francesca gino.
Estratto dell’articolo di Samuele Finetti per il “Corriere della Sera”
[…] l’italiana Francesca Gino. Laurea con lode in Economia a Trento e dottorato alla Sant’Anna di Pisa, dal 2010 è titolare della cattedra di Business administration della prestigiosa Business School di Harvard, dove ha condotto decine di studi e pubblicato altrettanti paper scientifici.
Oggetto di ricerca di uno di questi articoli, firmato da Gino assieme a quattro colleghi nel 2012, è l’onestà nei rapporti con il fisco. I dati citati nello studio , poi pubblicato dall’autorevole rivista Proceedings of the National Academy of Sciences , dimostrerebbero che spostare dalla fine all’inizio dei moduli per il calcolo delle tasse la dichiarazione della propria onestà spinge chi li riempie ad essere più corretto . Ora, un decennio più tardi, si scopre che quei dati — della cui raccolta si è occupata esclusivamente la professoressa italiana — sono fasulli.
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La prima segnalazione è arrivata proprio dall’ateneo statunitense, che ha avvertito dell’anomalia il professor Max Bazerman, uno dei coautori dell’articolo. Bazerman l’ha poi raccontato in un’intervista pubblicata il 16 giugno, sottolineando che le prove contenute nel documento di 14 pagine inviatogli dall’università sono «convincenti» .
Il giorno successivo, tre ricercatori che si occupano di scienze comportamentali hanno rincarato la dose in un post pubblicato sul loro blog DataColada : la professoressa Gino avrebbe incluso dati falsificati anche in altri tre articoli.
UNIVERSITA HARVARD
Uri Simonsohn della Esade Business School di Barcelona, Leif Nelson dell’University della California-Berkeley, e Joseph Simmons dell’University della Pennsylvania sostengono di aver avvertito Harvard già nell’autunno del 2021. Ma l’ateneo di Boston […] ha sospeso Gino dall’insegnamento […] solamente lo scorso maggio. Eppure […] «siamo convinti che altri articoli co-firmati dalla professoressa siano basati su dati fasulli. Forse si tratta di dozzine di casi». E anche loro non hanno dubbi sul fatto che «l’unica persona che si è occupata della raccolta dei dati è stata la professoressa Gino».
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La docente ha affidato a LinkedIn le proprie considerazioni: « Sto valutando le mie accuse: voglio assicurarvi che le prendo sul serio e che saranno affrontate. Sono grata a tutti coloro che mi hanno contattata: il vostro sostegno significa molto per me». […] fuori dal campus i commenti di altri docenti non sono mancati. C’è chi si dice sorpreso, visto che la professoressa «è una delle studiose più importanti della materia». E chi invece sottolinea che spesso i risultati delle ricerche in quel campo derivano da metodi più che discutibili.
francesca gino si difende dalle accuse su linkedin 
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