Luigi Offeddu per “Corriere.it”
Negli anni Sessanta, per certi studenti ammirati in arrivo dall' Italia o in genere dal Sud Europa, un po' banalmente era già «Bicilandia» o anche «BiciOlanda», il Paese delle due ruote per eccellenza. E mezzo secolo dopo sembra davvero tener fede alla sua verdissima fama, l' Olanda: salvo sorprese parlamentari dell' ultima ora, dal prossimo ottobre potrebbe bandire ufficialmente per legge le auto a benzina e a gasolio, cioè a combustibili fossili.
Entro il 2025, stop completo alla loro vendita, ed entro il 2050 - secondo alcuni tecnici forse già entro il 2035 - anche alla circolazione: per quell' epoca, le strade della nazione dovrebbero passare al dominio delle auto elettriche, e solo al loro.
Sarà il contributo dell' Aia, che si affiancherà così alla Norvegia e alla Danimarca, nella lotta contro l' avvelenamento della Terra: secondo i calcoli scientifici già presentati all' Iea, l' Agenzia internazionale dell' energia, il progetto dovrebbe portare per il 2050 a una riduzione del 60%, nelle emissioni olandesi dei gas-serra.
Non si arriverà, già criticano alcuni ultraecologisti nazionali, a quell' 80% in meno rispetto al 1990 per il quale l' Olanda si è impegnata insieme con tanti altri Paesi al vertice mondiale sul clima di Parigi, nello scorso inverno: ma sarà comunque molto di più, rispetto a quanto altri governi d' Europa e del mondo sembrino disposti (almeno) a promettere.
Una svolta storica, che a primavera era già stata approvata in una prima bozza dalla Camera bassa del Parlamento: e che ora, il 13 ottobre, data già fissata, dovrebbe essere sigillata anche dal sì del Senato.
Brindano i laburisti del Partito PvdA, principali apripista politici del progetto, insieme con la Sinistra Verde, i democratici liberali e i democristiani di Christen Unie. Dure critiche da destra, accuse di «proposta superficiale e non realistica». Ma per una singolare coincidenza, la notizia del voto autunnale anticipata ieri dal quotidiano britannico Independent si è incrociata con i risultati di una ricerca compiuta dal prestigioso Mit, il Massachusetts Institute of Technology: le auto elettriche, dicono, possono già sostituire il 90% delle auto «tradizionali» circolanti negli Stati Uniti; e se il governo americano riuscisse a compiere il gran passo entro il 2025, per quell' epoca otterrebbe una riduzione delle sue emissioni di gas serra pari al 30% del totale, rispetto al 2005.
Il bando totale ai motori inquinanti in Olanda sarà preceduto gradualmente da inasprimenti fiscali per chi ne fa uso, e da altri provvedimenti «dissuasivi», insieme ad agevolazioni crescenti per chi invece si «converte». Le prime proiezioni già presentate mesi fa all' Iea individuano approssimativamente tre tappe principali: 200 mila auto elettriche entro il 2020, un milione per il 2050, e nello stesso tempo la garanzia di una rete nazionale di punti di ricarica. Il tutto supportato già ora da «un' utenza interessata» e da «infrastrutture altamente tecnologiche».
Nonostante i progressi verdi compiuti dall' Aia, oggi le auto elettriche rappresentano però ancora meno del 10% di tutto il parco veicoli del Paese: dunque grandi ambizioni in gioco, e in prospettiva un salto davvero enorme. E con la sua mossa, l' Olanda imprime una forte accelerazione alla marcia della Zev, l' Alleanza per i veicoli a emissione zero, di cui fa parte insieme ad altri quattro Paesi Ue e a otto Stati americani. La vecchia «BiciOlanda» promette di passare ai fatti.