i manager di kobayashi chiedono scusa per le morti provocate dagli integratori alimentari anti colesterolo
(ANSA) - Il presidente e il direttore operativo dell'azienda farmaceutica giapponese Kobayashi hanno annunciato le dimissioni in seguito allo scandalo legato agli integratori alimentari anti-colesterolo che si sospetta abbiano causato numerosi decessi. Le dimissioni dei due massimi dirigenti, l'84enne Kazumasa Kobayashi, e Akihiro Kobayashi, 53 anni, entrambi appartenenti alla famiglia fondatrice, giungono dopo la pubblicazione di un'indagine in cui la società ha ammesso ritardi nella comunicazione ai consumatori di potenziali rischi, e la mancanza di tempestività nel richiamo dei prodotti.
pillole anti colesterolo della kobayashi
I primi allarmi sono stati resi pubblici il 22 marzo, circa due mesi dopo alcuni segnali dei potenziali effetti negativi dei suoi integratori a metà gennaio, sollevati a margine di una segnalazione di un medico. I due dirigenti hanno "una grave responsabilità in quanto l'azienda ha dato priorità alle indagini sulla causa e non ha divulgato le informazioni sul presumibile pericolo in modo tempestivo", si legge nel rapporto.
Secondo la Kobayashi, il numero di decessi potenzialmente legati al consumo di integratori ha raggiunto quota 101, una cifra che comprende quattro persone che l'azienda aveva annunciato a marzo essere morte dopo aver assunto gli integratori "beni-koji". Negli ingredienti degli integratori è stata rilevata una sostanza simile alla muffa che potrebbe essere dannosa per i reni, e che si pensa aver causato la malattia.
Il rapporto sottolinea inoltre che anche i dipendenti dell'azienda erano consapevoli della formazione di una muffa blu durante il processo di produzione degli integratori. Il direttore esecutivo Satoshi Yamane assumerà la carica di presidente a partire dall'8 agosto, diventando così la prima persona al di fuori della famiglia fondatrice a ricoprire questo incarico. L'azienda ha inoltre dichiarato che i presidenti uscenti e i nuovi incaricati restituiranno rispettivamente il 50% e il 40% dei loro stipendi mensili per sei mesi fino a giugno dell'anno prossimo. (ANSA).