Lesioni personali colpose. È l'ipotesi di reato per la quale il procuratore dei minorenni di Ancona Giovanna Lebboroni ha aperto un fascicolo sul caso di un 13enne della provincia trafitto da un righello di metallo che un compagno di scuola media gli ha messo per scherzo sulla sedia dopo la ricreazione la mattina del 25 novembre scorso.
Il ragazzino è stato operato nell'ospedale di Senigallia, ma le sue condizioni non destano preoccupazione. «Le indagini - ha detto Lebboroni - sono ancora in una fase embrionale. Ogni aspetto relativo alla gravità del fatto, alla prevedibilità dell'evento e alla posizione della famiglia della parte offesa è in fase di valutazione».
Il fascicolo per ora è aperto contro ignoti e l'iscrizione nel registro degli indagati è da valutare. Sono stati i carabinieri a segnalare l'episodio. Per i ragazzi al di sotto dei 14 anni c'è la non imputabilità (non possono essere processati) ma le indagini dovranno comunque accertare la dinamica dei fatti e le responsabilità influiranno sull'esito del procedimento: un'archiviazione per infondatezza o una sentenza di non luogo a procedere per non imputabilità mutano le conseguenze riguardo ai 'precedentì per il minore e all'eventuale causa civile.
Quanto alla famiglia dello studente, che al momento non ha sporto querela, ha tre mesi di tempo per farlo. La vittima dello scherzo di cattivo gusto si stava sedendo quando è stato trafitto dal righello tenuto dal compagno: all'inizio non ha detto niente, ma solo chiesto di andare in bagno dove è poi svenuto, forse per il dolore, forse per la vista del sangue.
È finito in ospedale dove si trova ancora in osservazione, dopo che gli sono stati praticati alcuni punti di sutura: per lui fortunatamente non vi sarebbero lacerazioni del tratto intestinale. Sotto choc, dicono i conoscenti, il ragazzino che l'ha ferito, un suo amico, che forse aveva sottovalutato la pericolosità dello 'scherzò.