Davide Maniaci per il Corriere.it
L’epilogo del mistero è il peggiore possibile. Il cadavere di Sara Lemlem Ahmed, 40 anni, è stato trovato nel tardo pomeriggio del 9 febbraio a Vigevano, nel vano ascensore di un palazzo in costruzione in una zona residenziale della città. La donna, di nazionalità olandese e origini eritree, non dava notizie di sé dal 4 dicembre. Viveva a Vigevano da tre anni e, dopo una discussione col convivente, si era allontanata da casa a piedi, senza telefono o documenti.
La denuncia ai carabinieri
La sparizione era stata subito denunciata ai carabinieri dal compagno stesso dopo alcune ore in cui egli stesso l’aveva cercata in giro per la città. Le ulteriori ricerche da parte degli inquirenti non avevano mai dato esito. Per questo il caso era stato classificato in un primo momento come un allontanamento volontario. La morte è avvolta nel mistero: i carabinieri, intervenuti sul posto (a pochi minuti a piedi da dove la donna viveva), stanno chiarendo se si tratti di una tragica fatalità, di un incidente o un omicidio. La donna è stata trovata nel cantiere dagli operai al lavoro.
Chi era Sara Lemlem
La storia di Sara Lemlem è travagliata. Ha conosciuto il compagno, Corrado Mannato, su un sito di incontri. Lei viveva nei Paesi Bassi, ad Amstelveen, presso una famiglia locale. Anche in quel caso svanì senza lasciare nessuna traccia, fuorché alcune migliaia di euro di debiti. Poi l’arrivo a Vigevano per una nuova esistenza, più regolare, col nuovo amore. Ma dopo quella discussione sbattendo la porta, nessuno può ancora sapere come abbia trascorso le sue ultime ore.