MA COME HA FATTO ANTON PILIPA, MALATO DI SCHIZOFRENIA, A SOPRAVVIVERE PER 5 ANNI SENZA SOLDI, MEDICINE E DOCUMENTI? - ERA SCOMPARSO DA TORONTO NEL 2012 E HA PERCORSO 10 MILA KM A PIEDI, ESPOSTO A PERICOLI DI OGNI GENERE - LA SUA INCREDIBILE STORIA

Condividi questo articolo


ANTON PILIPA ANTON PILIPA

Michele Farina per il Corriere della Sera

 

A salvarlo, sarà un caso, sono state le donne. Due agenti della polstrada amazzonica, che l'hanno trovato e ritrovato a distanza di qualche settimana. Forse un uomo avrebbe lasciato perdere, non si sarebbe incaponito a riempire i silenzi di quel mendicante straniero: bermuda azzurri, maglietta stracciata, barba lunga e diecimila inconsapevoli chilometri sotto la pianta dei piedi nudi. Anton Pilipa era scomparso da Toronto nel marzo del 2012.

 

Quasi cinque anni dopo, alla vigilia di Natale, l'agente Helenice Campos vede un tizio che cammina sul ciglio di una strada, nel lontano Stato brasiliano di Rondonia. Si ferma, gli parla. Lui farfuglia parole sconnesse, dice qualcosa in inglese: «Canada». E lei, che in Canada ha vissuto per qualche tempo, si prende a cuore la sorte del Forrest Gump senza documenti e con la faccia da Brad Pitt. Lo porta all'ospedale di Porto Velho. Smanetta su Twitter, e finalmente trova il contatto giusto. Immaginate Stefan Pilipa che a Toronto, dopo cinque anni di vuoto, legge il messaggio della vita: abbiamo trovato tuo fratello.

ANTON PILIPA ANTON PILIPA

 

Non fa in tempo a gioire che Anton scompare di nuovo. Soffre di una malattia mentale, la schizofrenia, che porta con sé delirio e allucinazioni. Anton scappa dall' ospedale, riprende a camminare. Lo fa da cinque anni, è il suo lavoro quotidiano. Ha già attraversato due continenti e decine di frontiere, ha oltrepassato fiumi, incontrato bella e cattiva gente.

 

Senza documenti, senza soldi come sempre, il canadese errante percorre altri 900 km verso nord, attraverso l'Amazzonia. L' agente Maria Furtado lo intercetta un giorno di gennaio sulla BR 319, alle porte di Manaus: «Per noi non era più un invisibile: avevamo il suo nome, sapevamo la sua storia, il suo indirizzo».

 

ANTON PILIPA ANTON PILIPA

All' ospedale di Manaus, che fu capitale del mondo quando dall' albero della gomma stillava oro nero, la moglie del console canadese, psichiatra, gli dà un occhio. La terza donna del salvataggio. Anton non scappa più. Riprende le cure. E un giorno abbraccia Stefan, che arriva da Toronto. Le sue uniche parole, alla Bbc brasiliana: «Sono fortunato a essere vivo, sono felice di tornare a casa». La foto dei fratelli lungo il Rio delle Amazzoni va su Internet, serve a raccogliere col crowdfunding i soldi del rimpatrio: in 5 giorni piovono ottomila dollari. C' è l' ospedale da pagare, le spese consolari, il biglietto aereo.

 

ANTON PILIPA ANTON PILIPA

C'è tanto da raccontare, ma non è il momento. Prima c'è la polizia canadese, che appena arrivato arresta Anton Pilipa per una rissa che risale al 2011. Lui è sparito proprio alla vigilia del processo. La sua ricomparsa rimette in moto la giustizia. Il trentanovenne Forrest Trump, che nella vita precedente ha fatto l' attivista per una ong anti-povertà, è libero su cauzione.

 

Il mondo, dove in tanti sono interessati a rafforzare le frontiere, si appassiona alla storia di uno che ha bucato in scioltezza le frontiere. Ai cinque anni di cammino. Come ha fatto a sopravvivere? Il parallelo corre a Christopher McCandless di «Into The Wild», il ragazzo del West Virginia che attraversò l' America morendo di fame nella perfetta solitudine dell' Alaska. Anton Pilipa ce l' ha fatta perché è rimasto sulla strada.

 

ANTON PILIPA ANTON PILIPA

Tra la gente. Dai racconti del fratello arrivano i primi tasselli di questo incredibile viaggio senza bagaglio. Ha vissuto recuperando cibo e vestiario dalla spazzatura, dalla natura, dalla generosità degli stranieri. Aveva un meta: la Biblioteca Nazionale di Buenos Aires. E secondo Stefan in Argentina ci è pure arrivato. Ma alla Biblioteca non è potuto entrare, perché non aveva documenti. Allora ha fatto dietrofront, e ha ricominciato a camminare.

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY


ultimi Dagoreport

FLASH – L’INCHIESTA SUI RAPPORTI TRA I GRUPPI ULTRAS E LE SOCIETÀ INTER E MILAN, POTREBBE PRESTO ARRIVARE NELLA CAPITALE E SQUARCIARE IL VELO DI OMERTÀ SUI LEGAMI TRA CURVE DI ROMA E LAZIO E IL MONDO DI MEZZO CRIMINALE - LE RELAZIONI PERICOLOSE TRA I SUPPORTER LAZIALI E GLI ULTRÀ INTERISTI - CHISSÀ SE, NELLE PROSSIME SETTIMANE, VERREMO A SAPERE QUAL È LA VERA RAGIONE DELL’IMPROVVISO E INCOMPRENSIBILE ESONERO DI DANIELE DE ROSSI E DELLE CONSEGUENTI DIMISSIONI DI LINA SOULOUKOU...

NON È CON LE GUERRE CHE SI ESTIRPA IL TERRORISMO – ISRAELE POTREBBE INVADERE IL LIBANO GIÀ QUESTA SETTIMANA MA NON CAMBIERA' GRANCHE' – NETANYAHU E I SUOI ALLEATI FINGONO DI NON CAPIRE CHE PER RISOLVERE IL PROBLEMA ALLA RADICE 

BISOGNA CREARE UNO STATO PALESTINESE - PER CREARE UN “NUOVO ORDINE” DI PACE IN MEDIO ORIENTE, TEL AVIV HA BISOGNO DI AVERE DALLA SUA PARTE LE OPINIONI PUBBLICHE INTERNAZIONALI: FARE GUERRA E ELIMINARE I CAPI DI HAMAS E HEZBOLLAH NON BASTERA' - IL MESSAGGIO DI NETANYAHU AGLI IRANIANI: "PRESTO SARETE LIBERI". IL PENTAGONO INVIA ALTRI SOLDATI E AEREI DA CACCIA IN MEDIO ORIENTE

DAGOREPORT - LA GUERRA D’ATTRITO NEL CENTRODESTRA NON SI FERMA A UCRAINA, AUTONOMIA, RAI, BANCHE E CANONE, MA SI ARRICCHISCE DI UNA NUOVA SORPRENDENTE ATTRICE PROTAGONISTA: BARBARA D’URSO – A VIALE MAZZINI SI MORMORA CHE DIETRO L’OSPITATA DELLA CONDUTTRICE A “BALLANDO CON LE STELLE” (COSTO: 70MILA EURO) CI SIA LO ZAMPINO DI TELEMELONI. UNA PIZZA IN FACCIA A PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE HA ALLONTANATO “BARBARIE” DA MEDIASET E NON VUOLE VEDERLA NEMMENO SULLE ALTRE RETI – L’AFFONDO DI GASPARRI SULLE BANCHE E SU ELON MUSK, L’AUTONOMIA, IL POSIZIONAMENTO INTERNAZIONALE: TUTTE LE SCHERMAGLIE TRA FRATELLI D’ITALIA, FORZA ITALIA E LEGA…