LA PAURA A RAVANUSA NON È FINITA - NEL PAESE SICILIANO DOVE SONO COLLASSATE QUATTRO PALAZZINE, CAUSANDO LA MORTE DI 9 PERSONE, C'È STATA UNA NUOVA FUGA DI GAS, VICINO ALLA VIA DELL'ESPLOSIONE - LA TRAGEDIA SI POTEVA EVITARE? LA PROCURA DI AGRIGENTO INDAGA SULLE CONDIZIONI DELLA RETE DEL METANO: ERANO IN CORSO DA MESI INTERVENTI DI CONSOLIDAMENTO DEL TERRENO SOGGETTO A SMOTTAMENTI, E LE CONDUTTURE SAREBBERO STATE DANNEGGIATE

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C.Ma. per il "Corriere della Sera"

 

esplosione palazzina ravanusa 5 esplosione palazzina ravanusa 5

Adesso che i corpi di Calogero e Giuseppe - le ultime due vittime - sono stati ritrovati e che chi rimane della loro famiglia potrà piangerli, toccherà alla Procura di Agrigento capire cosa sia davvero successo a Ravanusa.

 

Da ieri sera l'area dove quattro palazzine sono collassate come castelli di carta è stata transennata e i consulenti dei pm hanno iniziato il loro lavoro. Sarà la zona rossa della strage.

 

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Tra qualche giorno scatteranno i primi avvisi di garanzia per disastro e omicidio colposo plurimo. Quasi un atto dovuto. Nulla trapela sui nomi che verranno iscritti, ma Luigi Patronaggio, il procuratore che coordina l'indagine affidata alla pm Sara Varazi, ieri ha tenuto a ribadire che «rimosse le macerie le indagini tecniche ripartiranno con nuovo vigore per l'accertamento delle cause del disastro».

 

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Sono già stati sentiti come persone informate sui fatti decine di testimoni. I primi interrogativi ai quali i consulenti nominati dalla Procura dovranno dare una risposta sono naturalmente quelli su cosa ha provocato l'esplosione e su quale sia l'effettiva condizione della rete del metano.

 

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I primi elementi acquisiti destano qualche perplessità: nel paese sono in corso da tempo interventi di consolidamento del terreno soggetto a smottamenti. Durante i lavori si sarebbe provveduto a mettere in opera nuove tubature del metano ma, accanto, anche quelle delle acque di scolo.

 

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Lavori che si protrarrebbero da sette mesi senza che le condutture siano state ricoperte, con il rischio che venissero in qualche modo danneggiate. Ieri, la segnalazione di nuove dispersioni di gas nelle vie Calabria, San Francesco e Galilei, a poca distanza dal luogo in cui sabato è avvenuta l'esplosione, hanno fatto vivere momenti di inquietudine alla popolazione.

 

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Italgas è intervenuta per poi precisare che «a seguito di verifiche, per due di esse non sono state rilevate alcune perdite; per una terza i tecnici hanno provveduto alla sostituzione di un breve tratto di tubazione».

 

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Un presidio stabile di pronto intervento da oggi sarà dislocato in paese. E a proposito dei primi sviluppi dell'indagine, i titolari della ditta che ha in appalto la manutenzione da Italgas, la Vitale di Partinico, sono già stati sentiti dai carabinieri.

 

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Avrebbero ribadito che cinque giorni prima dello scoppio venne verificata la condizione della rete con ispezioni nei pozzetti. Gli inquirenti intendono accertare che tipo di manutenzione sia stata effettuata, fermo restando che si tratta di una rete vecchia di 37 anni e che in moltissimi punti di Ravanusa le tubature risulterebbero arrugginite.

 

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