NON SARA’ UN’AV-VENTURA - STASERA LA PRIMA PARTITA DELLE QUALIFICAZIONI AI MONDIALI CONTRO ISRAELE, IL CT DELLA NAZIONALE SBOTTA: "IO ACCERCHIATO DALLA CRITICA, BASTA PARAGONI CON CONTE” - SCONCERTI: “VERRATTI DEVE PRENDERE IN MANO LA NUOVA ITALIA”

Condividi questo articolo


VENTURA BUFFON VENTURA BUFFON

Alessandro Bocci per il “Corriere della Sera”

 

Gian Piero Ventura ha lo sguardo truce e invia un messaggio chiaro: «Basta paragoni con Conte, non voglio più parlare dell' Europeo. La squadra è più o meno la stessa, ma sta cominciando un ciclo con persone diverse». Il nuovo allenatore sta cercando di smarcarsi da quello vecchio e lo fa con durezza soprattutto nell' intervista in esclusiva a Rai Sport.
 

«Sono stanco dei continui confronti, sono accerchiato dalla critica e faccio fatica a capire le situazioni. Conte è un grande allenatore, ci siamo sentiti anche attraverso messaggi, ma bisogna mettere la parola fine a questo continuo confronto. Lui saltava in panchina e io no e via di questo passo.

 

Tutto ciò non è importante, è importante dove arriverà l' Italia. Antonio ha vinto tre scudetti alla Juve, io però ho mandato una quarantina di giocatori in Nazionale e fatto fare plusvalenze per duecento milioni ai miei presidenti. Visto che giochiamo in Paesi diversi dico goodbye Conte, questa è la mia Italia». E a Sky Sport aggiunge: «Dopo la sconfitta con la Francia c' è stato il tiro al piccione».
 

Ventura con un' uscita forte rivendica la propria autonomia. Una presa di posizione netta. Se sia la ricetta giusta per affrontare di petto la campagna di Russia, lo scopriremo in fretta. Intanto si gode l'appoggio di Buffon, il suo capitano, il leader del gruppo: «È il migliore», dice allargando il sorriso. Poi entra nel merito: «Non voglio fare paragoni, ma è arrivato al posto giusto nel momento giusto».
 

BONUCCI BONUCCI

Tutto serve in un momento così. La strada azzurra è subito in salita. Da qui alla fine del 2016 l' Italia giocherà 4 partite nel girone di qualificazione verso il Mondiale 2018: lo scontro titanico con la Spagna (6 ottobre allo Stadium) e 3 trasferte scivolose. Soprattutto quella di stasera dentro uno stadio confetto, il Sammy Ofer, costato 100 milioni di dollari.

 

A ottobre, dopo l' incrocio con gli spagnoli, ci aspetta e la Macedonia e a novembre, prima dell' amichevole con la Germania, il Liechtenstein. Considerando che siamo finiti nel girone più complicato, per blindare il Mondiale 2018 servirà una partenza lanciata. Dieci punti per chiudere l' anno sarebbero l' ideale. Ma intanto cominciamo a vincere qui. «Rispetto alla Francia mi aspetto un ulteriore passo in avanti. E se lo facciamo sono sicuro che il risultato non ci sfuggirà», il messaggio di Ventura.
 

VENTURA VENTURA

Il nuovo allenatore ritrova Bonucci nel cuore della difesa e se la gioca con Verratti, ancora non al cento per cento, in regia, sperando in una Nazionale più tonica dopo la modesta figura contro i Galletti. Gli interni saranno Parolo e Bonaventura anche se il tecnico in questo ruolo ha provato e riprovato Bernardeschi che potrebbe essere una soluzione a partita in corso. Resta un dubbio in salsa milanista tra Antonelli (favorito) e De Sciglio.

 

Ma al di là degli uomini, conterà l' atteggiamento. L' Italia deve fare la partita e non subirla. Dare una risposta forte in un momento critico. Basta poco per cambiare l' inerzia delle cose. Lo crede anche Buffon: «Noi nelle amichevoli non rendiamo al massimo». Gigi è l' eroe dei francesi per aver zittito con il suo applauso i fischi ignobili di un manipolo di ultrà baresi durante la Marsigliese.

 

Il portiere spiega quel gesto istintivo: «Credo che insieme allo sputare in faccia, fischiare l' Inno sia l' atto più vile. Ho tanta stima del nostro popolo e so che determinati comportamenti non nascono dall' odio ma dal campanile. Ma ci sono situazioni in cui bisogna essere sportivi e eleganti».

 

2. È IL MOMENTO DI COMINCIARE A CAPIRE VERRATTI

Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”

 

VERRATTI VERRATTI

Al di là dei punti per il primo cammino mondiale, la partita con Israele vale soprattutto per cominciare a capire Verratti. Per una ragione o per l' altra non è mai entrato stabilmente nell' Italia.
 

Nonostante giochi da anni in uno dei più grandi club europei, per la Nazionale resta ancora un giovane abbastanza sconosciuto, al punto che non risulta nemmeno chiarissimo il suo ruolo. Verratti è il talento più chiaro che abbiamo, ha ormai 23 anni, ha esperienza, può e deve prendere in mano la nuova Italia.

 

La novità del tempo è lui, il resto lo conosciamo a memoria nel bene e nei limiti. Da Verratti ci si aspetta un gioco alla Pirlo, ma non esiste quel gioco, esisteva semplicemente Pirlo. Verratti ha sempre un tocco in più, ama avere un avversario da saltare e un pubblico da stupire. Non è un eccessivo, ama il gioco in generale, il suo un po' di più di quello degli altri. Ma è il nostro miglior talento.

 

Questo significa che pur essendo una mezzala pura, avrà interpretazioni personali nel dirigere la squadra. Non deve dimostrare tutto oggi, peraltro è reduce da un infortunio serio. Deve però dare subito qualità e personalità a un reparto un po' grezzo. Dietro Verratti torna Bonucci ma è un errore pensare che la difesa si sia persa contro la Francia solo per la sua assenza.

PELLE' PELLE'

 

Siamo naufragati per la pessima serata di Chiellini, perché Martial ha saltato quasi sempre Barzagli e perché si è infortunato De Rossi. Nel tentativo di mostrare un po' di gioco Ventura ha diviso la squadra in due, un lungo vuoto in mezzo, senza registi, attaccanti isolati e difensori in difficoltà. È un peccato legittimo per chi debutta, aggravato dalla qualità della Francia.

 

In Israele bisogna già vincere, è un avversario fisico, con molta corsa, ma vorrei credere che a questi livelli la qualità sia dalla parte nostra. L' asse della squadra, Buffon-Bonucci-Pellè è buono. Gli altri sono al servizio loro e di Verratti, ma dovrebbe bastare per ricominciare. Ventura ha davanti un piccolo deserto, ci sono pochissimi segnali che il vento stia cambiando. La vera qualificazione è con noi stessi. O ci riesce il buon senso di Ventura o andiamo alla deriva.

VENTURA 1 VENTURA 1 VERRATTI VERRATTI

 

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY


ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – AVVISATE LA MELONA CHE URSULA LE HA RIFILATO UNA SOLA: DA’ A FITTO LA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA MA GLI CONCEDE UN PORTAFOGLIO DI SERIE B (E SULLA GESTIONE DEL PNRR LO HA “COMMISSARIATO” METTENDOGLI VICINO IL MASTINO LETTONE DOMBROVSKIS) - LE FORCHE CAUDINE PER IL PENNELLONE SALENTINO SARA' L’AUDIZIONE CON LA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHE DOVRA’ VALUTARLO: IL COLLOQUIO E' IN INGLESE, LINGUA CHE FITTO PARLA A SPIZZICHI E BOCCONI - PER PASSARE L'ESAME, SERVIRA’ L’OK DEL PD (GRUPPO PIU' NUMEROSO TRA I SOCIALISTI DEL PSE) - MA I DEM SONO SPACCATI: ALCUNI SPINGONO PER IL NO, DECARO-ZINGARETTI PER IL SÌ, ELLY SCHLEIN TRACCHEGGIA MA SPERA CHE FITTO SI SCHIANTI IN AUDIZIONE PER FARLO SILURARE - IL CONTENTINO AI VERDI CON LE DELEGHE ALLA SPAGNOLA RIBERA E LA CACCIATA DEL “MAESTRINO” BRETON CHE STAVA SULLE PALLE A TUTTI, DA MACRON A URSULA...

CHI FERMERÀ ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? UNICREDIT VUOLE CHIEDERE ALLA BCE IL VIA LIBERA PER PORTARE IL SUO CAPITALE DELL'ISTITUTO TEDESCO AL 30%, SOGLIA LIMITE PER LANCIARE L'OPA – DEUTSCHE BANK POTREBBE RILANCIARE MA HA I CAPITALI PER UNA FAIDA BANCARIA? – IL VERO OSTACOLO PER ORCEL SONO I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO UNA PESANTE SFORBICIATA AI POSTI DI LAVORO. ANCHE PERCHÉ LA GERMANIA VIVE UNA CRISI ECONOMICA PESANTE, COME DIMOSTRA IL CASO VOLKSWAGEN, CHE MINACCIA DI FARE FUORI 15 MILA DIPENDENTI…

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2029 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO...