Mauro Zanon per “Libero quotidiano”
IN FRANCIA ARRIVANO I CAMPEGGI RISERVATI AI MUSULMANI
C'è una novità in questa estate 2016 che nemmeno i più visionari tra gli osservatori francesi potevano immaginare: la nascita dei «campi estivi decoloniali». E cosa saranno mai questi campi? Un' occhiata al sito di presentazione ed è presto detto. A pochi passi da Reims, la città dello Champagne, si terrà dal 25 al 28 agosto uno stage di «formazione all' antirazzismo politico», che si iscrive, come precisato sulla pagina ufficiale, «nella tradizione delle lotte di emancipazioni decoloniali anticapitalistiche e di educazione popolare».
Ad aprile, come riportato dal Figaro, la metà dei 150 posti disponibili erano già stati riservati. Posti ai quali però non tutti potevano candidarsi. Si scopre infatti sul sito del campo estivo decoloniale lanciato da alcuni membri del partito degli Indigènes de la République (si definiscono come un «movimento di protesta anticolonialista», «antimperialista» e «antisionista») che l'«antirazzismo» insegnato durante il futuro stage escluderà i bianchi.
Si legge: «Il campo estivo è riservato unicamente alle persone che subiscono a titolo personale il razzismo di Stato francese. Tuttavia accetteremo alcune domande di iscrizione provenienti da persone che subiscono il razzismo di Stato ma vivono in altri Paesi». Precisazione, come sottolineato dal Figaro, che esclude de facto i bianchi, perché secondo gli organizzatori non soffrono di «razzismo strutturale».
Tra gli atelier proposti dallo stage che dovrebbe far urlare i paladini del vivre ensemble e che invece è stato completamente oscurato mediaticamente, figurano corsi di scrittura per «decolonizzare l'immaginazione», formazioni per «costruire una lotta anticapitalistica decoloniale su scala europea», ma anche per «lottare contro la negrofobia delle persone non nere» e «combattere i politici anti migrazioni».
Il «campo estivo decoloniale» non è la sola iniziativa estiva a dir poco antirepubblicana che la Francia consentirà sul suo territorio. Dal 21 al 28 agosto, infatti, avrà luogo nel dipartimento delle Hautes-Alpes un campo estivo riservato unicamente alle persone di confessione musulmana: una colonia islamica, e soltanto islamica, dove tutti i pasti serviti saranno certificati halal.
Sulla brochure di presentazione, viene sottolineato che gli appelli alla preghiera e al rispetto della fede islamica saranno regolari: «La spiritualità è parte integrante di questo soggiorno. Verranno lanciati degli appelli regolari sulla fede, il comportamento e la vita del credente in generale».
Ma c' è di più. Organizzato dall' associazione «Vacances ethniques», il campo estivo per i fedeli di Allah nel cuore delle Alpi francesi vedrà anche la presenza, come ospite d' onore, dell' imam sulfureo di Aubervilliers Aami Hassen Bounamcha, noto per le sue prediche estremiste e per essere stato, nel 2013, minacciato di espulsione dal governo Valls, per alcune sue dichiarazioni contro gli omosessuali.
Lo stesso Hassen Bounamcha, molto apprezzato nella moschea dove predica, è ugualmente famoso per praticare la Ruqya, la guarigione delle malattie secondo i precetti della Sharia, la cura dei mali tramite la recitazione di alcuni versetti del Corano. Soltanto il Front national, attraverso un cominicato, ha reagito alla venuta dell' imam radicale nel dolce comune di Vallouise, dove si trova il lago di Serre-Ponçon. Dal Partito socialista del presidente Hollande ai Républicains di Nicolas Sarkozy, un silenzio assordante.
Hanno fatto invece molto rumore le dichiarazioni di Matthias Fekl, segretario di Stato al Turismo, che al Journal du Dimanche ha affermato che nei primi sei mesi dell' anno il flusso di turisti verso la Francia è calato del 10%. Il crollo verticale si è registrato in particolare tra i turisti con il potere d' acquisto più forte, provenienti dagli Stati Uniti, dall' Asia e dai Paesi del Golfo.
«Gli hotel di lusso hanno sofferto più di tutti», ha dichiarato Fekl. Parigi è la città più colpita, in ragione degli attentati terroristici, e c' è molta apprensione per i risultati della Costa Azzurra a fine estate. Fekl vorrebbe che la Francia restasse anche per il 2016 la «prima destinazione mondiale» per i turisti, ma di questo passo l' obiettivo è tutt' altro che scontato.