IL MASSACRO DI NIZZA - LA FUGA E IL TERRORE, I RACCONTI DEI TESTIMONI - ''IL CAMION STERZAVA DI CONTINUO, PER COLPIRE PIÙ PERSONE POSSIBILE'' - C’È CHI RACCONTA DI AVER VISTO L'UOMO A BORDO DEL CAMION CHE SPARAVA ALLA GENTE CON UNA PISTOLA CHE USCIVA FUORI DAL FINESTRINO -

I testimoni raccontano il panico durante l’attacco al lungomare nel giorno della festa nazionale poco dopo i fuochi d’artificio: “Il camion andava veloce, a 60-70 km/h. Sono state colpite anche le persone che erano in spiaggia”... -

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Da “corriere.it”

 

A Nizza era il giorno della festa nazionale e, come da tradizione, in tanti erano sul lungomare, tutti con il naso in su ad ammirare i fuochi d’artificio. Nessuno ancora sapeva che di lì a pochi minuti si sarebbe consumato un massacro.

 

«È passato a due metri da noi»

«Eravamo in spiaggia, i fuochi d’artificio erano finiti e siamo tornati. È in quel momento che abbiamo visto il furgone bianco. Andava veloce, a 60-70 km/h» racconta Antonio che con i suoi amici si trovava a Promenade des Anglais. «Ho visto gli occhi dell’uomo al volante, era deciso, sfrecciava. È passato a 2 metri da noi.

 

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Ho visto gente per terra, tra loro ho visto un bambino», aggiunge Manon. Un altro testimone ha detto di aver visto l'uomo a bordo del camion che sparava alla gente con una pistola che usciva fuori dal finestrino.

 

«Colpite anche persone in spiaggia»

Sono in anti ad avere sentito gli spari mentre il camion attraversava il lungomare affollato. «Ho sentito esplodere numerosi colpi dall’interno del camion che ha travolto la folla lungo la Promenade des Anglais», ha raccontato un testimone che si trovava a casa, a circa 50 metri dal luogo dell’accaduto. «Ci saranno tanti morti perché in centro c’erano tantissime persone» ha aggiunto una donna: «Sono state colpite anche le persone che erano in spiaggia, abbiamo sentito gli spari».

 

«Corpi che volavano come birilli»

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Al lungomare c’era anche Damien Allemand, giornalista del Nice Matin il principale giornale locale. Era appena arrivato sul luogo quando in lontananza comincia a sentire urla e rumori ma non capisce. Subito dopo la scena della tragedia si presenta proprio davanti a lui: «Questo camion della morte - scrive su internet Damien - è passato a pochi metri da me e non mi rendevo conto. Ho visto corpi che, al suo cammino, volano come birilli.

 

Ho sentito rumori e urla che non dimenticherò mai. Il camion sterzava di continuo, per colpire più persone possibile. Ero paralizzato. Non mi sono mosso. Intorno a me, c’era il panico. La gente correva, urlando, piangendo. Poi ho capito». Damien Allemand continua la sua descrizione raccontando di decine di morti intorno a lui e paura tra la gente che cercava figli e parenti. Poi è risalito sullo scooter per andare il più lontano possibile.

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