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Estratto dell’articolo di Marta Serafini per il “Corriere della Sera”
«Siamo pronti per ogni scenario, giorni difficili sono in arrivo». Il premier israeliano Benjamin Netanyahu aspetta fino a sera prima di commentare dalla Kirya, dopo una riunione del gabinetto di sicurezza il raid su Beirut e (indirettamente) quello su Teheran. Parla di «colpi schiaccianti» ai suoi tre principali nemici: gli Houthi, Hamas ed Hezbollah, […] A bassa voce A Tel Aviv l’atmosfera è surreale. Niente sembra turbare la bolla della Miami del Medio Oriente, ma c’è chi a bassa voce si chiede «chissà cosa ci aspetta».
benjamin netanyahu con i soldati israeliani a gaza
[…] lo Shin Bet dirama linee guida di sicurezza più severe al premier Netanyahu e a tutti i ministri del governo, ordinando loro di partecipare solo ad eventi che dispongano di un’area protetta immediatamente accessibile. Mentre Hamas e i funzionari iraniani preparano la vendetta, la Guida suprema Alì Khamenei — che avrebbe dato ordine di colpire direttamente Israele — guiderà la preghiera sul feretro prima dei funerali di domani in Qatar. Nella capitale iraniana, in piazza Palestina, viene affisso un enorme cartello che in ebraico recita: «Aspettatevi una punizione severa», insieme a un’immagine di Haniyeh con il Monte del Tempio di Gerusalemme sullo sfondo.
In Cisgiordania la tensione sale, le Brigate Izz a-Din al-Qassam, ala militare di Hamas, rivendicano la responsabilità di una sparatoria e di un accoltellamento nei pressi del villaggio di Beit Einun in Cisgiordania, a nord di Hebron, in cui un uomo israeliano sulla cinquantina è rimasto gravemente ferito. L’attacco «è l’inizio di una rapida risposta al vigliacco assassinio del nostro grande leader nazionale, il martire Ismail Haniyeh», scrive il gruppo terroristico nella sua rivendicazione che indica anche l’area di Hebron come «prima linea» negli attacchi di rappresaglia nei prossimi giorni. […]