fort alamo
Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “Specchio - la Stampa”
Quasi duecento anni dopo la battaglia per l'indipendenza condotta dal Texas per affrancarsi dal Messico, Alamo vive un altro conflitto. […] La ristrutturazione del sito – un tempo missione spagnola – considerato dai texani "il santuario della loro libertà", è un nuovo fronte della guerra culturale alla visione woke revisionista.
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L'investimento per riportare all'antico splendore l'area e allestire un museo è di 550 milioni di dollari e venne approvato nel 2021. I repubblicani temono che se il museo di Alamo evidenzierà troppo la questione della schiavitù, allontanerà i visitatori. […] il museo dovrebbe anzitutto descrivere i 13 giorni di assedio.
william b. travis e il suo schiavo, joe
I democratici – supportati da diversi storici – vorrebbero dare risalto al ruolo dei nativi americani e dei neri nella lotta per l'indipendenza. Il braccio di ferro non è nuovo ma le polemiche sono rimaste sotto traccia sino a poche settimane fa. A riaccendere la miccia è stato il dibattito su una statua che dovrebbe raffigurare uno schiavo di nome Joe. Era presente ad Alamo durante l'assedio al fianco del suo padrone, William B. Travis un comandante dei rivoluzionari texani.
I documenti dell'epoca dicono che Joe aveva un'arma, ma la Commissione per la progettazione dell'Alamo Museum, non vorrebbe rappresentarlo con il moschetto. Il motivo l'ha spiegato Deborah Omowale. «È delirante ritenere che uno schiavo fosse lì volontariamente per combattere per l'indipendenza dei padroni schiavisti». Da poco è stato raggiunto un compromesso. Joe verrà raffigurato senza armi e come un testimone dell'epoca. […]
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