MAI UNA GIOIA PER IL POVERO JULIAN ASSANGE: MENTRE INIZIA IL PROCESSO DECISIVO PER LA SUA ESTRADIZIONE NEGLI STATI UNITI, FUORI DALL’AULA ARRIVANO UN CENTINAIO DI ATTIVISTI PER CHIEDERE LA SUA LIBERTÀ – L’ALLEGRA BRIGATA È GUIDATA DA UN TRIO NIENTE MALE: VIVIENNE WESTWOOD, ROGER WATERS E YANIS VAROUFAKIS (AUGURI) - VIDEO

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Antonello Guerrera per “la Repubblica”

 

vivienne westwood – proteste a londra contro l'estradizione di julian assange 3 vivienne westwood – proteste a londra contro l'estradizione di julian assange 3

La 78enne stilista "punk" Vivienne Westwood vaga avvolta in un cappuccio marrone, il rossetto indaco e una corona gialla con la scritta "Angel": «Perché io sono l' angelo della democrazia! Ma nessuno sa di democrazia più di Julian. Non è un crimine pubblicare i crimini di guerra americani. Il mondo è malvagio questa è la nostra ultima chance».

 

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A un certo punto, tra centinaia di attivisti da tutto il mondo (Australia, Francia, Germania), una manifestante fuori dal tribunale rovescia un secchio di vernice rossa. Che ravviva il grigiore della pioggia, dei palazzi tormentati di Woolwich, dei capelli e del vestito cinerei di Julian Assange. Il fondatore di WikiLeaks, incarcerato nella vicina prigione di Belmarsh, si presenta in aula qui, alla periferia est di Londra, con la barba rasata, gli occhiali da lettura sul capo, il maglioncino platino.

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Poi, poco prima di pranzo, silenzio, parla Assange, come raccontano i pochi testimoni nella piccola aula giudiziaria. In sottofondo, i cori dei tifosi fuori: "Julian libero, libero!". «Mi fanno molto piacere queste manifestazioni di affetto», sussurra Assange, provato, «ma non riesco a concentrarmi. Il rumore non aiuta». È l' inizio del processo decisivo per Julian Assange, che a 48 anni ancora non sa che cosa farà da grande.

roger waters proteste a londra contro l'estradizione di julian assange roger waters proteste a londra contro l'estradizione di julian assange

 

Di certo, gli Stati Uniti chiedono che venga estradato per fargliela pagare dopo la valanga di cablogrammi e memo segreti americani pubblicati sul sito di WikiLeaks nel 2010 dopo il loro furto e l' hackeraggio da parte dell' ex soldato statunitense Chelsea Manning, oggi donna e graziata da Obama. «Hanno messo in pericolo le vite di informatori anti-terroristi, dissidenti, giornalisti, di cui poi si sono perse le tracce », attacca l' avvocato degli statunitensi James Lewis nella prima udienza della richiesta di estradizione Usa, già timbrata da Downing Street ma ora al vaglio della giustizia britannica. «Il giornalismo non è una scusa per infrangere la legge».

yanis varoufakis e vivienne westwood – proteste a londra contro l'estradizione di julian assange yanis varoufakis e vivienne westwood – proteste a londra contro l'estradizione di julian assange

 

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Invece è proprio il giornalismo in pericolo, secondo il papà di Assange e vip come l' ex Pink Floyd Roger Waters. «Se mio figlio Julian verrà estradato», sostiene ai giornalisti il 78enne australiano John Shipton, «sarà la fine della libertà di espressione. E della vostra professione». Oggi tocca al team degli avvocati di Assange, tra cui il celebre ex magistrato spagnolo Baltasar Garzón.

 

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Oltre a difendere Julian "per la libertà e l' informazione", ripeteranno l' accusa a Trump di aver offerto ad Assange la grazia nel 2017 in cambio di un annuncio pubblico sul non coinvolgimento della Russia nel controverso furto delle email del partito democratico Usa l' anno prima. Messaggi che poi arrivarono in qualche modo a WikiLeaks, che li pubblicò in piena campagna elettorale, facendo, volendo o meno, un favore a "The Donald" e attirando l' ombra del "Russiagate".

 

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È l' ennesimo capitolo della saga decennale di Julian Assange: le accuse di stupro - poi cadute - dalla Svezia, l' arresto a Londra, la fuga nell' ambasciata ecuadoriana che poi lo scarica, la ri-cattura dei britannici. Ed eccoci qui, nella triste Woolwich. Poco distante Kubrick vi girò "Arancia Meccanica", ora si deciderà il futuro del ribelle Julian Assange: criminale o martire della libertà?

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