MORIRE PER RECUPERARE UN TELEFONINO - FABIO PALOTTI, IL 39ENNE ASCENSORISTA MORTO SCHIACCIATO DA UN IMPIANTO ALLA FARNESINA, STAVA TENTANDO DI RECUPERARE UNO SMARTPHONE: PARE CHE NON ABBIA RIATTIVATO IL SISTEMA DI BLOCCAGGIO MENTRE SCENDEVA NEL VANO. PROPRIO IN QUEL MOMENTO QUALCUNO HA CHIAMATO L’ASCENSORE CHE LO HA SCHIACCIATO - INTANTO E' STATO SOSPESO L’APPALTO ALLA DITTA SMAE E…

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Giulio De Santis per www.corriere.it

 

fabio palotti operaio morto alla farnesina 6 fabio palotti operaio morto alla farnesina 6

Morto per recuperare il telefonino, dimenticato sul tetto dell’ascensore. Partirebbe da questa distrazione la catena di eventi che ha causato la morte di Fabio Palotti, il 39enne ascensorista deceduto il 27 aprile del 2022 schiacciato da un impianto in manutenzione all’interno della Farnesina. Quella che segue è una ricostruzione sommaria, ritenuta per adesso dagli investigatori l’unica verosimile sulla dinamica della tragedia.

 

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Nel primo pomeriggio del 27 aprile di due settimane fa, Palotti - impiegato da oltre 10 anni nella Smae di Casal Monastero, società che da due decenni lavora in questo settore per il ministero degli Esteri senza mai aver raccolto lamentele - svolge l’attività prevista sull’ascensore. Aziona la leva per bloccare l’impianto. Termina la manutenzione. Esce dall’ascensore. Disattiva il sistema di bloccaggio. Ed è questo il momento in cui Palotti si accorge di non aver ripreso il cellulare poggiato sul tetto. Sono le 18,30 circa e l’ascensore si trova un’area del dicastero isolata. Per recuperare il telefonino, ci vuole un attimo, potrebbe aver pensato Palotti. Così non riattiva il sistema di bloccaggio. Ritorna all’interno del vano. Ma quell’ascensore viene chiamato. Palotti grida, chiede aiuto, un funzionario sente le urla, però è tutto inutile. L’ascensorista muore schiacciato.

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Si tratta di una ricostruzione ancora non ufficiale e non è escluso che le indagini terminino con una diversa ricostruzione. Tuttavia un elemento indirizza le indagini verso questa conclusione: la presenza del cellulare sul tettino dell’ascensore. Cercato per giorni, gli inquirenti l’hanno rinvenuto in buone condizioni in un posto, dove ritengono che il telefonino possa essere stato solo poggiato. Difficile che vi sia scivolato senza poi finire in mille pezzi.

 

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C’è un altro aspetto che induce gli investigatori su questa strada: Palotti è stato sempre accorto e in questo caso potrebbe essere stato imprudente per ragioni estranee all’attività in senso stretto. Questa dinamica non esclude la configurabilità di responsabilità penale sull’eventuale mancato rispetto di protocolli per garantire la sicurezza sul lavoro. Per ora, non ci sono indagati nell’inchiesta del pm Antonio Di Maio che indaga per omicidio colposo. Intanto è stata sospeso l’appalto alla Smae di Casal Monastero, presente al ministero con un ufficio.

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L’Asl Roma1, dopo l’esame della documentazione acquisita dalla Procura al ministero, avrebbe riscontrato l’assenza di alcune firme su documenti inerenti la formazione del personale. La Smae dovrà anche pagare una multa. Si tratta di provvedimenti amministrativi, slegati dall’indagine. Infine, sarà sentito come testimone il dirigente che si occupa della sicurezza per chiarire la presenza di Palotti nel dicastero oltre l’orario di lavoro.

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