAGGIANI E I TURISTI ACCALCATI ALLE CINQUE TERRE: "HANNO VOLUTO FARNE UNA DISNEYLAND ED È STATA UN’IDEA DA CRIMINALI"

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Estratto dell'articolo di Andrea Pasqualetto per il “Corriere della Sera”

 

folla a portofino folla a portofino

(...) Oggi c’è lui, il comandante del porto Stefano Carbone, a dirigere il flusso dei turisti in arrivo e in partenza da Portofino. È entrata in vigore l’ordinanza che impone due zone rosse nel borgo più chic d’Italia e serve l’occhio lungo del capo: «Lì non si può sostare per ragioni di sicurezza», rilancia lui in chiave cautelare il messaggio del sindaco, Matteo Viacava, alle prese con una Pasqua da record: «Abbiamo avuto 6-7 mila presenze, molto più del 2019, una regolamentazione era necessaria».

 

Il divieto riguarda soprattutto i gruppi che arrivano con le guide turistiche e bloccano la circolazione pedonale dei passaggi più stretti del porticciolo.  (...)

portofino portofino

C’è l’ordinanza delle zone rosse e ce n’è un’altra in arrivo battezzata «Portofino respect» sul decoro: «Vietato dar da mangiare agli animali per strada, vietato girare in costume, vietato il bivacco. Perché Portofino è una perla e dev’essere rispettata». La doppia ordinanza, naturalmente, non mette tutti d’accordo. «Sono fermamente contraria — si scalda Elisabetta della Focacceria, che lavora soprattutto con questi flussi —. Ma quale sicurezza, vogliono far tornare Portofino un luogo d’élite».

 

Lungo la banchina esulta invece Matteo Giovanni Gazzolo, titolare del ristorante Gemelli con una ventina di tavoli esterni, ottava generazione: «Grande ordinanza. Quelli degli ombrellini sono la nostra rovina, portano gente anche maleducata che non si siede mai e non compra nulla.

 

portofino portofino

Con questo turismo abbiamo perso lo zoccolo duro della clientela». Parole che fanno scuotere la testa alla signora della bancarella dei souvenir: «Io sono per la libertà e per il rispetto delle persone, come si fa a dire che uno non può stare in piedi, che deve spostarsi, circolare. Voglio proprio vedere come la gestiranno». Due passi e c’è Dior, alta moda, dove sorridono all’ordinanza, ça va sans dire .

 

La divisione è dunque chiara e obbedisce alla legge della convenienza: piccoli commercianti delusi, gradi firme e attività di prestigio felici. (...)

 

2 - INTERVISTA A MAURIZIO MAGGIANI

Estratto dell'articolo di Marco Preve per “la Repubblica”

 

 

portofino portofino

(...) Buongiorno Maggiani, lei oggi se ne sta tranquillo in Emilia ma ha visto le foto delle masse turistiche di nuovo accalcate a Pasqua nelle stazioncine delle Cinque Terre?

«Credo fossero ampiamente attese e non vedo come potrebbe non essere diversamente visto che in passato, e per anni, non si è fatto che cercare di vendere le Cinque Terre in tutto il mondo, senza pensare alle conseguenze per un territorio dall’equilibrio ambientale e sociale così fragile. Hanno voluto farne una Disneyland ed è stata un’idea da criminali. Venti anni fa la Regione (il presidente era Claudio Burlando, ndr ) e Bonanini fecero un gemellaggio con la Grande Muraglia cinese per attirare milioni di turisti da Pechino. Con quelle premesse oggi parlo di una giusta nemesi rispetto ad una scelta che fu coordinata dall’alto ma collettiva, appoggiata da buona parte della comunità con poche eccezioni».

(…)

 

cinque terre cinque terre

 

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