Davide Falcioni per “www.fanpage.it”
Un uomo armato di un pugnale ha attaccato un gruppo di studenti all'ingresso di una scuola elementare nel distretto centrale di Shanghai, Xuhui, uccidendo due di loro. A diffondere la notizia è stata la polizia della città cinese, precisando che il 29enne aggressore ha colpito tre bambini ed una madre ferendoli con un comune coltello da cucina.
Due dei bambini – immediatamente ricoverati in ospedale – non sono sopravvissuti alle ferite riportate. Il terzo bambino e la donna non sono in condizioni preoccupanti. L'assalitore è stato subito arrestato.
Stando a quanto riferiscono i media asiatici l'aggressore, arrestato sulla scena del delitto, era un uomo disoccupato e – come riferito dalla polizia – "arrabbiato con la società".
In un video diffuso sulla piattaforma social cinese Weibo si possono vedere delle persone che braccano l'aggressore, lo immobilizzano e lo rendono inoffensivo legandolo con una fune e attendendo l'arrivo delle forze dell'ordine.
I crimini violenti sono piuttosto rari in Cina rispetto a molti altri paesi dell'area, soprattutto nelle grandi città in cui i livelli di sicurezza sono ai massimi livelli. Ciononostante non è la prima volta che delle persone aggrediscono con coltelli e asce dei bambini.
Due mesi fa il caso probabilmente più grave ed eclatante: un uomo di 28 anni, che secondo le autorità nutriva un vero e proprio odio per i minori vittime di bullismo nelle scuole, ha pugnalato a morte sette studenti di una scuola media che erano in viaggio di istruzione nella provincia nord-occidentale dello Shaanxi.
Attacchi come quello odierno, oppure quello ancora più grave di aprile, sono spesso attribuiti a persone con malattie mentali o con gravi frustrazioni personali. I coltelli sono le armi più comunemente usate perché i controlli su pistole e fucili sono estremamente severi in Cina ed il loro possesso da parte di civili è molto raro.