The Ukrainian defenders of Mariupol after knocking out the latest Russian attempt to assault last remaining ?? fortress Azovstal
— Euromaidan Press (@EuromaidanPress) May 5, 2022
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1 - UCRAINA: 'SITUAZIONE AZOVSTAL CRITICA E IN PEGGIORAMENTO'
(ANSA) - "La situazione nell'acciaieria è ora critica. E' stata critica a lungo e ora sta peggiorando". Lo ha detto Mykhailo Vershynin, uno dei soldati ucraini che sta difendendo la Azovstal di Mariupol parlando alla Bbc.
"La cosa peggiore è che abbiamo ancora civili nei rifugi antiaerei", ha detto, precisando che "ultimamente, dopo un pesante bombardamento sono morti 2 civili e penso 10 feriti. Ora non abbiamo informazioni su quanti civili sono stati uccisi perché non riusciamo ad uscire e raggiungere i bunker in cui si trovano".
2 - AZOVSTAL, 'I RUSSI SPARANO SUI CIVILI EVACUATI, UN MORTO'
UN MEMBRO DEL BATTAGLIONE AZOV
(ANSA) - "Durante il cessate il fuoco nel territorio dell'acciaieria Azovstal le truppe russe hanno sparato su un'auto che stava trasportando dei civili per evacuarli dalla fabbrica. Un soldato è stato ucciso e ci sono 6 feriti". Lo fa sapere il battaglione Azov su Telegram, secondo quanto riporta l'Ukrainska Pravda. "Il nemico continua a violare tutti gli accordi e a non attenersi alle garanzie di sicurezza per l'evacuazione dei civili", afferma il battaglione Azov.
3 - MOSCA STRINGE LA MORSA I VOLONTARI DELL'AZOV NON CEDONO LE ARMI
Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”
Cantano di «un ribelle ferito che giace ai piedi della quercia verde nel folto della foresta» i combattenti della Azov decisi a non arrendersi nei cunicoli delle acciaierie Azovstal di Mariupol. È il loro «Bella ciao» del momento.
Una ragazza in mimetica col mitra appoggiato a una spalla ritma con voce limpida e dolce il coro basso e profondo degli uomini. Il suo volto è illuminato dalla tenue luce di una torcia, attorno gli altri s' intravedono a tratti nella penombra del cunicolo trasformato in bunker.
L'atmosfera è pervasa di passione partigiana: gente pronta a morire pur di non arrendersi. Sono i nuovi modelli di questo Paese in armi, che sta coltivando miti eroici per motivare la determinazione a continuare a combattere.
Marginali e controversi sino a pochi anni fa, i volontari della Azov per molti sono ormai l'esempio da seguire, l'ispirazione per reclute e volontari.
«L'Ucraina è nostra madre e Stepan Bandera è nostro padre», cantano nella seconda strofa, riferendosi al leader fondatore del loro movimento (assassinato da un agente del Kgb a Berlino nel 1959), accusato dai filorussi di aver collaborato con la Germania nazista per combattere i sovietici durante la Seconda guerra mondiale, e che oggi viene rivalutato dalla resistenza come patriota dell'Ucraina libera, irredenta e democratica.
EVACUAZIONE AZOVSTAL GIALLO BUS 2
Il nuovo video è apparso sui siti e i social locali assieme a quelli crudi degli ultimi combattimenti ormai dentro il perimetro dell'acciaieria sconvolta dalle bombe. Un altro diffuso ieri mattina mostrava gli effetti dei tiri delle batterie a bordo dalle navi della flotta russa del Mar Nero.
Le ultime cronache raccontano delle unità scelte russe che avanzano verso gli imbocchi delle gallerie dove sono asserragliati i volontari della Azov assieme alle unità regolari dei Marines e della Guardia Nazionale: circa 2.000 uomini in tutto, stimano i russi, di cui almeno 500 feriti. «I russi sono dentro l'acciaieria da tre giorni», ha ammesso alla tv ucraina Channel 24 , lo stesso vicecomandante della Azov, Sviatoslav Palamar.
Nonostante Putin soltanto il 21 aprile avesse dichiarato che i suoi soldati non sarebbero mai entrati nell'impianto, la realtà dal campo sembra dunque diversa. «Tutti i combattenti devono arrendersi», ha comunque chiarito ieri il presidente russo durante una conversazione telefonica con il premier israeliano Naftali Bennett. Per Mosca, dunque, non c'è posto per la trattativa e neppure per una qualsiasi mediazione turca, come era stato cautamente suggerito da Kiev negli ultimi giorni.
E la spiegazione è ovvia: Putin ha bisogno di ottenere almeno un successo in vista delle celebrazioni del 77esimo anniversario della vittoria contro la Germania nazista il 9 maggio e farà di tutto per ottenerlo.
bombe termobariche sull acciaieria azovstal 3
Meno chiara è invece la sorte dei circa 200 civili ancora intrappolati nei sotterranei dell'acciaieria, dopo che un altro centinaio era riuscito a raggiungere finalmente il 3 maggio le linee ucraine, grazie a un convoglio umanitario organizzato da Onu e Croce Rossa. Questi ultimi sono adesso ospitati ai centri raccolta sfollati a Zaporizhzhia.
ADDESTRAMENTO DEL BATTAGLIONE AZOV
Lo stesso meccanismo resta in piedi e ancora l'altra notte 300 abitanti di Mariupol sono arrivati qui senza incontrare particolari difficoltà.
Ma tra loro non c'era nessuno di quelli restati nella Azovstal e certamente l'infuriare della battaglia renderà molto complessa la loro eventuale evacuazione. «Per chi è rimasto le probabilità di vita si accorciano col trascorrere delle ore. Tra loro ci sono ancora almeno una trentina di bambini, alcuni molto piccoli», ci racconta Olga Savienait, 65 anni, che il primo maggio era stata portata a spalle dai combattenti della Azov sino ai bus dell'Onu.
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