PARIGI NEL PANICO: L’ATTENTATORE È “PRONTO A TUTTO” - CACCIA ALL’UOMO CHE HA SPARATO IN DUE REDAZIONI E DAVANTI A SOCIETÉ GÉNÉRALE

L’automobilista preso in ostaggio ieri, e utilizzato dall’attentatore per farsi portare agli Champs-Elysees, racconta che l’uomo dice di essere “pronto a tutto” e di avere una bomba - Europeo, 35-45 anni, capelli brizzolati - La sfiga del fotografo ferito gravemente: è un freelance che entrava per la prima volta a “Libération”…

Condividi questo articolo


1. FRANCIA: ATTENTATORE AD OSTAGGIO, "SONO PRONTO A TUTTO"
(ANSA) - L'automobilista preso ieri in ostaggio per 20 minuti, e utilizzato dall'attentatore di Parigi per farsi portare agli Champs-Elysees, ha riferito alla polizia che l'uomo gli ha detto di essere "pronto a tutto e di avere una bomba". Continua intanto la caccia all'uomo per trovare il pluriattentatore prima che colpisca ancora. L'identikit parla di uomo di tipo europeo, 35-45 anni, alto 1,70-1,80 mt, capelli brizzolati. Sulle immagini delle videocamere di sorveglianza, appare con un berretto e una barba di due o tre giorni.

rue beranger sotto la redazione di liberationrue beranger sotto la redazione di liberation


2. UN GIORNO DI FOLLIA E TERRORE A PARIGI. SPARI A LIBÉRATION, È CACCIA ALL'UOMO
Alberto Mattioli per "La Stampa"

A Parigi c'è un folle criminale che si aggira per la città con un fucile calibro 12 a canne mozze e, pare, una sporta di granate. Ce l'ha, sembra, soprattutto con i media. Ma alla sede della tivù Bfmtv, venerdì, si è limitato a esibire l'arma e delle minacce. Ieri, in quella di «Libération», ha sparato addosso a un fotografo di 33 anni, ferendolo gravemente.

fuori dalla redazione di liberation dopo la sparatoriafuori dalla redazione di liberation dopo la sparatoria

Ironia della malasorte: la vittima non è un fotografo di «Libé», ma un collaboratore esterno che entrava al giornale per la prima volta. Poi il folle è andato a sparare contro la sede di una banca alla Défense, cioè dall'altra parte di Parigi. Infine ha sequestrato un automobilista, si è fatto portare agli Champs-Elysées ed è sparito nella metropolitana. Di lui ci sono le immagini, riprese dalle telecamere di sorveglianza, ma fino a ieri sera la colossale caccia all'uomo non ha dato risultati.

dove si trova la redazione di liberation a parigidove si trova la redazione di liberation a parigi

L'uomo sarà anche pazzo (anzi, quasi sicuramente), ma si muove con freddezza, è determinato e non perde la testa. Le sue imprese sono iniziate intorno alle sette del mattino di venerdì. Si è presentato nella hall d'ingresso della redazione di Bfmtv, popolarissima televisione «all news».

Era a volto scoperto, indossava un maglione verde sotto un piumino senza maniche scuro e un cappello a visiera. Con tutta calma, immortalato dalle telecamere di sorveglianza, ha estratto il fucile da uno zaino, l'ha puntato contro il caporedattore Philippe Antoine che stava ritirando la sua «mazzetta» di giornali, ha gettato a terra un paio di cartucce e ha detto: «La prossima volta non mancherò il bersaglio».

Detto fatto. Ieri, ore 10.15, ingresso di «Libération», in rue Béranger 11, dietro place de la République. Quella di «Libé» è una redazione strana che occupa gli ultimi tre piani di un ex parcheggio: al piano terra c'è solo l'ingresso, poi si sale con un ascensore privato. A quell'ora, nella hall c'erano i due addetti all'accoglienza e un ragazzo di 33 anni, assistente di un fotografo che doveva realizzare un servizio sul Natale per «Next», l'illustrato di «Libé».

SEDE SOCIETE GENERALE A PARIGISEDE SOCIETE GENERALE A PARIGI

Stavolta lo sparatore indossava un parka color kaki. Ma il cappellino era lo stesso che a Bfmtv e soprattutto erano le stesse le vistosissime scarpe da ginnastica verde fosforescente. L'uomo ha sparato sulla prima persona che ha visto. È toccato al fotografo: colpito all'addome e al torace, è crollato al suolo in un lago di sangue. Dopo sei ore di operazione alla Salpêtrière, è sempre in prognosi riservata ma le sue condizioni sono «stabilizzate».

Il Rambo se n'è andato a piedi. E, mentre tutte le redazioni di giornali e televisioni di Parigi venivano presidiate dalla polizia, ha cambiato obiettivo. Alle 11.30, sparava tre colpi contro un grattacielo della Défense, la Tour Granite, che ospita gli uffici della Société Générale: nessuna vittima ma molto spavento.

Per andarsene, l'uomo ha sequestrato un automobilista e l'ha obbligato a portarlo davanti all'hotel George V, a due passi dagli Champs-Elysées. Qui se n'è andato, con la solita calma, infilandosi nella stazione della metro. Però prima ha parlato con l'automobilista, dicendogli di essere un ex detenuto e di avere «una borsa piena di esplosivi».

LA REDAZIONE DI LIBERATIONLA REDAZIONE DI LIBERATION

Per cercarlo, sono stati mobilitati i mezzi delle grandi occasioni e perfino gli elicotteri. Identificarlo non dovrebbe essere impossibile, perché è stato ripreso da almeno tre telecamere: di Bfmtv, di «Libération» e della metro. Però finora è libero e, ovviamente, molto pericoloso. Il procuratore di Parigi, François Molins, ha diffuso le sue immagini, un identikit e chiesto la collaborazione dei cittadini. L'uomo ha dai 35 ai 45 anni, è alto da un metro e 70 a un metro e 80, ha capelli corti sale e pepe e una barba di due giorni. Non c'è dubbio che sarà catturato; la paura è che succeda dopo che abbia colpito ancora.

I colleghi di «Libé» fanno quadrato, stabiliscono dei turni per non lasciare soli gli addetti all'accoglienza e promettono che non si faranno intimidire. Oggi il giornale sarà in edicola, il direttore Nicolas Demorand parla di «attentato alla libertà di stampa». Da Israele dov'è in visita di Stato, François Hollande condanna e ordina di «fare di tutto» per prendere «chi ha cercato di uccidere e può uccidere ancora». Appunto. Parigi ha paura.

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO