Elena Tebano per il “Corriere della Sera”
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Hanno deposto una corona sulla lapide che a Le Vernet ricorda il disastro, hanno ringraziato e stretto la mano ai soccorritori, promesso che faranno il possibile per «aiutare per tutto il tempo necessario» le famiglie delle 150 vittime. Ma non hanno risposto nemmeno a una domanda dei giornalisti.
Ieri l’amministratore delegato di Lufthansa, Carsten Spohr, e quello di Germanwings, Thomas Winkelmann, hanno visitato insieme il luogo sulle Alpi francesi in cui Andreas Lubitz, 27 anni, il copilota dell’Airbus A320 della compagnia low cost tedesca, ha fatto precipitare volontariamente l’aereo martedì della scorsa settimana. «Niente è più lo stesso dopo il 24 marzo», ha detto Spohr e ha aggiunto che «ci vorrà molto, molto tempo per capire come tutto questo sia potuto succedere».
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Il gesto di Lubitz ha sollevato dubbi sul modo in cui Lufthansa verifica l’idoneità dei suoi piloti: la stampa tedesca ha rivelato che nel 2009, quando Lubitz ha chiesto di riprendere l’addestramento nella scuola di volo Lufthansa interrotto per la depressione, ha dovuto ripetere i test medici ed è stato dichiarato idoneo da uno psichiatra, che gli ha attribuito l’annotazione «Sic»: obbligo di controlli medici più accurati.
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Ieri intanto il settimanale francese Paris Match e il quotidiano tedesco Bild sono tornati a ribadire l’autenticità del presunto video girato a bordo dell’aereo subito prima dello schianto. Martedì la Procura di Marsiglia ne aveva smentito l’esistenza, e oggi ha chiesto a chiunque possa averlo di consegnarlo agli investigatori.
Il video mostrerebbe figure indistinte nel caos dell’aereo, ma permetterebbe di sentire chiaramente le urla dei passeggeri, il grido «Oh mio Dio» in lingue diverse, e i colpi metallici (più di tre) sulla porta della cabina di pilotaggio.
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«Per vederlo siamo passati attraverso diversi intermediari collegati con persone che lavorano sul campo e a partire da questo c’è stata poi la possibilità di visionare il video per la prima volta», ha spiegato il reporter di Paris Match Frédéric Helbert.
Una portavoce della Bild ha confermato al telefono che il video «è stato trovato sul luogo del disastro da una persona dell’ambito degli investigatori» e che era conservato «in unità di memoria». «Non è in nostro possesso», ha aggiunto. Il procuratore di Marsiglia ha ribadito che nessun cellulare trovato sul luogo della tragedia è stato ancora analizzato dagli inquirenti.
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