STARE SEDUTI TUTTO IL GIORNO TOGLIE ANNI DI VITA
la cattiva postura fa venire il mal di testa
Il primo dei pericoli derivanti dal lavoro in ufficio, citato dal Business Insider, riguarda la sedentarietà, i cui devastanti effetti sull'organismo si possono tradurre in disturbi muscolo-scheletrici, obesità, diabete, cancro e malattie cardiache. A conferma di ciò, uno studio osservazionale ha scoperto che alzarsi dalla scrivania due minuti ogni ora riduce di circa il 33% il rischio di morire nei successivi tre anni.
UNA CATTIVA POSTURA FA VENIRE IL MAL DI TESTA
Oltre ad essere poco elegante, stare tutto il giorno stravaccati sulla sedia obbliga muscoli e legamenti a uno sforzo maggiore per restare in equilibrio, il che causa problemi di varia natura che, come viene sottolineato in uno studio della Mayo Clinic, spaziano dal mal di schiena all'emicrania. Seguendo i suggerimenti della Cleveland Clinic, per sedersi correttamente bisogna tenere la schiena dritta e le spalle indietro, coi glutei che toccano la parte posteriore della sedia.
LA SCRIVANIA-TAPIS ROULANT PUÒ ESSERE PERICOLOSA
Sarà anche un aiuto contro obesità e disturbi cardiaci, ma la scrivania con tapis roulant incorporato aumenta pure il rischio di cadute (lo riportava il Wall Street Journal) e influisce negativamente sia sulla produttività che sulle capacità cognitive (lo ha scoperto una ricerca della Brigham Young University).
stare seduto troppo tempo toglie anni di vita
LA DURA VITA DEI PENDOLARI
Secondo uno studio della University School of Medicine di Saint Louis e del Cooper Institute di Dallas, viaggiare in auto per più di 15 km al giorno per raggiungere il posto di lavoro incide su glicemia e colesterolo, aumentando entrambi i valori, e può accrescere il rischio di ansia e depressione. Ma il trasporto pubblico non è meglio: stando infatti a un report dell'Office of National Statistics inglese, chi usa il bus per almeno 30 minuti per andare al lavoro ha bassissimi livelli di soddisfazione.
I SEMINARI MOTIVAZIONALI SONO DEPRIMENTI
Creare un ambiente di lavoro favorevole, invitando gli impiegati ad avere un atteggiamento positivo e aperto, è senz'altro una lodevole intenzione. Peccato che funzioni raramente, «perché suona come qualcosa di falso e di forzato e spinge le persone verso sentimenti negativi», avverte la psicologa Alicia Grandey sul sito del New Yorker.
L'ARIA VIZIATA BLOCCA LA PRODUTTIVITÀ
Un piccolo studio ha dimostrato che chi lavora in edifici “verdi” - ovvero con una miglior ventilazione e basse concentrazioni di anidride carbonica e composti organici volatili - ottiene punteggi più alti nei test sulla funzionalità cognitiva rispetto a coloro che lavorano in ambienti dove i livelli d'inquinamento dell'aria sono più elevati.
GLI STAKANOVISTI RISCHIANO L'ICTUS
Ricerche che indagano sul rapporto fra le troppe ore di lavoro e gli effetti negativi sulla salute ce ne sono parecchie, ma una delle più allarmanti è senz'altro quella condotta dall'University of College London, dove si è scoperto che le persone che lavorano per più di 55 ore settimanali presentano il 33% di rischio in più di essere colpite da ictus. Lo stakanovismo non paga nemmeno in termini di produttività: la stessa ricerca ha mostrato come, dopo aver lavorato 60 ore a settimana per tre settimane di fila, la capacità produttiva cominci a diminuire sensibilmente.
UN CAPO ODIOSO METTE A RISCHIO IL CUORE
Lo stress di doversi quotidianamente relazionare con un superiore sgradevole è legato a un'elevata probabilità di malattie cardiache e, a dar retta ad uno studio svedese, più si rimane alle dipendenze di questa persona e più il rischio aumenta. Non bastasse, altre ricerche hanno confermato che lavorare per un capo ingiusto può scatenare tutta una serie di disturbi, fra cui depressione, insonnia, ipertensione e sovrappeso.
LAVORARE IN ORE STRANE È PIÙ STRESSANTE
Coloro che lavorano principalmente nelle ore notturne mostrano un rischio più elevato di diabete di tipo 2, cancro e malattie cardiache. Inoltre i ricercatori di Harvard hanno scoperto che svegliarsi tardi durante la giornata provoca un aumento nella produzione di cortisolo (l'ormone legato allo stress) e un calo di leptina (l'ormone che regola l'appetito).
FISSARE A LUNGO IL MONITOR STRESSA LA VISTA
La “sindrome da visione al computer” è l'espressione con la quale viene definita la sindrome di affaticamento causata dall'uso prolungato di schermi elettronici e che provoca irritazione oculare. Un modo per evitarla è quello di implementare la regola del “20-20-20”: ovvero, ogni 20 minuti di lavoro al computer si stacca lo sguardo dallo schermo per 20 secondi per guardare qualcosa a 20 piedi (6 metri) di distanza.
LA LUCE ARTIFICIALE FA SOLO DANNI
Oltre a dare alla pelle un brutto colorito verdognolo, le luci artificiali scombussolano anche l'orologio interno, provocando sonnolenza e diminuendo la capacità di concentrazione. La conferma in uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Sleep Medicine, dove si è constatato che gli impiegati che non erano esposti alla luce naturale tendevano a dormire 46 minuti in meno di coloro che erano seduti vicino alle finestre; anche la qualità del loro sonno era peggiore.
DI NOIA SI PUÒ MORIRE
In base a uno studio dell'University College London, chi lamenta alti livelli di noia ha più probabilità di morire giovane, a causa di problemi cardiaci o ictus. Come però ammettono i ricercatori, non è tanto la noia a causare direttamente le patologie bensì le reazioni che scatena, spingendo le persone annoiate a comportamenti pericolosi, come per esempio assumere droghe.
usare troppo il mouse fa male alle ossa
GLI UFFICI SONO UN RICETTACOLO DI GERMI
Analizzando il percorso di un virus (innocuo sulle persone) all'interno di un edificio pieno di uffici, i ricercatori dell'Università dell'Arizona hanno visto che bastano due ore perché il virus contamini la break-room, i bagni, gli uffici e le singole postazioni, mentre nel giro di quattro ore il contagio si era propagato a oltre il 50% delle superfici toccate dalle persone e sulle mani di circa la metà degli impiegati.
GLI OPEN-SPACE FAVORISCONO LE MALATTIE
Indubbiamente sono apprezzati ma, oltre a facilitare la comunicazione e la collaborazione, gli open-space agevolano anche la diffusione dei virus. Come ha infatti scoperto uno studio danese, aumentando il numero di impiegati che lavora nella stessa stanza crescono anche i giorni di assenza per malattia.
COL MOUSE SONO DOLORI
usare troppo lo smartphone infiamma il pollice
Tenere il mouse sempre nella stessa posizione per tutto il giorno finisce col sollecitare eccessivamente muscoli, tendini e tessuti molli degli arti superiori (polsi, avambracci, spalle e gomiti), rendendo così più soggetti alle cosiddette “lesioni da sforzo ripetitivo”. Per ovviare al problema, si può ricorrere a una piattaforma con supporto per l'avambraccio, in modo da ridurre l'area di utilizzo del mouse, o usare una tastiera più corta, che riduca i movimenti laterali.
LO SMARTPHONE PUÒ INFIAMMARE IL POLLICE
Come ha spiegato un medico del Philadelphia Hand Center, l'uso eccessivo dello smartphone può scatenare l'infiammazione della zona del pollice, accompagnata da dolori e crampi, o provocare addirittura l'osteoartrosi. A danno fatto, di solito la cura migliore prevede il riposo (dalla digitazione compulsiva) e la borsa del ghiaccio.
LA TORTURA DEI TACCHI
Non c'è niente come un paio di tacchi per crescere in centimetri e fiducia, ma anche per causare gravi problemi alla schiena, favorendo il sopraggiungere di lesioni spinali, spasmi muscolari e persino mal di testa cronico ed emicrania. A maggior ragione, avverte un chirurgo ortopedico su Health, se sono scomodi e vengono indossati per molte ore al giorno.