IL NAUFRAGIO DELLO YACHT "BAYESIAN" A PALERMO È SEMPRE PIÙ MISTERIOSO – I TESTIMONI DICONO DI AVER VISTO L'ALBERO MAESTRO DEL VELIERO “PIEGARSI, POI SPEZZARSI E CADERE IN ACQUA”, MA IN REALTÀ NON C'È STATA ALCUNA ROTTURA – SECONDO GLI ESPERTI IL PANFILO SI TROVAVA TROPPO VICINO ALLA COSTA, E POTREBBE ESSERCI STATO UN IMPATTO CON UNA SECCA - I VIGILI DEL FUOCO SONO RIUSCITI AD APRIRE UN VARCO NEL RELITTO, MA I DISPERSI NON SI TROVANO - VIDEO

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1-LO YACHT DI LUSSO BAYESIAN, ALTEZZA RECORD E NIENTE VEDETTA: I PERCHÉ DEL DISASTRO DI PALERMO

Estratto da www.ilgiornale.it

 

mike lynch mike lynch

La sua forza, in fondo, è stata anche la sua debolezza. L'albero della Bayesian era il più alto del mondo in alluminio, ben 75 metri, un vanto tecnologico ed estetico, ma anche una minaccia per la stabilità del natante. Infatti, come spiega al Corriere della Sera Gino Ciriaci, architetto, consulente tecnico e perito nautico con mezzo secolo di esperienza, l'albero più alto al mondo «è anche l'albero più pericoloso al mondo perché prende il vento su una grande altezza e il sartiame, cioè i cavi d'acciaio che regolano gli alberi, fanno un'enorme resistenza».

 

Conclusione? «Non è strano che una tromba d'aria sia riuscita ad abbattere l'albero della Bayesian. Eventi come questi sono già successi in passato». E del resto questa analisi si armonizza con il racconto di un testimone, Karsten Börner, il comandante della imbarcazione Sir Robert Baden Powell, la nave olandese che per primo ha soccorso il veliero e ha salvato quindici passeggeri del Bayesian.

mike lynch mike lynch

 

«Il vento - racconta - era forte, fortissimo. All'improvviso ho visto l'albero maestro del veliero piegarsi e poi spezzarsi e cadere in acqua. È successo tutto i pochissimi istanti». Secondo Börner «c'era in corso una tempesta, volevamo spostarci da lì ma non abbiamo avuto il tempo» e «quando siamo tornati non c'era più nessuno in acqua».

 

La rottura dell'albero ha naturalmente effetti disastrosi per la stabilità del natante perché le vele smorzano i rollii e i beccheggiamenti, che di conseguenza diventano molto più violenti, soprattutto quando un vento forte come quello che si è abbattuto su quel tratto di mare siciliano in quelle ore provoca onde frangenti. Così la barca ha sbandato, si è inclinata e ha iniziato a imbarcare acqua, affondata nel giro di pochi minuti, come tutte le testimonianze concordano nel dire.

LA TRAGEDIA DELLO YACHT BAYESIAN A PALERMO LA TRAGEDIA DELLO YACHT BAYESIAN A PALERMO

 

Peraltro non solo in Italia ma ovunque, contrariamente a quanto accade in navigazione, quando la barca è in rada non c'è l'obbligo di legge di mettere una persona di vedetta e in quel momento tutti i membri dell'equipaggio dormivano. E in ogni caso non è detto che un'eventuale «sentinella» avrebbe visto in tempo la tromba d'aria, che si manifesta in modo piuttosto improvviso e non molto chiaro. […]

 

 

2-«POSIZIONE NON CORRETTA ERA LONTANA DAL PORTO»

Estratto dell'articolo del “Corriere della Sera”

 

il veliero bayesian poco prima di colare a picco davanti a porticello, palermo il veliero bayesian poco prima di colare a picco davanti a porticello, palermo

«Trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato» ha osservato Salvatore Cocina, dirigente generale della Protezione civile della Regione siciliana. Una considerazione fatta sull’imprevedibilità di fenomeni atmosferici così violenti a causa dei cambiamenti climatici. Ma c’è chi si è chiesto se il Bayesian, viste le avverse condizioni climatiche, fosse davvero nel posto sbagliato, ovvero troppo vicino alla costa.

 

Ad esempio Rosario Marretta, professore di Fluidodinamica computazionale dell’Università di Palermo, premettendo di non «aver visionato i documenti acquisiti dall’autorità giudiziale», osserva però che «dobbiamo chiederci come mai con un bollettino meteo in forte peggioramento, la barca si trovava in piena notte a una distanza che non era quella di sicurezza dalla costa».  […]

 

Tra le ipotesi avanzate, anche quella di un possibile impatto con la vicina secca delle Formiche. A cui non crede però Mauro Giuffré del Giornale della Vela : «Stando alle coordinate della secca e a quelle del tracciato del Bayesian disponibili su Marine traffic, non ci sarebbe stata una collisione. Questa sì avrebbe potuto spiegare un affondamento veloce dell’unità, a patto però che la nave urtasse in modo violento, a velocità sostenuta».

 

 

3-«L’ ALBERO E LO SCAFO, È MANCATO L’EQUILIBRIO»

Estratto dell'articolo di C. Lo per il “Corriere della Sera”

 

mike lynch 2 mike lynch 2

L’immagine dei 75 metri dell’albero del Bayesian che affonda nel mare è impressionante. È l’elemento che, con il vento, permette a una barca a vela di navigare ma, allo stesso tempo, la parte dell’imbarcazione che più viene sollecitata a compressione tanto che in molti ne avevano ipotizzato la rottura.

 

«L’albero non si è rotto: è difficile che avvenga. Il Bayesian si è trovato però dentro un frullatore sotto la forza di venti ascensionali e discensionali che ne hanno scardinato gli equilibri. E una barca progettata da un professionista di grande esperienza come Ron Holland non fa eccezione».

il veliero bayesian poco prima di colare a picco davanti a porticello, palermo il veliero bayesian poco prima di colare a picco davanti a porticello, palermo

 

Per Andrea Ratti, professore al Politecnico di Milano dove dirige un master in yacht design per architetti e ingegneri nautici, lo studio dell’equilibrio di un’imbarcazione è fondamentale: «L’albero sostiene le vele e permette la propulsione velica ma con il vento entra in gioco anche una forza laterale che fa sbandare l’imbarcazione. Il bulbo, sorta di contrappeso sotto la barca, genera una coppia raddrizzante in grado di stabilizzarla».  […]

 

4-«TORNADO IMPREVEDIBILI MA RADAR DISCONTINUO»

Estratto dell'articolo di P. V. per il “Corriere della Sera”

 

ricerche dei dispersi dello yacht bayesian ricerche dei dispersi dello yacht bayesian

Le condizioni meteo sono state la causa primaria dell’affondamento del Bayesian. A bordo avrebbero potuto accorgersi dell’arrivo della tromba marina? «Il vento era fortissimo: non era normale, una tromba d’aria o un tornado», testimonia Giuseppe Cefalù, pescatore di Porticello tra i primi a prestare soccorso.

 

«Una cosa simile qui non si era mai vista». Le trombe marine sono fenomeni rapidi, estremi e puntiformi. Possono essere previste le condizioni per la loro formazione, ma su macroaree. […]

 

5-NEGLI ABISSI ASSIEME AI SUB: “I DISPERSI NON SI TROVANO”

 

Estratto dell'articolo di Flavia Amabile per "La Stampa"

[...] Le imbarcazioni dei Vigili del fuoco e della Guardia Costiera sono ferme a circa trecento metri dalla riva, a bordo i sommozzatori hanno raggiunto lo scafo, hanno aperto la vetrata di un salone che era chiusa e da lì hanno raggiunto gli spazi comuni. Per scardinare il vetro di 3 centimetri sono stati necessari alcuni martinetti, realizzati da un fabbro di Porticello che fa lavori per le imbarcazioni.

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I Vigili del fuoco del Nucleo speleosub stanno adesso mettendo a punto le procedure per arrivare alle cabine dove si pensa che siano i sei dispersi: l'imprenditore milionario britannico Mike Lynch e la figlia Hannah di 18 anni, il presidente della Morgan Stanley International, Jonathan Bloomer, con la moglie, e il legale di Lynch, Chris Morvillo con la moglie Neda.

 

Ci sono volute trenta ore per creare un varco, contraddicendo l’ottimismo che era circolato il primo giorno di ricerche perché la situazione che i sommozzatori si sono trovati davanti era «uno scenario da Costa Concordia ma in piccolo» dove è complicato «avanzare a causa di ostacoli e spazi molto ridotti», spiega il portavoce dei Vigili del Fuoco Luca Cari.

 

L AFFONDAMENTO DELLO YACHT BAYESIAN A PALERMO L AFFONDAMENTO DELLO YACHT BAYESIAN A PALERMO

Ci sono oggetti scagliati ovunque, passaggi sconosciuti, barriere difficili da rimuovere e ambiente non facilmente distinguibili. «Abbiamo controllato l’imbarcazione dall’esterno e ora stiamo ispezionando l’interno», racconta Marco Tilotta, ispettore del nucleo dei sommozzatori di Palermo. Un’operazione non semplice: il Bayesian è appoggiato sul fondale inclinato sul lato di dritta, dunque sul fianco destro. «Penetrare all'interno, scendere al vano di sotto per le scale strette e andare in tutte le cabine per analizzare centimetro per centimetro è un lavoro veramente duro e difficile», prosegue Tilotta.

YACHT BAYESIAN YACHT BAYESIAN

 

I sommozzatori stanno procedendo studiando le mappe del veliero e un gruppo di Vigili del Fuoco ieri si è recato nell’albergo dove sono ospitati i 15 sopravvissuti per farsi spiegare con maggiore precisione l’imbarcazione. Dal gommone su cui li abbiamo raggiunti si seguono con chiarezza i movimenti delle motovedette e dei gommoni di Vigili del fuoco e Guardia Costiera.

 

Rimangono fermi a lungo per lasciare che il gruppo degli speleosub si immergano. Scendono due per volta e possono restare in profondità, a 49 metri, per non più di 12 minuti, poi devono risalire. Prima di poter scendere di nuovo ognuno di loro deve attendere almeno mezza giornata.

 

ricerche dei dispersi dello yacht bayesian 2 ricerche dei dispersi dello yacht bayesian 2

Infatti i gruppi hanno bisogno di essere di continuo sostituiti. Motovedette e gommoni si allontanano lasciando un’imbarcazione a segnalare il punto delle ricerche e vanno verso il molo per far salire un nuovo gruppo di speleosub e per lasciare che chi si è immerso possa riposarsi. Ad aiutare nelle ricerche anche un elicottero dei Vigili del Fuoco e un Rov, un Remotely Operated Vehicle, un piccolo robot subacqueo che viene controllato a distanza.

 

interni dello yacht bayesian interni dello yacht bayesian

E così dalle otto e mezza del mattino e vanno avanti fino a sera con sommozzatori che arrivano dalla Sicilia, dalla Sardegna e da Roma e che da oggi avranno rinforzi anche dalla Liguria. Durante le immersioni nella giornata di ieri le immersioni hanno permesso di ottenere anche alcune informazioni molto importanti per comprendere la dinamica del naufragio. Lo scafo è integro e l'albero maestro non ha lesioni, almeno per i primi 50 metri ed è perfettamente attaccato allo scafo e non ci sono segni di collisione con scogli o altre barche. [...]

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