Da Tg24.sky.it
Dal 2021, il Paese potrebbe essere uno dei pochi al mondo a non chiedere ai propri cittadini di scegliere tra le caselle di "maschio" o "femmina". La proposta ha scatenato però le proteste delle femministe che sottolinenano: "Così si nega l'esistenza delle donne".
Nome, cognome, età, indirizzo. Le informazioni incluse nel prossimo censimento della Gran Bretagna – previsto per il 2021 – saranno le solite. Eccetto una: il Paese potrebbe infatti diventare uno dei primi al mondo a non obbligare i propri cittadini a indicare espressamente il sesso di appartenenza. La proposta arriva dall’Ufficio nazionale di statistica (Ons) dopo le proteste di persone transgender o di chi non si riconosce nella definizione di maschio o femmina.
Il cambiamento è stato proposto in seguito a un sondaggio condotto tra i cittadini britannici. I risultati hanno infatti rivelato che la maggior parte delle persone intervistate considera la scelta tra maschio o femmina “irrilevante, inaccettabile e intrusiva, in particolare per le persone transgender”.
Se approvata, la proposta renderà l’indicazione del genere volontaria e priverebbe la Gran Bretagna di una statistica precisa sul numero di maschi e femmine presenti nel Paese. Come riporta il quotidiano The Independent, nell’ultimo censimento, del 2011, l’unica domanda “volontaria” riguardava la religione e quattro milioni di persone hanno scelto di non rispondere.
Secondo il Sunday Times, la proposta ha scatenato le proteste delle femministe che vedono in questa possibilità “la negazione del diritto delle donne di esistere e identificarsi come tali”. Germaine Greer, scrittrice femminista, ha detto: “Sono stanca di tutto questo.
Continuiamo a dire che le donne hanno vinto tutto quello che volevano. Ma non hanno nemmeno vinto il diritto di esistere”. Stephanie Davies-Arai e altre attiviste di movimenti femministi hanno sollevato obiezioni circa le conseguenze negative che questa mossa potrebbe avere sulle donne e sulla società in generale.
L’Ons – e il governo britannico – deve ancora stabilire i criteri per il prossimo censimento e non è sicuro quale sarà la decisione circa l’indicazione del genere. In ogni caso, in Gran Bretagna la partecipazione al censimento è obbligatoria e la mancata adesione è considerata un crimine penale. Nel 2011 almeno 120 persone sono state condannate per non aver completato il censimento.